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Le Borse affondano, Milano sfiora – 6%. I finanziari sul precipizio

A Piazza Affari si consuma un crollo il 5,83% a 15.021 punti (ma il calo ha toccato il 6,15% sotto i 15mila punti), mentre anche le altre piazze europee precipitano: il Ftse Mib scende del 4,91% il Cac40 del 5,48% e il Dax del 6,19%.
Il rischio recessione, alimentato oggi da dati economici Usa oggi tutt’altro che rassicuranti e dal verdetto di Morgan Stanley sulla crescita, ha fatto sparire l’appetito per il rischio: nessuno vuole più comprare. Il risultato è un crollo delle quotazioni che sembra senza fondo. La pressione in Europa è aumentata dopo l’apertura di Wall Street in pesante ribasso con il Dow Jones in calo dell’1,5%, l’S&P dell’1% e il Nasdaq del 3% per poi ampliare le perdite dopo pochi minuti di contrattazione. Ora il Dow Jones crolla di quasi il 3% e il Nasdaq del 3,73%.
A Piazza Affari è una nuova odissea caratterizzata da diverse sospensioni per eccesso di ribasso che hanno riguardato Buzzi, Fonsai, Lottomatica, Saipem e Mediolanum, Fiat e Fiat Industrial. Le vendite si sono scatenate sui titoli ciclici maggiormente penalizzati dai timori di recessione ma soprattutto sui titoli dell’auto della galassia Agnelli. A guidare i ribassi sono infatti Fiat Industrial (-10%) e Fiat (-8,95%), penalizzata anche dai nuovi dati diffusi dalla federazione di settore brasiliana che indicano un calo del 3,09% delle vendite di auto in Brasile nella prima metà d’agosto rispetto alle prime due settimane di luglio.Male anche Exor ( -7,66%) e Finmeccanica (-7,79%).
Vendite pure sui finanziari, mentre è ancora in vigore il divieto di vendite allo scoperto imposti dalla Consob lo scorso venerdì. Intesa perde il 7,74% e Unicredit il 6,54%. Le banche sono penalizzate, oltre che dalle previsioni negative sull’ economia e dalla crisi del debito europeo, anche dai timori su nuovi problemi di liquidità rilanciati dal Wall Street Journal. A Parigi Société Générale piomba di nuovo nella tormenta (-12%). La Fed, riporta il quotidiano, sta intensificando le indagini sulle filiali Usa delle banche europee per saggiare la loro capacità di rifinanziarsi. Riparte lo spread tra i Btp e i bund che ora viaggia a quota 290 anche a causa dell’avversione al rischio che porta acquisti sui bund riducendo i rendimenti.

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Categories: Finanza e Mercati