I listini della zona euro mantengono nel pomeriggio una buona intonazione, che si accentua dopo l’apertura cauta, ma positiva di Wall Street.
Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,68%, a 22.459 punti, sostenuta dalle banche; in rally Carige, +9%. Intanto Mario Draghi, da Francoforte osserva che l’accordo finale sulle regole di Basilea III, che chiude il capitolo post crisi finanziaria, è una grande pietra miliare che rende la cornice delle regole sul capitale robusta e che migliora la fiducia nel sistema bancario europeo.
Madrid segna +0,84%; Francoforte +0,36%; Parigi +0,18%. Di cattivo umore Londra, -0,37%, su cui pesano le incertezze della Brexit e l’ultimatum di 48 ore, giunto da Bruxelles. Debole Zurigo, -0,36%.
A New York il listino tecnologico è in leggero rialzo, sostenuto dalla trimestrale migliore delle previsioni di Broadcom, con una solida domanda di microprocessori.
Poco mosso il cambio euro-dollaro e, nonostante il Pil dell’Eurozona risulti in miglioramento, il cross resta sotto 1,18. A sostenere il biglietto verde è ancora l’ottimismo sull’approdo della riforma fiscale e sui suoi effetti per l’economia a stelle e strisce. Dalle valute alle criptovalute: prosegue l’indefinibile febbre da bitcoin, il quale, in poche ore, supera la soglia dei 15mila, 16mila e poi 17mila dollari. Bitcoin ha ora una capitalizzazione di mercato di oltre 270 miliardi di dollari.
Tra le commodities, prosegue la discesa dell’oro, ai minimi da circa cinque mesi sotto quota 1255 dollari l’oncia. Il petrolio tenta invece il recupero, con il Brent in rialzo del‘1,34%, a 62,04 dollari al barile.
Stabile l’obbligazionario, in una seduta dai volumi sottili e tipicamente prefestivi. Il rendimento del Btp 10 anni è a 1,71%, sui minimi da oltre un anno, anche se lo spread sale 141.50 punti base (+1,8%%).
In Piazza Affari riprendono quota le banche, in particolare Bper +3,24%; Banco Bpm +2,74%: Unicredit +1,95%. Fuori dal Ftse Mib vola Carige, dopo l’esito dell’aumento di capitale, sottoscritto al 66% nella parte in opzione chiusa ieri, con l’operazione da 500 milioni però già virtualmente coperta al 100% grazie agli ulteriori impegni di sottoscrizione, alla tranche degli obbligazionisti riservati e al consorzio di garanzia. In controtendenza Creval, -5,82%, che dovrà affrontare un aumento di capitale da 700 milioni all’inizio dell’anno prossimo, mentre la bocciatura di Fitch a ‘B-’ alimenta i dubbi del mercato sui rischi dell’operazione. Nervosetta Mps, -0,97%, nel giorno in cui la Corte d’Appello di Firenze assolve gli ex vertici, Mussari, Vigni e Baldassarri.
In pole position Finecobank, +2,27%, che aggiorna i suoi massimi storici, in scia ai dati sulla raccolta di novembre superiori alle previsioni. Bene Telecom, +2,25%, che si apprezza ulteriormente dopo l’ottima performance di ieri.
Nella moda, bene Moncler +2,49%, in ribasso Ynap -1,49%. Ancora una seduta in calo per Buzzi, -1,16%. Rosse Cnh -0,99%; Recordati -0,68%; Unipolsai -0,41%.