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Le Borse contano i danni del lunedì nero ed è corsa ai bond

FIRSTonline

I mercati fanno stamane la conta dei danni, particolarmente pesanti in Europa. Cauti i listini asiatici, i meno colpiti anche per la breve vacanza di Tokyo. L’indice Shanghai composite perde lo 0,1%, Hong Kong -0,3% sull’onda delle nuove perdite di Hsbc e di Standard Chartered, entrambe -2%. Perde colpi il Kospi coreano (-1,8%) e l’indice della Borsa indiana (-0,7%).

I future su Wall Street sono poco mossi dopo la pessima chiusura di ieri: Dow Jones -1,84%, S&P -1,16%, Nasdaq -0,13%.

Si profila un minirimbalzo anche sui mercati europei.

DOLLARO PIÙ FORTE SULL’EURO, PETROLIO IN RIPRESA

Il dollaro si svaluta sullo yuan, a 6,78. Il cross dollaro-yen, uno dei migliori indicatori della voglia di rischio che gira sui mercati, è sui minimi da marzo, a 104,5. L’euro si indebolisce sul dollaro a 1,1764.

Il petrolio Brent è scambiato a 41,6 dollari il barile, in rialzo dello 0,3%. Ieri il petrolio del Mare del Nord ha perso il 4%: c’è chi comincia a guardare al lungo periodo di festività in Cina che inizia il primo di ottobre, un fermo delle attività che potrebbe indebolire ancora di più la domanda delle raffinerie cinesi, da settimane in calo. L’oro ha chiuso in ribasso del 2%, stamattina è poco mosso a 1.912 dollari.

A tener banco è la seconda onda della pandemia, sempre più aggressiva. Da oggi chi arriva in Italia da Parigi dovrà sottoporsi al tampone. In Francia la metà dei dipartimenti è zona rossa. A ottobre la Gran Bretagna rischia 50 mila infezioni al giorno.” Abbiamo svoltato ma nella direzione sbagliata”, ha commentato il responsabile britannico della Sanità. Impennata dei contagi in Belgio (+64%).

POWELL: LE AZIENDE HANNO BISOGNO DI FONDI, NON DI PRESTITI

Crescono i dubbi sulla capacità dei governi e delle banche centrali di tenere testa a una seconda ondata di infezioni. Tutti gli occhi sono puntati sulla Federal Reserve. “Le aziende hanno bisogno di aiuti diretti, non di nuovi prestiti”. Così si legge nel memo che il presidente della Fed Jerome Powell ha pubblicato a poche ore dal suo intervento alla commissione Servizi Finanziari della Camera. Il governatore ammetterà che l’attività economica e l’occupazione “restano ben sotto i livelli prima della pandemia” in un quadro di miglioramento che rimane “ampiamente incerto”. A muoversi dovrebbe essere il Congresso assieme alla Casa Bianca, ma l’intesa bipartisan è sempre più difficile. Si profila un duello drammatico sulla scelta del nuovo giudice della Corte Suprema, in sostituzione della liberal Ruth Baden Ginsberg. Trump vuole procedere entro sabato, con l’obiettivo di chiudere la partita prima del voto del 3 novembre, garantendo ai conservatori il controllo della suprema magistratura, comunque vadano le elezioni. I democratici vanno a caccia dei repubblicani che disobbediscano al tycoon.

OGGI IL BATTERY DAY DI TESLA, COLPO GROSSO DI BEZOS NEL BIOTECH

In questa cornice, Wall Street aspetta la performance di Elon Musk che oggi, oltre a presentare i conti di Tesla, guiderà il Battery Day in cui presenterà le nuove soluzioni energetiche del tycoon.

In ambito sanitario, è arrivato un altro grosso affare. Il gruppo biotech Illumina ha annunciato un’acquisizione da 8 miliardi di dollari nel settore della diagnosi veloce dei tumori. Il titolo ha chiuso in calo del 9%. La società californiana della genomica ha rilevato l’intero capitale di Grail, start up fondata cinque anni fa dalla stessa Illumina nella quale hanno messo i loro soldi personali anche Jeff Bezos e Bill Gates.

L’EUROPA SOFFRE DI PIÙ. UNO SCOOP AFFONDA HSBC

L’uragano si è abbattuto con particolare violenza sui mercati europei, sotto la pressione dell’epidemia ma anche della Brexit, sempre più vicina. Inoltre, è arrivata l’eco delle rivelazioni sulle “sospette attività illecite” delle grandi banche fatte dall’International Consortium of Investigative Journalists. Si tratta di operazioni del passato ma che, in un contesto fragile, si sono tradotte in una valanga di vendite su titoli un tempo solidi come rocce: Hsbc, già la banca più robusta del pianeta, precipita ai minimi da un quarto di secolo. Non meno inquietanti i segnali in arrivo dai mercati Usa, ormai investiti dalla campagna elettorale, e dal versante del petrolio, di nuovo in ritirata a fronte del calo dei consumi. L’incremento dei contagi ha coinciso con un violento calo della propensione al rischio.

PIAZZA AFFARI -3,75%, INDIFFERENTE AL VOTO

La frana ha investito ovviamente anche Piazza Affari: -3,75%, sotto i 19mila punti (18.793), in linea con Parigi, peggio di Madrid e Londra (-3,45%). I mercati non hanno registrato reazioni al voto italiano.

La piazza peggiore è stata Francoforte (-4,5%), al solito la più sensibile alle minacce al commercio internazionale.

LAGARDE AMMETTE: RIPRESA MOLTO INCERTA

La presidente della Bce Christine Lagarde ha corretto l’ottimismo manifestato pochi giorni fa in occasione del Direttorio della banca centrale. “La ripresa economica – ha detto – resta molto incerta, disomogenea ed incompleta e ha ancora bisogno di sostegno. Continua a dipendere in larga misura dall’evoluzione futura della pandemia e dal successo delle misure di contenimento”.

CORSA AI BUND, AI MINIMI DA UN MESE. BTP A 0,92%

Si apprezzano anche i bond governativi: il rendimento del Bund della Germania tocca i minimi delle ultime quattro settimane, -0,52%. Si apprezza anche il Btp, dopo un avvio stentato: il rendimento decennale scende a 0,92%, sempre più vicino al minimo record di 0,80%. Lo spread Btp/Bund segna 146 punti.

Tutte in profondo rosso le 40 blue chip del FtseMib, ad esclusione di Diasorin (+1,1%). Il rischio di una rottura ribassista significativa è serio.

AVANZA SOLO DIASORIN, CNH LA PEGGIORE

Il titolo peggiore è stato Cnh Industrial (-8,05%) che ha pagato la notizia delle dimissioni del ceo di Nikola, la start up di cui Cnh è rilevante azionista. In profondo rosso anche Pirelli (-5,1%). Tiene Prysmian (-0,94%): Mediobanca Securities ha confermato il rating outperform, con un prezzo obiettivo di 25,2 euro per azione.

Pesanti i petroliferi: Saipem -7,44%, Eni -5,93% (compreso lo stacco della cedola), Tenaris -6,56%.

SU UNICREDIT E BPM L’INCOGNITA MONTEPASCHI

Soffrono le banche. Le peggiori sono state Unicredit (-6,17%) e Banco Bpm per un “merger” con Mps: Mustier ha già fatto sapere di essere disponibile solo per operazioni di “assoluta neutralità”, ovvero che non costino un solo euro. Non bastano gli 8,1 miliardi di crediti Gacs. La mancata vendita di Mps rischia di mettere il sistema bancario italiano in grande difficoltà in sede Ue. Le vendite colpiscono altri titoli finanziari come Banca Mediolanum (-6,53%) e Unipol (-5,37%). Tra i maggiori ribassi figurano Leonardo (-6,73%) e Atlantia (-6,39%).

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