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Le Borse archiviano l’anno dei record

FIRSTonline

È l’ora di far festa o, per chi si è tenuto alla larga dalle Borse, è il momento dei rimpianti. La mappa mondiale dei listini segnala quasi ovunque rialzi a doppia cifra rispetto a gennaio. Vale per il Nasdaq (+29,1%) così come per l’indice S&P 500 (+19,9%). Largamente positiva anche la performance di Piazza Affari (+15%) davanti a Francoforte (+13%), anche se la forza dell’euro ha frenato il volo dei mercati: il risultato dell’Eurostoxx 50, +7,1% nella moneta unica, sale al 21,6% se espresso in dollari.

Attorno al 20% i rialzi di Giappone, Cina e Corea del Sud. Ancor meglio hanno fatto gli emergenti. L’indice Msci emerging chiude l’anno a +32,7%, il miglior risultato dal 2009, al traino di Brasile (+26,6%) e della spettacolare Borsa Argentina (+77,6 % in Merval). Nel mondo solo 9 Borse su73 non hanno segnato nuovi primati. Pochi i listini in rosso: Mosca (-5,8%), il Qatar e l’Oman, sotto del 14% circa.

La corsa del Toro proseguirà anche l’anno prossimo? State Street segnala che il risk appetite degli investitori è in calo da sei mesi, ma l’allarme per ora non spaventa. I listini asiatici, che guardano compiaciuti i record a raffica del rame, la materia prima più importante per la manifattura cinese. Non è da meno Wall Street, intenta a misurare i benefici della riforma fiscale per le società e sui consumi degli americani.

A rasserenare l’Europa ci pensa la Bce: la ripresa c’è ed è destinata a rafforzarsi. Le Cassandre, per ora, tacciono. Ma affilano le armi: la corsa dell’euro non si ferma, nonostante la volontà di Mario Draghi. E di qui al 4 marzo (o ben oltre) la campagna elettorale italiana peserà sullo spread dei Btp.

A SOFTBANK IL 15% DI UBER PER 9 MILIARDI DI DOLLARI

Intanto i listini asiatici si accingono a chiudere in bellezza l’ultima seduta dell’anno con un ultimo colpo: un consorzio guidato da Sofbank ha acquistato il 15% di Uber per 9 miliardi di dollari. Hong Kong (+0,19%) archivia l’anno con un rialzo del 36%, debole Tokyo (-0,11%) sotto la pressione del rialzo dello yen.

La Corea del Sud, uno dei mercati più attivi per il Bitcoin, ha dato un severo giro di vite agli scambi sulle criptovalute. Sono stati vietati i conti anonimi e preannunciato una tassa sui capital gains. La quotazione della moneta elettronica è scesa sotto i 14 mila dollari.

APPLE CHIEDE SCUSA MA FINISCE SOTTO PROCESSO

Mercati in terreno positivo ieri sera a Wall Street: Dow Jones +0,26%, S&P 500 +0,18% e Nasdaq +0,16%.

In recupero Apple (+0,3%) che ha annunciato uno sconto di 50 dollari (da 79 a 29 dollari) per la sostituzione delle vecchie batterie dell’i Phone 6 e 7, respingendo con sdegno l’accusa di aver volutamente rallentato le performance dei vecchi modelli. Azioni legali contro “l’obsolescenza programmata” sono già partite in Usa, Francia ed Israele.

Sale anche Amazon (+0,3%), che ha chiesto la licenza per operare in Arabia Saudita.

ENI IN ALASKA CON L’ANNO NUOVO

I prezzi del petrolio restano vicini ai massimi dal 2015 grazie anche all’aumento della domanda cinese ed al calo delle scorte Usa: il Brent tratta a 66,72 dollari, il Wti chiude a 59,84 dollari.

A Piazza Affari Eni -1%. La società inizierà a perforare la prossima settimana un nuovo pozzo off-shore a nord dell’Alaska. Saipem e Tenaris arretrano dello 0,8%.

LA BCE VEDE ROSA, MA IL RALLY DI SAN SILVESTRO NON C’È

Ribassi frazionali per le Borse europee frenate dall’avanzata dell’euro, salito a 1,1935 sul dollaro, in una seduta dagli scambi al lumicino: dopo un rialzo durato tutto l’anno, è venuto meno il rally finale.

A Milano l’indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno lo 0,36% a 22.121 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 22.100 punti e un massimo di 22.230 punti.

Ancor più deboli gli altri listini dell’eurozona: Francoforte chiude in calo dello 0,69%, Parigi segna -0,55%, Madrid -0,68%. Fuori dalla zona euro Zurigo (-0,26%). Solo Londra (+0,03%) chiude in terreno positivo.

L’ottimismo della Bce non ha contagiato i mercati azionari. L’ultimo bollettino mensile di Francoforte ha confermato le stime di crescita per il periodo 2017-20: +2,4% nel 2017, +2,3% nel 2018, 1,9% nel 2019 e 1,7% nel 2020. “La crescita del Pil in termini reali – si legge – è sostenuta dalla crescita dei consumi privati e degli investimenti, nonché dalle esportazioni, che beneficiano della ripresa generalizzata a livello mondiale”. Ma, si aggiunge, “allo stesso tempo, le pressioni interne sui prezzi rimangono nel complesso moderate e devono ancora mostrare segnali convincenti di una protratta tendenza al rialzo”. Per questo, “il Consiglio direttivo ha concluso che un ampio grado di stimolo monetario rimane necessario”.

I BTP GIÀ GUARDANO AL VOTO DI MARZO

I Btp sono passati in territorio negativo nel pomeriggio, in coincidenza con l’avvio dell’iter di scioglimento del Parlamento.

In mattinata il Tesoro ha assegnato 6,914 miliardi di euro, quasi tutto l’importo offerto (tra 5 e 7 miliardi) nelle aste dei Btp a 5 e 10 anni e del Ccteu aprile 2025, le prime a medio lungo con valuta 2018, con tassi in rialzo.

Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto decennale si è collocato a 153 punti base in linea con la chiusura precedente.

Il tasso del decennale di riferimento è salito a 1,95% da 1,91% della vigilia in linea con il peggioramento della carta tedesca.

BPM, BPER E IFIS CHIUDONO IN BELLEZZA

Bancari sempre protagonisti sul listino italiano: l’indice di settore archivi la seduta con un ribasso dello 0,17%.

Sotto i riflettori Ubi (+2,07%) sull’onda del superamento dei target minimi fissati dalla Bce con il procedimento Srep per la solidità patrimoniale. Il Cet1 Ratio è all’11,01% rispetto a richieste dell’8,875%. Sull’onda della notizia Equita Sim ha alzato la raccomandazione sull’azione da hold a buy, con target price a 3,4 euro. Bene anche Bper che sale del 2,4%. In rialzo anche Unicredit (+0,4%), mentre arretra dello 0,7% Intesa Sanpaolo.

Tra le banche più piccole continua l’ascesa di Banca Ifis (+0,73%), che consolida i forti guadagni della vigilia (+6,43%). Nel corso del 2017 la Banca ha chiuso 19 deal nell’area Npl centrando tutti gli obiettivi di utili promessi. Banca Akros ha alzato la raccomandazione da neutral ad accumulate, confermando il prezzo obiettivo a 43 euro.

Bene gli assicurativi: Generali + 0,9%. Unipol -0,3%. Lo scioglimento di Finsoe porta Coop Alleanza 3.0 a detenere direttamente il 22,148% del capitale della compagnia. È stato siglato un patto parasociale con le altre società a cui sono state assegnate le azioni in precedenza in pancia a Finsoe. Il patto lega per tre anni il 30,053% del capitale di Unipol.

FRENANO AUTO E UTILITIES

Finale d’anno in rosso per l’automotive, su cui pesa il calo del dollaro. Fiat Chrysler lascia sul terreno l’1,68% in scia alle indiscrezioni di stampa relative al richiamo di più di 19.500 veicoli importati in Cina a causa di airbag potenzialmente difettosi forniti da Takata. In rosso anche Ferrari (-0,78%) e Cnh (-0,88%).

Frenano anche le utilities. Debole A2A (-0,1%). Il comune di Milano sta valutando una cessione di una quota detenuta nella multiutility.

Enel -0,95%. Il gruppo ha ottenuto il via libera per l’avvio del progetto E-Via Flex-E per la mobilità elettrica in Europa. Il progetto, che dispone di un budget complessivo co-finanziato dalla Commissione europea di 6,9 milioni di euro, prevede l’installazione di 14 stazioni di ricarica ultraveloce in 14 siti europei, di cui 8 in Italia.

D’AMICO VENDE UNA NAVE, LANDI RENZO LA SEDE DI PECHINO

D’Amico International (-1,5%) ha raggiunto l’accordo per la vendita della nave MT High Freedom che sarà soggetto a lease back da parte di D’Amico. L’accordo, al netto di commissioni e rimborso del debito, genererà cassa per 13,4 milioni di dollari.

Ansaldo Sts +0,3%: nel quadro del progetto dell’alta velocità ferroviaria Verona-Padova, svolgerà lavori per corca 336 milioni di euro.

Acquisti su Landi Renzo (+1,41%) dopo la notizia dell’intero pagamento relativo alla cessione dell’immobile di proprietà a Pechino e la plusvalenza lorda realizzata di 3,2 milioni di euro.

Nell’Aim in evidenza Elettra Investimenti (+6,6%).

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