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Le banche zavorrano Piazza Affari (-0,81%). Vola Apple, crolla Atene

FIRSTonline

PRECIPITA LA BORSA DI ATENE, TIENE MILANO. BENE FINMECCANICA E SAIPEM, DEBOLI FIAT E STM

Piazza Affari rallenta, Atene precipita. L’indice Ftse Mib segna un ribasso dello 0,81% in peggioramento nel finale al termine di una seduta segnata anche dalle prime trimestrali della Corporate Italia. Giù anche Parigi -0,56% e Madrid -1,61%. In terreno positivo Francoforte +0,53%. Londra invariata.

Non lascia il segno la revisione al rialzo delle stime sul 2015 da parte del Centro Studi Confindustria. Analogo l’andamento degli altri listini dell’Eurozona, pur condizionati dal tracollo greco. La Borsa di Atene ha chiuso con un perdita del 9% abbondante  infilando il terzo calo consecutivo con i titoli delle prime quattro banche del Paese che hanno lasciato sul terreno tra il 25% e il 29% della loro capitalizzazione. I rendimenti dei titoli di stato hanno preso il volo. La scadenza dei due anni ha visto un movimento al rialzo addirittura del 3% portando i rendimenti vicini al 17%, il decennale ha superato il 10%.

Lieve peggioramento sul fronte dei titoli di Stato: il Btp 10 rende 1,6%, lo spread risale a 124. Ma l’asta dei Bot a 6 mesi è stata un successo. Domani tocca all’appuntamento più atteso: l’offerta dei Btp a 5 e a 10 anni. Il mercato si attende un calo di oltre 10 punti base in area 0,85-0,90% sulla scadenza quinquennale e di 30 punti base in area 1,60% su quella decennale, in entrambi i casi sotto i rispettivi minimi storici dello 0,98% e dell’1,89%.

Intanto, in attesa delle decisioni del comitato monetario della Fed (esclusi interventi sui tassi) Wall Street si esalta con la performance di Apple +7,4%, sull’onda dei risultati migliori di sempre. il trimestre ottobre-dicembre si è chiuso con un utile di 18 miliardi di dollari, in crescita del 37%. Salgono anche Boeing +4,5% e Yahoo! +2% dopo lo split della quota controllata in Alibaba. Stabile il Dow Jones +0,07%, invariato S&&P, sale solo il Nasdaq +29%.

Tornando a Milano, nuova conferma della regola “sell on news”. Finmeccanica è in rialzo del 2,5% dopo la presentazione del nuovo piano industriale che prevede un 2014 con risultati migliori delle precedenti indicazioni. Il titolo si è portato su quotazioni che non vedeva dal maggio 2011 a 9,25 euro. 

StM perde invece il 2,3% dopo avere annunciato risultati del quarto trimestre 2014 in linea con le attese. Fca Chrysler  -0,3% chiude in leggero ribasso a 11,55 euro: nel pomeriggio dopo la pubblicazione dei conti  ha oscillato tra un minimo di 11,21 euro e un massimo di 11,88 euro. Fatturato ed obiettivi del gruppo sono in linea con le attese, ma la nota positiva che emerge dai conti approvati dal cda a Londra è la riduzione del debito: 7,7 miliardi contro 11,4 miliardi di fine settembre. Non sarà corrisposto dividendo per l’esercizio 2014, perché tutte le risorse saranno messe al servizio del piano industriale.

Fra i petroliferi continua la corsa di Saipem + 4%. Eni +0,9% cederà la partecipazione quando le condizioni di mercato lo permetteranno. E’ quanto ha fatto sapere oggi l’ad, Claudio Descalzi, durante un’audizione alla Camera. “C’era la coda di fondi che volevano comprare la controllata, ma è chiaro che non possiamo svendere. Il mercato è quello che è e quindi la cessione non è vicina”, ha detto, ricordando che la quotazione del titolo è passata da 12-13 euro ai 7-8 euro attuali.

Pesano sulle banche le turbolenze in arrivo dalla Grecia e la prospettive di sanzioni sul movimento dei capitali da e per la Russia. Soffrono in particolare Mps -5% e Unicredit -3,34%, su cui continua a pesare il peggioramento della situazione russa. Ubi -3%, Intesa -1,22%. Fuori dall’indice principale si mettono in luce Ternienergia +7% e D’amico +3%. 

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Categories: Finanza e Mercati