Vigilia inquieta per le Borse europee, in attesa delle elezioni olandesi e delle decisioni della Fed sui tassi Usa. Nel Vecchio Continente si rafforzano i motivi di tensione e preoccupazione, con il salire dei toni fra Turchia e Olanda e la notizia ufficiale che François Fillon, candidato del centro-destra alle elezioni presidenziali francesi, è indagato dalla Procura finanziaria per distrazione di fondi pubblici.
Piazza Affari, dopo aver toccato un minimo intraday superiore al -1%, si ferma a -0.86%, 19.537 punti, con banche e petroliferi in profondo rosso. A corrente alternata l’obbligazionario italiano. Il rendimento del decennale resta a 2,36%, mentre il rendimento del Bund aggiusta al ribasso. Lo spread si ferma così a 190.30 punti base (+1,39%).
Deboli o piatte le altre piazze: Madrid -0,91%; Parigi -0,51%; Londra -0,13%; Francoforte -0,01%. Scivolone di Atene: -1,9%. Wall Street apre negativa e, a metà giornata, viaggia ancora in retromarcia. Un rialzo del costo del denaro dello 0,25% da parte della banca centrale ormai sembra scontato, ma gli operatori si chiedono se il governatore Janet Yellen, domani sera, darà indicazioni anche sulle mosse future. Il cambio euro dollaro è a 1,064 (-0,08%). L’oro si aggiusta appena sopra i 1200 dollari l’oncia, 1204,59 (+0,22%). Il Brent perde l‘1,56%, 50,55 dollari al barile. L’Arabia Saudita, nei dati di febbraio, mostra di aver aumentato la sua quota di barili, pur restando nei termini dell’accordo di riduzione fra pesi Opec e non Opec. Secondo alcuni analisti, però, tale aumento potrebbe essere un ammonimento a quei paesi che non starebbero rispettando i patti. Domani verranno diffusi i dati sulle scorte da parte del Crude Oin Invetories dell’Energy Information Administration (EIA).
Sul Ftse Mib gli acquisti premiano pochi titoli: Brembo +0,68%; Recordati +0,48%; Stm +0,35%; Campari -0,1%. In altalena Fca, che chiude a -0,29%, mentre il ceo di Volkswagen, Matthias Mueller, ci ripensa: un dialogo con Sergio Marchionne forse è possibile. Finanziari in ordine sparso. Il migliore è Azimut +0,58%, dopo le predite dei giorni scorsi. Le vendite colpiscono soprattutto Banco Bpm -3,01%; Bper -2,56%; Ubi -2,45%; Intesa -1,38%; Mediobanca -1,51%.
Velocità diverse per le utilities: crolla Snam -2,26%, dopo il lancio in mattinata di un prestito obbligazionario equity linked per un importo nominale di 400 milioni. Guadagna A2a +0,3%. Giornata nera per i petroliferi, con l’oro nero vicino al minimo da tre mesi: Eni -1,23%; Saipem -1,35%; Tenaris -0,74%.
Arretrano gli assicurativi, soprattutto Unipolsai -2,32%, dopo che Fitch ha abbassato a negativo da stabile l’outlook per il ramo vita delle assicurazioni italiane, citando l’allargamento dello spread dei titoli di Stato, che potrebbe indebolirne la patrimonializzazione e la conservazione del business. Non trova pace Yoox: -2,28%.
Fuori dal paniere principale si distingue il Sole 24 Ore per un rialzo superiore al 9%. Per l’ad franco Moscetti l’aumento di capitale per risanare il giornale sarà “più vicino ai 50 che ai 100 milioni” e non c’è alcuna cordata in vista. Per il ruolo di direttore infine “sarebbe preferibile individuare una persona che non ha mai lavorato per il gruppo a nessun titolo”.