I colloqui tra Cina e Usa proseguono. Le due delegazioni hanno deciso di prolungare le trattative sul tema dei dazi, a conferma che l’intesa è nell’aria. La notizia ha portato il buonumore sui listini, incuranti, per ora, del confronto sempre più aspro tra Donald Trump a la Camera, a maggioranza democratica.
Ieri sera Trump, confermando la serrata degli uffici federali (e lasciando senza stipendio i dipendenti pubblici che, parola sua, “tanto votano per i democratici”) finché non verranno approvati i fondi per il Muro ha parlato in tv evocando il rischio di “una crisi umanitaria”. Immediata, sempre per tv, la replica della speaker democratica Nancy Pelosi.
VOLA HONG KONG, ACCELERA L’AUTO CINESE
I listini asiatici sono positivi, così come le previsioni di apertura per le Borse europee e per l’indice S&P 500.
L’indice Nikkei di Tokyo guadagna l’1,3%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen l’1,6% ed il Kospi di Seul l’1,7%. L’Hang Seng di Hong Kong sale del 2,5%, anche grazie al rimbalzo delle società che producono i componenti dell’iPhone.
Stanotte il Nikkei Asian Review ha scritto che Apple ha pianificato di tagliare di circa il 10% la produzione del primo trimestre 2019 dei suoi telefonini, passando a circa 43-40 milioni di apparecchi, circa un quinto in meno rispetto alla produzione del primo trimestre del 2019. Ieri sera il titolo Apple è salito a Wall Street dell’1,91%.
Volano i titoli di Geely (+8,8%), il colosso dell’auto cinese che controlla Volvo (e possiede una quota in Daimler). Pechino prevede incentivi a sostegno delle quattro ruote dopo il calo delle vendite.
Il dollaro è in lieve apprezzamento sulle principali valute dell’Asia, ma non su euro (1,145) e sullo yuan cinese.
AMAZON VALE 810 MILIARDI, PETROLIO ANCORA SU
In rialzo anche i mercati Usa trainati dai grandi esportatori come Boeing (+3,8%) e dalla corsa di Amazon (+1,6%), che consolida il suo primato: il leader dell’e-commerce vale 810 miliardi di dollari.
Il Dow Jones ha chiuso con un rialzo dell’1,09%, S&P 500 +0,97%. Il Nasdaq avanza dell’1,08%.
Il petrolio Brent è invece arrivato ieri al settimo giorno consecutivo di rialzo, stamattina sale dell’1,5% a 59,5 dollari.
LA GERMANIA RALENTA, MA LE BORSE EUROPEE SALGONO
La speranza in un prossimo accordo tra Usa e Cina ha sostenuto anche i mercati europei, facendo passare in secondo piano il rischio recessione emerso dai dati, assai più negativi del previsto, in arrivo dalla Germania.
La produzione industriale in Germania è infatti scesa dell’1,9% a livello mensile a novembre (-4,7% anno su anno), contro una previsione di +0,3%, Indicazioni deludenti sono arrivate anche dall’indice di fiducia economica nei Paesi dell’Eurozona che si è attestato a dicembre a 107,3 punti sui minimi da gennaio del 2017.
L’indice, in calo da 12 mesi di fila, registra la peggiore serie dalla crisi finanziaria del 2008.
La congiuntura negativa si è riflessa sulle quotazioni dell’euro, in frenata a 1,144 rispetto al dollaro. Ma anche questo è servita a dare ossigeno ai mercati azionari: il rallentamento dell’Eurozona è un’arma in più nelle mani di Mario Draghi per accelerare il varo dei prestiti Tltro, così necessari (anzi vitali) per le banche.
MILANO +0,25, VERSO UN NUOVO BTP A 15 ANNI
Milano (+0,25%) ha chiuso a quota 19.000 punti, dopo aver toccato un massimo di 19.193 punti.
Più brillanti gli altri mercati: Parigi recupera l‘1,15%; Madrid +0,87%; Londra +0,75%; Zurigo +0,96%.
Francoforte +0,49%.
Mercato obbligazionario in tensione in attesa del lancio di un nuovo titolo del titolo a 15 anni, dopo la conferma delle intenzioni del Tesoro da parte di Reuters.
Il tasso del Btp decennale è salito al massimo di 2,99%. Analogamente il differenziale di rendimento tra Italia e Germania è passato a 275 punti dai 272 di poco prima che venisse diffusa la notizia.
L’Italia non è sola: Belgio, Irlanda e Portogallo hanno annunciato ieri il collocamento di nuovi bond decennali.
BANCE DEBOLI, PESA IL FUTURO DI CARIGE
Sull’indice bancario (-0,89% contro lo Stoxx europeo positivo) ha pesato lo sviluppo della vicenda Carige. Dopo l’intervento del governo, il mercato si interroga sui possibili futuri partner della banca. Tra i titoli peggiori della seduta finiscono così Bper (-2,2%), Ubi (-1,98%), Banco Bpm (-1,85%), Negativa anche Unicredit (-1,64%). Al contrario sale Monte Paschi (+0,43%): non è escluso per Carige l’intervento diretto del Tesoro, come avvenuto a Siena.
In grande evidenza Finecobank (+4,2%) dopo l’annuncio dei dati della raccolta 2018:6,222 miliardi con un incremento del 4%.
Nel gestito debole Azimut (-0,19%): ieri la società ha firmato un accordo per acquisire l’intero capitale di Rasmala Egypt Asset Management, uno dei maggiori operatori indipendenti in Egitto.
GOLDMAN SACHS SPINGE PRYSMIAN
Tra i titoli industriali ha brillato Prysmian (+2,66%) spinta dalla promozione di Goldman Sachs, che ha alzato la raccomandazione a buy da hold e il target price da 21 a 22 euro. Sale anche Stm +0,44%, nonostante Equita, pur confermando il giudizio buy, abbia ridotto l’obiettivo di prezzo a 19 euro da 20.
CORRONO LEONARDO E FERRARI
Corre Leonardo (+1,41%), premiata per la commessa della controllata Usa per una fornitura destinata all’esercito e ai corpi dei Marines di sistemi Trophy per la protezione attiva di carri armati Abrams e per la riorganizzazione degli asset immobiliari. In grande evidenza Atlantia (+3,44%) e Amplifon (+5,46%).
Rimbalza l’automotive sull’onda delle misure allo studio a Pechino per rilanciare la domanda interna. In forte rialzo Brembo (+3,7%) e Pirelli (+2,7%). Sale Ferrari (+3,09%) dopo le novità ai vertici della squadra per la Formula 1.
MALE ITALGAS, ENEL AI MASSIMI DA MAGGIO
Contrastate le utility. Tonfo di Italgas (-1,56%): Kepler Cheuvreux ha ridotto il giudizio da buy a hold mantenendo il prezzo obiettivo a 5,30 euro.
Al contrario Enel (+9,43% a 5,18 euro) sale su livelli di prezzo che non vedeva dallo scorso maggio. Goldman Sachs ha rafforzato il Buy, ritoccando il prezzo obiettivo a 6,0 euro da 5,90 euro precedente.
Bene anche Snam (+0,7%): BNP Paribas ha alzato la raccomandazione a Outperform da Neutral, nuovo target 4,40 euro da quello precedente che era fissato a 4,20 euro. Gli analisti della prima banca francese tornano ottimisti dopo due anni di prudenza.
TONFO DI CUCINELLI, ENERGICA FA ROTTA SU NEW YORK
Crolla Brunello Cucinelli (-11,7%) dopo i dati sui ricavi. Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo del titolo da 32 a 30,5 euro, confermando la raccomandazione hold. Socgen ha confermato la raccomandazione sell e il prezzo obiettivo a 22 euro. Mediobanca Securities, invece, conferma rating neutral.
Il traino della Juventus (+1,2%) a conferma del rally favorisce gli altri titoli quotati: Lazio +2,42%, As Roma +7,69%. Da segnalare lo strappo di Ovs (+14,21%).
Nell’Aim prende il volo Energica Motor Company (+20%). Il produttore modenese di moto elettriche ad elevate prestazioni ha siglato un nuovo accordo con Hudson Valley Motorcycles per la commercializzazione dei veicoli a New York.