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Le Borse apprezzano il tapering morbido della Fed: Milano regina d’Europa

Tutte in rialzo le piazze azionarie dopo le rassicuranti parole di Powell su tapering e tassi Usa – Piazza affari è la miglior Borsa d’Europa con un balzo dell1,3% e il recupero di quota 26 mila – Spread Btp-Bund a 97 pun ti base – Azionisti in fuga da Evergrande che resta sull’orlo del default

Le Borse apprezzano il tapering morbido della Fed: Milano regina d’Europa

Le borse europee chiudono la terza seduta consecutiva in rialzo e consolidano la propensione al rischio, dopo un avvio di settimana da dimenticare. Rimangono per ora in stand by i timori sulle ripercussioni globali dell’eventuale fallimento della cinese Evergrande, mentre si apprezza la cautela della Fed nell’avvicinarsi al tapering (“sarà graduale e dipenderà dall’andamento dell’economia” ha detto Jerome Powell). L’umore è roseo anche a Wall Street, che procede di buon passo nonostante alcuni dati macro deludenti.

Nel Vecchio Continente resta congelata Londra (-0,08%), con la Bank of England che taglia le stime di crescita per l’economia della Gran Bretagna nel terzo trimestre a causa dei problemi di approvvigionamento delle merci, del balzo del prezzo del gas e delle pressioni inflazionistiche diffuse sia nel paese sia a livello mondiale con una fiammata a fine anno. Nella nota in cui conferma i tassi e il Qe, la banca centrale spiega di aver abbassato la stime per il terzo trimestre rispetto ad agosto a quota 2,1%. L’inflazione dovrebbe “salire temporaneamente al 4% negli ultimi tre mesi dell’anno” per poi scendere al 2% nel medio termine.

Bene i listini della zona euro: Francoforte +0,86%; Parigi +0,98%; Amsterdam +1,04%; Madrid +0,75%.

Regina della festa però è Piazza Affari, +1,41%, che oltrepassa nuovamente la soglia psicologica dei 26mila punti, mentre Mario Draghi scalda la platea degli industriali italiani annunciando una crescita del pil del 6% nel 2021 e promettendo che non ci saranno aumenti delle tasse, ma interventi per fronteggiare il caro energia.

Anche S&P vede, per il Belpaese, una ripresa più robusta di quanto stimato in precedenza: +6%, da +4,9%, anche se le previsioni 2022 vengono limitare al 4,4%, dal 4,9% e quelle al 2023 sono confermate (+1,8%).

Nel principale listino milanese si mette in luce Enel, +2%, che ha annunciato la nascita di una newco, Gridspertise, per vendere contatori e tecnologie sulle reti. Secondo il Sole 24 ore, che ha anticipato la notizia, la nuova società punta a superare gli 1,5 miliardi di fatturato al 2030, per arrivare almeno al 10% del mercato globale.

Segnano importanti progressi banche, industriali, risparmio gestito. A guidare la fila è Unicredit +3,33%, seguono Banca Mediolanum +3,21%, Amplifon +2,65%, Banco Bpm +2,55%, Cnh +2,48%, Intesa +2,3%, Unipol +2,15%, Banca Generali +1,91%, Fineco +1,79%.

Sono solo tre i ribassi tra le blue chip e di modesta entità: Inwit -0,75%; Diasorin -0,54%; Campari -0,16%.

Fuori dal Ftse Mib si esprime al meglio Ovs +13,03%, in rally da ieri, in scia ai dati trimestrali e alle previsioni. 

Crolla invece Vetrya, -46,21%, società quotata all’Aim e attiva nello sviluppo di servizi digital, travolta dalle vendite dopo aver annunciato, ieri, che nel 2021 non riuscirà a raggiungere gli obiettivi del piano industriale. Sempre ieri, a mercati chiusi, è arrivata anche la decisione di EnVent Capital Markets di recedere, a partire dal 22 ottobre prossimo, dall’incarico di nominated adviser. EnVent Capital Markets sostiene di rinunciare per giusta causa, lamentando la violazione dei doveri informativi nei confronti del nominated adviser.

Mentre l’azionario globale archivia e vive una seduta positiva, l’obbligazionario risente in parte delle decisioni della Fed e anche di quelle della banca norvegese che ha varato una stretta monetaria da un quarto di punto, prima banca centrale tra i paesi più sviluppati a invertire il ciclo dei tagli.

Sul secondario italiano lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata cala a 98 punti base (-1,15%), ma i rendimenti salgono (+0,72% per il Btp; -0,26% per il Bund).

Nel mercato Usa scendono i prezzi dei T-bond e salgono i tassi. Il decennale s’impenna a 1,41% (+5,91% rispetto alla chiusura di ieri). La Fed appare cauta dunque, ma il percorso verso il tapering è ormai tracciato e inoltre sembra poter anticipare un aumento dei tassi.

 “Se i progressi continueranno in gran parte come atteso, crediamo che una moderazione nel passo dell’acquisto di asset potrebbe essere presto necessario”, ha scritto il Fomc, il braccio di politica monetaria in una nota. Questo significa che la Fed potrebbe annunciare la decisione di ridurre il programma di acquisto di titoli di Stato (80 miliardi) e titoli garantiti da mutui ipotecari (40 miliardi), al momento di 120 miliardi al mese, nella riunione di novembre. I tassi d’interesse sono rimasti fermi e vicini allo zero, ma si prevede un rialzo già nel 2022, in anticipo rispetto a quanto previsto a giugno. Nella successiva conferenza stampa, il presidente Jerome Powell ha dichiarato che la Fed pensa a un tapering graduale che finisca intorno alla metà del prossimo anno. 

Dalle pagine macroeconomiche di giornata giungono dati non così incoraggianti. In particolare i lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 18 settembre, sono 16.000 in più della precedente, 351.000 contro di 320.000.

L’attività economica nazionale statunitense resta inoltre in espansione, ma ad agosto, è calata bruscamente, più delle attese, secondo l’indice che ne misura la performance, stilato dalla Federal Reserve di Chicago.

In questo contesto il dollaro si muove in calo contro le principali valute. L’euro tratta in rialzo con il cambio intorno a 1,173.

Crolla l’oro, che perde oltre un punto percentuale e tratta vicino a 1748,70 dollari l’oncia. Resta ben comprato il petrolio. Il greggio texano guadagna l’1,5% 73,33 dollari al barile.

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