Silenzio: parlano i numeri. Oggi usciranno i tanto attesi dati sull’inflazione americana. La previsione degli esperti è che si tratterà di un dato record: +6,8%, contro 6,2% di ottobre, ai massimi da 31 anni. Se così fosse, sarebbe scontato l’avvio più volte annunciato della riduzione degli acquisti del Tesoro (il tapering): 30 miliardi di dollari in meno ogni settimana in modo da azzerare l’intervento entro marzo. Una ritirata ordinata che arriva dopo l’ennesima settimana dei record: il super indice MSCI World ha guadagnato tra il trenta novembre e l’otto dicembre circa il 2,7%. In questa cornice i mercati aprono piatti, rassegnati alle prese di beneficio ma comunque sazi dopo gli ultimi colpi di teatro (vedi Unicredit) della grande stagione del Toro. Nemmeno il “momento Lehman” di Evergrande provoca grossi sconcerti.
CRISI DEI CHIP, TOYOTA CHIUDE DUE FABBRICHE
In Asia stamattina il ribasso è diffuso, ma poco rilevante. Nikkei di Tokyo -0,3%. Hang Seng di Hong Kong -0,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,6%. Kospi di Seul -0,7%, BSE Sensex di Mumbai -0,4%.
Nuovi problemi per i chip: Toyota ha annunciato la chiusura di due stabilimenti per tutto il mese. Nel listino di Hong Kong, Evergrande è in calo del 2% dopo che Fitch ha rotto gli indugi e ha dichiarato che la società è in default: ma stanotte il titolo aveva aperto in calo del 4%. Dietro la risalita ci sono alcune prese di posizione di importanti istituzioni cinesi sull’argomento. Kaisa, un altro grande sviluppatore immobiliare in serie difficoltà finanziarie, sta trattando con un gruppo di creditori capeggiato da Lazard.
SALE ANCORA LO YUAN, INVARIATI I FUTURE USA
Si apprezza ancora lo yuan della Cina, nonostante il nuovo intervento della People’s Bank of China: la Banca centrale ha fissato molto sotto le aspettative del consensus la banda di oscillazione della valuta, provvedimento che arriva dopo la richiesta alle banche di aumentare la riserva di valuta estera. Il cross dollaro yuan è in calo dello 0,2%, a 6,36.
I future di Wall Street sono invariati. Ieri l’S&P500 ha chiuso in calo dello 0,7%. Nasdaq -1,7%, quasi piatto il Dow Jones (-0,06%).
Il dato sul mercato del lavoro di ieri mostra che gli americani stanno tornando a lavorare. Le nuove richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono meglio del previsto, essendo scese a 184.000; gli analisti stimavano 215.000.
IL TREASURY A DIECI ANNI SOTTO L’1,50%
In attesa del dato di oggi sull’inflazione, il Treasury Note a dieci anni è poco mosso a 1,49%. La riapertura dell’asta sui titoli a 30 anni ha avuto ieri un esito deludente, con una richiesta indiretta, quella in arrivo dagli investitori esteri, inferiore alla media degli ultimi dodici mesi.
MACRON PROPONE I “CAMPIONI EUROPEI”
Poco mossi anche i future europei in attesa del debutto del cancelliere tedesco Scholz. Ieri Emmanuel Macron, illustrando gli obiettivi del prossimo semestre Ue sotto la guida di Parigi, è tornato alla carica sui “campioni europei”: al vertice di marzo Macron proporrà di costruire “filiere industriali” per batterie, semiconduttori, idrogeno, cloud, difesa, sanità e cultura. Il Presidente francese intende anche discutere di “regole di bilancio e finanziarie adattate che permettano di dare le priorità agli investimenti necessari” per il nuovo modello economico europeo e le transizioni climatica e digitale.
L’EUROPA VERSO IL TAGLIO DEGLI AIUTI A MARZO
A far la differenza sui listini europei è stato “l’effetto U” come Unicredit, trainata dal consenso del mercato per il piano presentato dal ceo Mario Orcel. La performance della Banca (+10,82% a quota 12,80 euro) ha permesso a Piazza Affari di chiudere in terreno positivo, in controtendenza con il resto dei mercati finanziari, già sintonizzati sull’evento clou della settimana: il dato sull’inflazione americana.
Preso atto che il nuovo ceppo del virus può essere combattuto in modo efficace con una terza dose di vaccino, il tema Covid 19 ha lasciato il posto alla minaccia numero uno, quella del carovita. Il dato di oggi pomeriggio potrebbe decretare l’andamento delle prossime sedute, forse anche di quel che resta del 2021. In attesa delle decisioni della Fed, prende velocità in Europa il dibattito sul dopo Pepp.
MA È GIÀ IN CANTIERE UNA DEROGA
Secondo Reuters sta maturando un compromesso per un aumento “limitato e temporaneo” degli acquisti. In pratica, sei diverse fonti avrebbero dichiarato che la decisione verrà comunque presa a dicembre (e Omicron non cambia le cose) e che il consenso si sta orientando ad aumentare il programma già esistente (APP) o con un nuovo ammontare, o con un aumento temporaneo delle dimensioni degli acquisti, comunque di importi inferiori al PEPP. Ma all’APP verrà estesa una forma di “flessibilità geografica” per evitare rischi di frammentazione del mercato.
SALE ANCORA LO SPREAD. OGGI L’ASTA BOT
Si placa così la corrente di vendite sui titoli italiani a 5 e 10 anni. Il tasso del decennale chiude attorno a 1,03% per poi attestarsi all’1%. Lo spread sul Bund sale a 134 punti dai 133 della vigilia. Oggi il Tesoro collocherà 6 miliardi di euro in Bot a 12 mesi. Il Mef ha assegnato ieri 2,255 miliardi nel Ccteu 2029 a fronte di un importo massimo di 2,5 miliardi, e ha contestualmente ritirato un totale di 2,25 miliardi circolazione.
L’ASTA PER IL NUOVO TRE ANNI CHIUDE L’ANNO DEL TESORO
Il ministero ha anche comunicato che il 14 dicembre andrà all’asta il nuovo Btp a 3 anni. Il Tesoro precisa che, in considerazione dell’ampia disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento, le aste degli altri titoli a medio e lungo termine previsti per lo stesso giorno non avranno luogo.
BORSE IN ROSSO, UNICREDIT SALVA MILANO (+0,24%)
Unica tra le grandi Borse, Milano chiude in terreno positivo (+0,24%), comunque ancora sotto i 27 mila punti (26.187 punti). In rosso gli altri listini: la Borsa peggiore è Madrid (-0,9%), seguita a ruota da Amsterdam (-0,7%). Londra cede lo 0,2%. Più contenute le vendite a Francoforte (-0,3%) e a Parigi (-0,14%).
VOLKSWAGEN VARA 89 MILIARDI DI INVESTIMENTI
Volkswagen (-1%) investirà 89 miliardi di euro nei prossimi 5 anni sulle nuove tecnologie come la mobilità elettrica e la digitalizzazione. Lo ha annunciato il gruppo automobilistico in occasione di una conferenza stampa. Le esportazioni tedesche sono cresciute al ritmo più forte da più di un anno a ottobre, nonostante i persistenti colli di bottiglia nell’offerta del settore manifatturiero. È quanto emerge dai dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica. Le esportazioni destagionalizzate sono aumentate del 4,1% su mese dopo i cali di agosto e settembre. Anche le importazioni hanno visto un balzo inaspettato, crescendo del 5%, dopo l’aumento leggermente rivisto dello 0,4% del mese precedente.
VIVENDI PREPARA PER GENNAIO L’OPA SU LAGARDERE
A Parigi vola Lagardére (+4,94%) in attesa dell’Opa che Vivendi (+0,36%) si accinge a lanciare a gennaio a 24,10 euro per azione, dopo aver rilevato ieri la quota di Amber Capital nel gruppo media transalpino.
PARLA ORCEL, IN UN’ORA IL TITOLO GUADAGNA 3,3 MILIARDI
Star della seduta di Piazza Affari è stata Unicredit: +10,82%, pari a 3,3 miliardi di capitalizzazione in più, tanto quanto ha guadagnato il titolo dopo i 60 minuti della presentazione di Andrea Orcel. Il piano Unicredit unlocked è stato applaudito da tutti: broker, analisti e sindacati, da anni molto critici sull’operato della gestione Mustier. “Per la prima volta – è il commento del leader della Fabi Lando Sileoni – c’è un vero piano di rilancio della crescita del gruppo”.
ENTRO IL 2024 PREVISTI 16 MILIARDI PER I SOCI
Al mercato sono piaciuti di più i target di redditività e redistribuzione del capitale, ai massimi in Europa: almeno 16 miliardi totali per il periodo 2021-2024, con una distribuzione annuale “in linea con la generazione organica di capitale per ogni rispettivo esercizio di riferimento”. Per il 2022 è attesa una distribuzione di 3,7 miliardi, composta da un dividendo in contanti pari al 30% dell’utile netto sottostante e riacquisti di azioni per la parte restante.
PARIBAS: IN PIAZZA GAE AULENTI È ARRIVATO BABBO NATALE
Per Goldman Sachs la notizia importante è che il management si sia impegnato a “restituire sostanzialmente tutto il capitale generato in maniera organica, pari a 16 miliardi di euro, ovvero il 62% della capitalizzazione di mercato nell’orizzonte del piano”.
Exane Paribas si chiede se in Unicredit “sia arrivato Babbo Natale. Ma non dobbiamo dimenticare che c’è molto di più nel piano – aggiungono – l’obiettivo di una redditività (Rote) del 10% si confronta con un consenso del 6%, il che implica miglioramenti concreti sul fronte dell’utile”, che deriverà da un Cet 1 ratio atteso a fine piano del 12,5-13%.
Per Citi, il gruppo ha aumentato il rendimento del capitale ben al di sopra delle aspettative di mercato (almeno 16 miliardi di euro, pari al 60% della capitalizzazione). Pareri simili da parte di Jefferies e Kepler. Second Deutsche Bank, la politica verso i soci sosterrà l’azione. Una nota critica arriva da Kbw (underperform a 11,80): la politica della banca è estremamente aggressiva a fronte di “costi di integrazione minimi”.
DEBOLI LE ALTRE BANCHE, GENERALI CRESCE IN INDIA
Tra gli altri bancari, Bper sale dello 0,7%. Rallentano Banco Bpm ed Intesa San Paolo. Generali (+0,6%) in colloqui per accrescere la sua partecipazione in due società assicurative indiane, in quanto il suo partner locale Future Group, gravato da debiti, vuole uscire dall’alleanza. Il cda ha approvato alcune modifiche alle procedure di presentazione della lista per il rinnovo del board da parte del consiglio uscente, in linea con le indicazioni della Consob.
In ripresa Diasorin (+1,7%) in vista dell’Investor Day.
IN ROSSO STELLANTIS E I PETROLIFERI. CROLLA ENI
Stellantis -1,4% nonostante i positivi commenti di Kepler Cheuvreux. Gli analisti hanno alzato infatti il prezzo obiettivo sul titolo da 25 a 27 euro, confermando la raccomandazione buy (comprare).
Perde colpi il settore petrolifero: Eni -1%, Saipem -2,17%, Tenaris -2%.
Frana Telecom Italia (-3,5%) in attesa che il cda del 17 faccia chiarezza sul destino di Gubitosi. È probabile una nuova revisione al ribasso della guidance a causa dei risultati deboli dell’operazione Dazn.
JUVENTUS -5,1%, ACCELERA LA FUGA DAI DIRITTI
Fa ancor peggio la Juventus (-5,11%) a due giorni dalla scadenza della trattazione dei diritti dell’aumento di capitale, crollati del 35%.
SVAS, NUOVO DEBUTTO RECORD ALL’EGM
Un altro debutto record all’Euronext Growth Milano: sale del 14% la matricola Svas Biosana, leader nella produzione e distribuzione di dispositivi medici per strutture sanitarie.