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Le Borse attendono l’accordo Ue: né condizioni né Eurobond

Il compromesso europeo potrebbe essere annunciato in giornata e alimenta l’ottimismo dei mercati – Wall Street festeggia il ritiro di Sanders dalla campagna presidenziale – Il petrolio sale prima del vertice Opec+ – In Italia gli industriali del Nord chiedono di ripartire

Le Borse attendono l’accordo Ue: né condizioni né Eurobond

Ben 7.382 morti. Ieri il Convid-19 ha mietuto il record assoluto di vittime in una sola giornata nel mondo, a partire da New York, ultima capitale dell’epidemia con 779 vittime. Ma il dato da brivido (peraltro parziale) non annulla la voglia di ripartire che sta contagiando i mercati, alle prese con la crisi peggiore dell’ultimo secolo. Ieri hanno ripreso a viaggiare i treni da e per Wuhan, consentendo a 55 mila persone di lasciare, dopo 76 giorni di clausura, la città dove tutto è cominciato. E la curva dei contagi comincia a flettere anche negli Usa, in linea con quel che avviene in Italia, che, agli occhi dei traders, resta il benchmark, Paese simbolo dell’epidemia.

VICINA L’INTESA SULL’USO DEL MES SENZA CONDIZIONI

In questa cornice i mercati aspettano il regalo di Pasqua, ovvero l’annuncio dell’accordo tra i ministri delle Finanze della zona euro, che, salvo sorprese finali, dovrebbe essere annunciato in giornata: saranno emessi titoli comuni sotto l’ombrello del Mes, il fondo Stati, senza riferimenti agli eurobond (come chiede il Fronte del Nord), ma senza condizionalità, come vuole l’Italia. Molte cose restano da definire, ma il peggio sembra scongiurato. E lo scudo della Bce potrà proteggere i Btp in attesa che l’Italia torni al lavoro. In questa cornice, dopo settimane di paura, ricomincia a farsi sentire la propensione al rischio.

Stamane salgono quasi tutte le borse asiatiche, in linea con il rally di Wall Street, tornata ieri in area Toro, che, nel gergo di Borsa, sta a significare che gli indici sono sopra di almeno il 20% dall’ultimo minimo. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,3%, l’Hang Seng di Hong Kong lo 0,7%, il Kospi di Seul l’1,3%; il BSE di Mumbai ha aperto in rialzo di oltre il 2%.

La Borsa di Tokyo arretra (Nikkei -0,5%) dopo tre giorni di ampi rialzi. Goldman Sachs stima che nel secondo trimestre il Pil del Giappone si ridurrà di circa un quarto.

LA RINUNCIA DI SANDERS PIACE AI MERCATI USA

In grande spolvero ieri sera Wall Street: Dow Jones +3,44%, S&P 500 +3,41%, Nasdaq +2,58%. A spingere il mercato al rialzo sono state le azioni congiunte della Federal Reserve, della Casa Bianca e del Congresso, ma anche la notizia della rinuncia di Bernie Sanders alla corsa alla presidenza. Esulta il settore della sanità: United Health +8%.

Goldman Sachs e Bank of America consigliano di ricominciare a comprare azioni, soprattutto quelle di Wall Street. Rialzano la testa anche i titoli più rischiosi. Il più grande fondo ETF al mondo nel settore dei junk bond, l’iShares iBoxx High Yield Corporate Bond, guadagna il 2,7%. Il gestore di sale da gioco Wynn Resort ha collocato un bond High Yield da un miliardo di dollari.

SALE IL PETROLIO PRIMA DEL VERTICE OPEC+

Il petrolio Brent è in rialzo dell’1%, a 33 dollari il barile, dal +3% di ieri. Oggi ci sarà un contatto tra Russia e Arabia Saudita in vista di un’intesa che possa essere avallata dall’incontro di domani dell’Opec+ e da un accordo con i produttori Usa.

In forte flessione ieri Saipem (-2,2%); Equita Sim ha ridotto il giudizio sul titolo da buy a hold, con prezzo obiettivo che scende da 5,4 a 3,4 euro. In calo anche Tenaris (-2,29%) ed Eni (-1,41%).

I FUTURE ANTICIPANO UN AVVIO POSITIVO IN EUROPA

L’euro-dollaro stamane è poco mosso, a 1,086. Il future che anticipa l’avvio di seduta delle Borse europee sale dello 0,8%, nell’attesa di una fumata bianca dall’Unione Europea.

Sull’andamento dei listini europei ha pesato ieri lo stallo dell’Eurozona, frenata dal doppio veto contrapposto di Italia ed Olanda sulla natura e sull’entità dell’intervento Ue contro pandemia e recessione.

MILANO IERI HA LIMITATO LE PERDITE

Ad impedire, per ora, una frana rovinosa, hanno contribuito l’intervento della Bce e l’evoluzione positiva dei numeri dell’epidemia, oltre all’ottimismo ostentato da tedeschi e francesi. Il governatore della Banque de France, Villeroy de Galhau, ha detto che “il bicchiere è pieno per tre quarti”. Ma i tempi stringono e il rischio di un flop sale. La teleconferenza, sospesa dopo 18 ore filate, riprenderà oggi nel pomeriggio: si profila davvero un venerdì di Passione.

Mercoledì Milano lascia sul terreno lo 0,18%, a quota 17,380 punti, limitando le perdite nel finale.

Debole anche Francoforte, che cede lo 0,21%. Fa peggio Madrid (-0,71%); in lieve rialzo Parigi (+0,1%). Fuori dalla zona euro, Londra perde lo 0,47%: il primo ministro Boris Johnson è ancora in terapia intensiva.

GLI INDUSTRIALI CHIEDONO DI RIPARTIRE AL PIÙ PRESTO

Ma con un Pil visto in calo del 6% e un debito pubblico in salita verso il 150%, cresce anche in Italia la pressione per definire i tempi della ripresa. Gli industriali di Confindustria delle quattro regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia) che rappresentano più della metà della metà della produzione industriale italiana chiedono la riapertura delle fabbriche in tempi brevi. “Molte aziende rischiano di non poter più pagare gli stipendi”.

Il leading indicator Ocse relativo al Bel Paese ha registrato a marzo un calo record, segnalando che l’economia si trova davanti a una contrazione peggiore di quella della crisi del 2008.

IL PIL EUROPEO IN CALO DEL 10%, CI VOGLIONO 1.500 MILIARDI

Si profila per il 2020 un calo nell’ordine del 10% del Pil della zona euro. Per impedire la catastrofe, la Commissione Europea stima ci sia bisogno di 1.500 miliardi di euro. Dal contagio non è immune la Germania: secondo l’Ifo, è probabile che il prodotto interno lordo tedesco possa crollare del 9,8% nel secondo trimestre. Si tratterebbe della contrazione più forte mai registrata, oltre il doppio di quella del primo trimestre del 2009, nel pieno della crisi finanziaria globale.

Il Btp ha chiuso in territorio negativo in attesa delle aste medio-lungo di metà mese e della ripresa dei colloqui dell’Eurogruppo.

Il tasso del decennale si è attestato in area 1,65%, dopo aver chiuso a 1,61% la seduta precedente, con un’oscillazione nel corso della seduta tra 1,81% e 1,62%.

SPREAD A 197, OGGI L’ASTA BTP

Lo spread è a 197 punti base dai 194 di ieri, con un massimo e un minimo rispettivamente a 217 e 196.

Dopo l’asta Bot di ieri in cui il Tesoro ha assegnato 9,5 miliardi di euro in Bot a 3 e 12 mesi, con rendimenti in rialzo e una buona domanda per il segmento breve che non veniva offerto dal 2013, oggi vanno all’asta fino a 9,5 miliardi in Btp a 3, 7 e 15 anni e un titolo con una vita residua 24 anni.

A PIAZZA AFFARI VOLA IL GESTITO

In grande evidenza in Piazza Affari il risparmio gestito: si è messa in luce Banca Generali (+8,54%), davanti ad Azimut Holding (+7,16%) su cui Banca Imi, apprezzando la conferma del pagamento del dividendo, ha ribadito la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 20,5 euro dopo la raccolta netta a marzo.

In rosso invece il settore bancario: in forte ribasso Bper (-4,92%) davanti a Banco Bpm (-2,51%). L’istituto, spiega l’ad Giuseppe Castagna, ha ricevuto quasi 50.000 richieste di moratorie per l’emergenza coronavirus. Intesa San Paolo -1,35%. Ubi -1,81%: il fondo Silchester International Investors è il primo azionista singolo con una quota dell’8,609%.

CORRE PIRELLI, EXOR “FIDUCIOSA” SULL’ASSE CON PSA

In evidenza tra gli industriali Pirelli (+5,16%). Continua il recupero di Cnh Industrial (+3,94%). Exor (-2,04%) sta realizzando negli stabilimenti Ferrari (+3,60%) con il patrocinio della Giunta della Regione Emilia-Romagna un progetto pilota avanzato in collaborazione con un pool di scienziati ed esperti per lo screening volontario dei dipendenti e delle loro famiglie per combattere l’epidemia di coronavirus.

Con riguardo all’operazione di fusione tra Fca (+1,06%) e Psa, John Elkann, nella lettera agli azionisti, si dice molto fiducioso “di riuscire a raggiungere le sinergie dichiarate pari a circa 3,7 miliardi di euro all’anno, stante la situazione attuale”.

Avanzano anche Stm (+2,91%), Prysmian (+2,04%) e Leonardo (+1,09%).

SGOMMA PIAGGIO, SALE ANCHE ASTALDI

Rimbalza Juventus (+2,9%). Bene Diasorin (+3,6%): Mediobanca Securities ha alzato il target price a 125 euro da 117 euro, confermando il rating neutrale. In flessione le utility, tra cui Hera (-3,62%) e Snam (-2,99%). Enel -1,41%.

Tra le mid cap, in luce Sogefi (+10,55%) e Piaggio (+9,32%), promossa da Exane Bnp Paribas da neutral a outperform, con prezzo obiettivo a 2,2 euro, dato che, secondo gli analisti, il suo settore di riferimento dovrebbe essere uno dei primi a tornare ai livelli pre-Covid-19. Astaldi +8,83%. Hanno riaperto i cantieri della linea 4 della metropolitana di Milano.

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