Le Borse europee sono in rialzo all’indomani dell’ultimatum alla Grecia arrivato dai ministri dell’Eurogruppo: Atene ha due settimane di tempo per approvare e rendere operativo il nuovo piano di austerità che prevede 6,5 miliardi di euro di risparmi nel 2010 e 28 miliardi di euro entro il 2015.
Dopo una partenza brillante le Borse europee perdono forza in seguito alla diffusione di un indice di fiducia tedesco (-9% a giugno contro una previsione di -2%). A Milano l’indice Ftse Mib risale comunque dello 0,45% a 19.780 punti.
La Borsa italiana trae sollievo dalla notizia che l’agenzia di rating Fitch ha fatto sapere di non avere intenzione di modificare le aspettative sull’Italia, a differenza di quanto fatto da Moody’s. Ne trae giovamento il differenziale tra Bund e Btp, sceso a 184 punti.
In lieve miglioramento l’euro nei confronti del dollaro: a valuta unica si rafforza a 1,432 da 1,430 di ieri sera. Il petrolio Wti è rimbalzato dai minimi di ieri vicino ai 91 dollari e viene ora scambiato a 94,5 dollari il barile (+0,8%).
Di maggior rilievo il balzo dell’’indice euribor a tre mesi è stato fissato stamattina all’1,52%, siamo sui massimi dal 30 marzo del 2009.
Si indebolisce anche l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro. La valuta unica si rafforza a 1,432 da 1,430 di ieri sera.
La seduta continua nell’attesa della riunione del Parlamento greco che stasera dovrà pronunciarsi sul nuovo piano di austerità che prevede 6,5 miliardi di euro di risparmi nel 2010 e 28 miliardi di euro entro il 2015. Se il Parlamento non approverà il provvedimento entro il 3 luglio, non sarà versata la quinta tranche di aiuti da 12 miliardi di euro del pacchetto di aiuti da 110 miliardi firmato nel maggio del 2010.
LE BANCHE RIPARTONO. BUY DI BOFA SU INTESA
OGGI CDA DI UNICREDIT SULLE CARTOLARIZZAZIONI
Brillante Unicredit in apertura, prima di limitare il rialzo allo 0,5%. Lo spunto è legato ad un’anticipazione de “Il Messaggero”: il cda della banca di piazza Cordusio oggi dovrebbe varare una maxi cartolarizzazione di crediti in bonis da 14 miliardi di euro, un’operazione che vale 14 punti base a livello di core tier one. Intanto Intesa Sanpaolo (+1,4%) sale sull’onda del Buy e target price a 2,6 euro con cui Bank of America Merrill Lynch ha riavviato la copertura sulla banca. Finalmente in terreno positivo le tre Popolari più bersagliate in queste settimane: Ubi banca (+1,1%), Bpm (+0,8%) e Banco Popolare (+1,4%).
Boccata d’ossigeno anche per il comparto assicurativo. Guida il rimbalzo Unipol (+1,3%) seguita da Generali (+0,89%). Anche Fonsai, alla vigilia del consiglio che dovrà approvare il prezzo di collocamento dei nuovi titoli ina rrivo con l’aumento di capitale registra un incremento (+0,4%).
Sono in rialzo alcune utility: Snam Rete Gas +1,5%, Enel Green Power +0,9%.
SOLUZIONE EDF IN VISTA PER EDISON
S&P. FATE PRESTO O RETROCESSIONE
Mattinata in salita per A2a (+1,3%) ed Edison (+3%) sull’onda del’apertura del sottosegretario Stefano Saglia al deal già siglato tra l’utility lombarda ed Edf, i principali azionisti di Edison. Il membro del governo, ribaltando il precedente stop di Giulio Tremonti ha rilasciato dichiarazioni a favore di una soluzione sul controllo di Edison che ricalca l’accordo raggiunto in marzo dalla parti in causa. Intanto Standard & Poor’s ha messo i rating di Edison, oggi ‘BBB/A-2, in “Creditwatch developing”. Secondo l’agenzia di rating, la società sta operando in un contesto di mercato sempre più competitivo, che mette sotto pressione la profittabilità e il merito di credito del gruppo. “Nella nostra opinione, qualunque prolungamento dell’incertezza legata alla struttura azionaria di Edison potrebbe danneggiare le possibilità del gruppo di rifinanziare il proprio debito nel medio termine”.
Il creditwatch riflette la possibilità o di un downgrade o di un upgrade a causa della pressione al ribasso del profilo di credito di Edison stand alone e di possibili cambiamenti nella struttura proprietaria del gruppo.
GALASSIA AGNELLI. LA TURCHIA SPINGE FIAT
IN ARRIVO 100 MILIONI PER LA JUVENTUS (+0,82%)
Prende quota il rialzo della Fiat (+1,6%) e di Industrial (+1,8%). Nonostante il calo delle vendite suil mercato europeo, il gruppo del Lingotto mette a segno a maggio una crescita delle vendite di auto dell’8,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a 159mila unità. Il tutto grazie al buon andamento di Brasile (+22% da inizio anno, con un mercato in crescita del 28%) e della Turchia (+95% da inizio anno meglio del +39% del mercato).
C’è anche la Juventus tra i temi caldi della settimana di Piazza Affari. Il titolo del club bianconero mostra un progresso dello 0,82% a 0,862 euro, mentre la controllante Exor viaggia in rialzo di circa 1 punto percentuale a 21,30 euro. il Consiglio di amministrazione di giovedì 23 giugno delibererà sull’aumento di capitale della Juventus di almeno 100 milioni di euro. Protesta, con moderazione, Equita Sim in cui evidentemente non si nutrono simpatie bianconere. “Avremmo preferito non vedere risorse impegnate in un business incapace di garantire ritorni soddisfacenti, ma si tratta comunque di un impatto modesto”, è il commento odierno degli analisti di Equita. Ma la valorizzazione dell’asset potrebbe rivelarsi nel tempo un buon affare.