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Le Borse aspettano la Bce che prepara l’aumento dei tassi per luglio. Il petrolio riparte: Exxon al top

Imagoeconomica

I riflettori sono già rivolti verso Francoforte, in attesa che anche la Bce, pur con prudenza, si adegui alla tendenza al rialzo dei tassi. La maggior parte degli osservatori è convinta che stamane la Bce si limiti a segnalare la fine degli acquisti sul mercato nell’ambito del Qe, lasciando a Christine Lagarde il compito di illustrare gli strumenti per evitare “la frammentazione” dei mercati, un modo gentile per segnalare il rischio di un’esplosione dello spread. Al proposito arriva dall’Ocse un prezioso consiglio: “La Bce sia cauta nel rimuovere stimoli”. In particolare, “l’istituto eviti l’allargamento spread e utilizzi tutta la flessibilità sui rinnovi stock titoli di Stato”.

Nella riunione di luglio ci sarà comunque un primo rialzo, probabilmente di un quarto di punto, meno dello 0,50% chiesto dai falchi. “La Bce si trova in una posizione difficile – è il commento di Vanguard – l’inflazione in aumento giustifica un rialzo dei tassi più aggressivo, ma un’economia sostanzialmente debole giustificherebbe un approccio più moderato”.

Nell’attesa delle decisioni, i future anticipano un avvio in calo delle borse dell’Europa. Anche in Asia Pacifico prevale il ribasso, mentre il petrolio è sui massimi di periodo ed il dollaro è poco mosso.

Deboli i mercati asiatici

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,5%. A Shanghai sono state trovate persone positive al Covid 19, le autorità sanitarie hanno deciso che per 24 ore i residenti del distretto di Minhang, 2,7 milioni di persone, dovranno fare il test.

Sono meglio delle aspettative i dati della bilancia commerciale cinese di maggio: le esportazioni sono salite del 17%, dal +4% di aprile: il consensus era +8%. Più forti del previsto anche le importazioni (+4%).

Continua la discesa dello yen. La Bank of Japan è rimasta l’unica a praticare la politica dei tassi negativi. La Borsa di Tokyo avanza dello 0,3%. In lieve ribasso Seul e Sidney.

Il Nasdaq ritrova Cathie Wood

I future di Wall Street sono piatti dopo una seduta contrastata in attesa dei dati di domani sui prezzi al consumo. Dow Jones -0,81%, S&P500 -1,05%. Fa meglio il Nasdaq (-0,73%), che ritrova una grande protagonista della stagione dei record dei titoli tech.

Cathie Wood, che con i fondi Ark aveva ottenuto una raffica di rialzi a doppia (e anche tripla) cifra nel biennio 2020/21, è tornata dopo un anno ad acquistare azioni Tesla (+3%). Miss Wood, i cui fondi nel 2022 hanno finora registrato perdite a doppia cifra, è convinta che la ruota stia per girare: “I magazzini delle aziende sono strapieni – dice – e per vendere dovranno abbassare i prezzi. L’inflazione non potrà che scendere”.

Negli Usa, old economy sotto i riflettori

Ma l’umore del mercato, per ora, non migliora. A sostenere il listino ci sono i titoli della old economy: Exxon (+2%) ha stabilito il nuovo record assoluto sull’onda dell’aumento del petrolio. Corre anche Campbell, la casa delle minestre immortalate da Andy Warhol: +5%. Ma sono ben più numerosi i segnali di cautela.

Intel lascia sul terreno il 5,3% dopo che gli analisti di Citi Research hanno segnalato che il produttore di chip potrebbe annunciare utili più deboli del previsto per il secondo trimestre.

Anche dal fronte dei mutui immobiliari arrivano segnali di stanchezza del mercato: le mortgage applications sono scese ai minimi da 22 anni.

In attesa del dato sui prezzi al consumo, in uscita venerdì, i rendimenti delle obbligazioni tornano a salire oltre il 3%: il Treasury Note a dieci anni, ieri al 3,028%, stamane tratta al 3,0548%.

Ue: storico stop dal 2035 alle auto a benzina e a diesel

In Europa, attendendo le decisioni del direttorio della Bce, ci sarà oggi un primo test per le scelte storiche della Commissione Europea, che ieri, tra forti contrasti, ha vietato dal 2035 la vendita di auto nuove a benzina e diesel dal 2035, un provvedimento che, a breve, comporterà un forte calo dell’occupazione (70 mila posti a rischio su 161 mila per l’Anfia in Italia) e una forte dipendenza dall’Asia, che produce il 70% delle batterie.

È però passata un’importante deroga: le nuove regole non valgono per ora per i produttori di nicchia fino a 10 mila vetture l’anno. Si salvano così Ferrari e Lamborghini.

Azioni, obbligazioni, petrolio

L’indice EuroStoxx 50 ha ceduto ieri lo-0,7%, il FtseMib di Milano -0,5%. Dax di Francoforte -0,6%.

Scenario contrastato sul mercato obbligazionario: BTP a 3,35%, spread 201 punti base.

Il petrolio WTI, sui massimi di medio periodo, sale a 122,3 dollari, dal +2,3% di ieri.

Eni, insieme ad altre quattro major petrolifere, è stata scelta dal Qatar come partner nell’espansione da quasi 30 miliardi di dollari del più grande progetto di gas naturale liquefatto (Gnl) al mondo, il North Field. Lo si apprende da persone a conoscenza della questione.

Nexi: JP Morgan taglia il giudizio a Neutral. Il gruppo è vicino ad acquisire le attività di merchant acquiring di Intesa Sanpaolo in Croazia per circa 180 milioni di euro.

Moncler: Citi abbassa il target price a 63 euro, da 72 euro.

Atlantia: RBC Capital taglia a Sector Perform il giudizio. Target price a 23 euro.

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