La Bce alza i tassi di 75 punti base, ma secondo gli esegeti, lascia la porta aperta a un atteggiamento meno aggressivo nei prossimi meeting. Così l’euro si ridimensiona, facendo una gran fatica a mantenere la parità con il dollaro, ma azioni e obbligazioni tirano un sospiro di sollievo, soprattutto a Milano, che chiude regina in Europa con un rialzo dello 0,9% a quota 22.590 punti base. In parallelo si restringono lo spread e i rendimenti: il Btp decennale chiude a +4,04% e il Bund all’1,98%, per un differenziale di 207 punti base (-6,66%).
Dopo una mattina incerta trovano la spinta per arrivare al traguardo in progresso anche Madrid +0,64%, Amsterdam +0,57%, Francoforte +0,12%. Limita i danni Parigi, -0,51%, penalizzata dal tonfo di Stm -6,96% dopo i conti a settembre. Il titolo è in rosso anche a Piazza Affari. Fuori dalla zona euro Londra sale dello 0,23%, ma Zurigo perde lo 0,98%.
In mezzo a un diluvio di trimestrali, tra cui spiccano quelle dei titoli oil, in primo luogo Total (+3,08%) e Shell (+5,24%), Saipem (che chiude con un boom del +15,69%), il settore bancario è scosso da Credit Suisse, -18,6%, a causa di un piano di risanamento che mette in conto un aumento di capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri (4,05 miliardi di dollari), il taglio di migliaia di posti di lavoro e il potenziamento dei servizi di investment banking ai clienti più ricchi.
Importanti notizie sono arrivate dopo la prima parte della seduta europea anche da Wall Street, contrastata in avvio (bene il DJ, in frazionale ribasso S&P 500 e Nasdaq).
A Wall Street crolla Meta, ma i timori di recessione si attenuano con il PIL oltre le attese e inflazione in calo
Azionisti in fuga dal titolo Meta Platforms dopo utili dimezzati e aumento dei costi per gli investimenti nella realtà virtuale. I concreti speculatori non guardano tanto per il sottile ai metaprogetti di Mark Zuckerberg e il titolo è sceso in avvio per la prima volta sotto i cento dollari da sei anni a questa parte.
Le delusione per l’andamento della Big Tech però non mette nemmeno oggi a tappeto la borsa Usa. L’umore resta parzialmente positivo per il fatto che si è diffusa la convinzione che la Fed rallenterà il passo dopo l’aumento di altri 75 punti base previsto a novembre. Oggi a confortare gli investitori è arrivato anche il PIL del terzo trimestre aumentato al tasso annualizzato del 2,6% rispetto ai tre mesi precedenti, contro attese per un +2,3%, dopo due trimestri in negativo. Inoltre il dato sull’inflazione Pce è sceso dal +7,3% del secondo trimestre al +4,2%, con il dato ‘core’, quello depurato dai prezzi energetici e dei prodotti alimentari, al 4,5%, in linea con le attese, dopo il 4,7% del trimestre precedente. Un insieme che argina i timori di recessione, sempre incombenti.
Tra gli altri titoli a stelle strisce Twitter è in lieve rialzo dopo che le banche hanno iniziato a inviare 13 miliardi di dollari in contanti a sostegno dell’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk, a segno che l’accordo è sulla buona strada per chiudersi entro domani.
La Bce alza i tassi, ma Lagarde “colomba” aiuta i mercati
La Bce alza i tassi d’interesse di 0,75 punti e il tasso principale sale al 2%, il tasso sui depositi all’ 1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%. Eurotower ha dunque rispettato le attese e proseguirà sulla strada degli incrementi, ha promesso Christine Lagarde: “Il nostro mandato è la stabilità dei prezzi e abbiamo ogni intenzione di rispettarlo, ma questo non significa che siamo ignari del rischio recessione”.
Tre le condizioni sulle quantità dei prossimi aumenti: “le prospettive di inflazione”; “terremo conto delle misure prese finora, abbiamo già alzato i tassi di 200 punti base complessivi”; “saremo attenti alla trasmissione della politica monetaria”.
Oggi non sono stati discussi invece elementi rilevanti della futura riduzione degli stock di titoli pubblici e privati accumulati con il programma App, “perché abbiamo preso decisioni su tante questioni”. Ma già in precedenza era stato stabilito che se ne sarebbe discusso a dicembre, dove ”decideremo i principi chiave della futura riduzione dell’App”.
Le attese sui tassi da parte di molti osservatori sono di un rallentamento: “Ci aspettiamo che la Bce rallenti il ritmo dei rialzi dei tassi, aumentando ‘solo’ di altri 50 punti percentuali a dicembre, raggiungendo un tasso di deposito del 2% entro la fine dell’anno”, ha commentato Altaf Kassam di State Street Global Advisors. Mentre per Moneyfarm il meeting della Bce ha avuto “un livello di austerità più basso delle attese” con una “retorica più accomodante e la flessibilità sui reinvestimenti di App e Pepp che ha rappresentato una sorpresa espansiva”.
Stesse previsioni da S&P: “La mossa di ottobre della Bce era ampiamente prevista e completamente scontata dai mercati. Nonostante i segnali crescenti che l’economia dell’Eurozona si stia avviando verso una recessione, riteniamo improbabile che questa sia la fine del ciclo di stretta monetaria, con un altro aumento di 50 punti base a dicembre in arrivo”, Sostiene Diego Iscaro, Direttore economico di S&P Global Market Intelligence.
Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti vede nel rialzo odierno una mossa ampiamente prevista e per il futuro, dice: “probabilmente non sarà l’ultimo in questa fase, ma confidiamo nella saggezza della Bce”.
Piazza Affari piena di energia
Saipem guida i rialzi di un listino pieno di energia. Il titolo brinda dopo una trimestrale sopra le attese e il miglioramento della guidance per l’anno, aiutato anche dalla promozione di Akros a “buy” da “neutral”. Bene Eni +3,48%.
Rialzi importanti nel mondo delle utility: Italgas +5,35%, che ha rispettato le attese nel trimestre; Hera +5,09%; A2a +3,59%; Enel +3,12%.
Tra le banche svettano Banco Bpm +4,54%, Bper +2,83% e Mediobanca +3,11%. Piazzetta Cuccia è pronta a discutere l’acquisto di grandi società di wealth management, Banca Generali (+1,21%) compresa, se saranno messe in vendita e se porteranno sinergie significative. È quanto ha detto il Ceo Alberto Nagel nel corso di un briefing sui conti del primo trimestre, migliori delle attese.
Poste si apprezza del 2,93%. La società, lo scorso 13 ottobre, ha formalizzato l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza del 70% del Gruppo Agile Lab (“Agile Lab” o “Gruppo Agile”) a fronte di un corrispettivo di circa 18 milioni. Il restante 30 per cento del capitale rimane in capo ai soci fondatori, Alberto Firpo e Paolo Platter, che mantengono, rispettivamente, il ruolo di Chief Executive Officer e Chief Technology Officer.
Non tutti i conti dei primi nove mesi dell’anno hanno soddisfatto il mercato: Diasorin perde il 7,65%, mostrando ricavi in crescita del 17,9% a 1,01 miliardi di euro e utile netto adjusted a -1,7% a 244 milioni. Rivista e al rialzo la guidance.
Male Stm (-6,96%). Il produttore franco-italiano di chip ha chiuso un buon trimestre ma si è mostrato cauto sull’ultima parte dell’anno in un contesto di generale preoccupazione degli analisti sulle prospettive del settore.
Il quadro non arride a Moncler -4,21%, che pure ha annunciato ricavi in crescita.
Il clima resta avverso ad Amplifon -2,5%.