Prese di beneficio su Piazza Affari che oggi è l’unica tra le principali Piazze europee a chiudere in territorio negativo: il Ftse Mib archivia un leggero calo dello 0,38%. Parigi guadagna invece lo 0,92%, Francoforte lo 0,74% e Londra l’1,13%.
Altra giornata di guadagni per il petrolio con il Wti che si riporta a quota 35,64 dollari al barile con un rialzo del 3,10%. Il Brent sale del 3,32% a 38,3 dollari al barile. L’oro avanza dello 0,37% a 1268,98 dollari l’oncia. In intraday ha toccato 1.279,95 dollari, il livello più elevato negli ultimi 13 mesi. La corsa ai beni rifugio è favorita dalle incertezze legate alla Brexit e al rallentamento dell’economia in Cina. Lo spread Btp-bund si attesta in riduzione a 123 punti base e rendimento all’1,47%.
A Wall Street gli indici sono partiti cauti per poi consolidarsi in territorio positivo nel corso del pomeriggio. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones avanzava dello 0,46% e l’S&P500 dello 0,44%. Oggi gli occhi erano puntati sui dati del mercato del lavoro: a febbraio sono stati creati 242.000 posti di lavoro, oltre gli attesi 200.000. Come previsto, il tasso di disoccupazione è rimasto al 4,9% ma i salari orari sono inaspettatamente scesi dello 0,1%, segno di come le pressioni inflative stentino a farsi sentire. Ora i mercati guardano alla riunione del 10 marzo della Bce e a quella di metà mese della Fed
A Piazza Affari le vendite sono state guidate dal comparto bancario. Peggior titolo del Ftse Mib è Banco popolare che cede il 4,2%, seguito da Bpm -3,31%. I titoli dei due istituti di credito perdono terreno in scia alle indiscrezioni emerse sull’esame del dossier Banco-Bpm da parte della Bce che suscitano preoccupazione sul mercato che teme uno stallo nell’operazione. Giù anche Unicredit -2,20%, Intesa Sanpaolo -2,02% e Mediobanca -1,91%. Fuori dal Ftse Mib, tra i bancari, vendite su Carige che frana del 9,6% dopo la diffusione ieri in serata di una lettera in cui la Bce richiede alla banca un nuovo piano.
Gli acquisti premiano invece i titoli legati al petrolio: Tenaris +4,02%, Saipem +2,98% e il lusso trascinato dai buoni dati di Moncler che sale del 3,48%. Ferragamo +2,44%. In evidenza anche Cnh Industrial +2,93%. Telecom Italia +2,26% sopra la soglia dell’euro per azione dopo la notizia del via libera per la cessione di Telecom Argentina e i rumors su un possibile avvicendamento ai vertici dopo il rafforzamento dei francesi di Vivendi nel capitale della società al momento guidata da Marco Patuano.