La settimana parte all’insegna degli acquisti sui listini europei, che centrano finalmente un buon rimbalzo al traino del comparto bancario e dei positivi segnali che arrivano dall’economia cinese. La chiusura è in netto progresso per Milano +2,47%; Francoforte +3,17%; Parigi +2,4%; Londra. +1,48%
Apre intonata anche Wall Street, nonostante il clima pre elettorale si stia facendo sempre più incandescente e il presidente Donald Trump sia al centro di una bufera mediatica per non aver pagato le tasse per circa dieci anni.
Per un giorno si lascia così, sullo sfondo, lo spettro incombente, della pandemia, un nemico che si palesa solo per danni che produce e per la sua capacità di far saltare anche gli ingranaggi dell’economia. “L’impatto del Coronavirus si sente ancora nella zona euro – dice Christine Lagarde, presidente della Bce al parlamento europeo – le imprese hanno difficoltà, le persone perdono il posto e la ripresa resta incerta, incompleta e non equilibrata”. Perciò “nell’ambiente attuale di elevata incertezza” il board dei governatori “resta pronto ad aggiustare i suoi strumenti, in modo appropriato, per assicurare che l’inflazione vada verso l’obiettivo in modo sostenuto, in linea con il suo impegno alla simmetria”.
In ambito economico un segnale positivo è venuto nel weekend dalla Cina, il primo paese colpito da Covid 19, ma oggi apparentemente meglio attrezzato degli altri ad arginare i contagi. Nel celeste impero i profitti dei gruppi industriali sono cresciuti per il quarto mese consecutivo in agosto, rafforzando la fiducia nella solidità della ripresa. Questo ha aiutato il buon andamento dei listini asiatici e influito sull’avvio positivo di quelli europei.
In Piazza Affari, che ha recuperato quota 19.160 punti, quasi tutti i titoli del listino principale sono in verde. Fa eccezione Atlantia, -1,15%, che ha ricevuto un ultimatum del governo a dare risposte chiare all’ingresso di Cdp nel capitale di Autostrade pena la revoca della concessione. Debole pure Diasorin, -0,18%.
Rialzano la testa invece molti titoli che hanno sofferto recentemente. In particolare Saipem, +6,09%, il più penalizzato fra i petroliferi. La società di ingegneristica controllata da Eni (+2,56%) e Cdp è in rosso di oltre il 67% da inizio anno, fiaccata dal basso prezzo del petrolio che riduce gli investimenti nel settore.
Oggi anche il Brent è in lieve ripresa e scambia a 42,18 dollari al barile (+0,6%). Fra i titoli in maggiore evidenza c’è Amplifon, +6,14%, sostenuta dalle indicazioni positive per il settore arrivate dalla svizzera Sonova.
Si rianimano le banche, con Unicredit (+5,222%) in testa. A dare il via agli acquisti sul comparto in tutta Europa è stato il balzo a Londra di Hsbc (+8,9%), dopo la notizia che l’azionista cinese Ping An, ha arrotondato la sua quota all’8% dal 7,95% precedente.
In evidenza Fiat, +3,97%, dopo la presentazione, insieme a Pga di una serie di concessioni all’antitrust Ue per mettere in sicurezza il progetto di fusione tra i due gruppi. Forte anche Cnh (+4,27%) dopo i recenti ribassi.
La seduta risulta favorevole anche ai titoli di stato: migliora lo spread fra decennale italiano e tedesco, che si abbassa a 140punti base (-0,94%) e il tasso del Btp scende a 0,87%.
Sul mercato valutario l’euro recupera un po’ delle terreno perduto ultimamente contro il dollaro; il cambio si muove intorno a 1,167. Appare ben intonata la sterlina, con la ripresa dei colloqui sulla Brexit. Luccica l’oro, che tratta a 1872,4 dollari l’oncia (+0,57%).