Chiusura in flessione per le Borse europee dopo una settimana nel complesso positiva. Il Ftse Mib cede lo 0,25%, Parigi -0,29%, Londra -1,11% e Francoforte -0,6%, dove scendono i titoli dell’auto compresa Volkswagen che ha appena raggiunto un accordo oltreoceano sul Dieselgate. Le vendite sul settore auto sono state innescate dai dati deludenti di Daimler -6,7%, che ha annunciato un utile operativo del primo trimestre in calo e ricavi inferiori alle attese. Non meno grave la notizia dell’apertura di un’inchiesta Usa per violazione delle norme sull’inquinamento. Il ministero della Giustizia americano ha chiesto al gruppo Daimler, lo scorso 15 aprile, di avviare un’indagine interna sul processo di certificazione delle emissioni negli Stati Uniti. Inoltre nel dieselgate in Germania spuntano anche i nomi di altre case automobilistiche, sarebbero 16 i brand coinvolti, Alcune irregolarità, secondo quanto riportato dalle agenzie internazionali, sarebbero state riscontrate anche in vetture Fiat e Renault e la lista potrebbe allungarsi anche a Hyundai e Ford.
In mattinata Tokyo aveva chiuso in rialzo dell’1,2% sull’attesa di nuovi stimoi monetari ma sul sentiment dei mercati di oggi ha inciso anche l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona di aprile che è risultato in debole flessione a 51,5 da 51,6 di marzo, ai minimi su due mesi. Il Markit composito dell’Eurozona ha archiviato una flessione rispetto a 53,1 di marzo, posizionandosi ad aprile a 53 e quello servizi si attesta a 53,2 da 53,1.
Al via oggi ad Amsterdam l’Ecofin che ha in agenda anche la limitazione dei titoli di Stato nei bilanci delle banche. Sul tavolo poi l’aggiornamento del piano di assistenza finanziaria concesso la scorsa estate alla Grecia. Intanto l’Eurogruppo ha deciso che la Grecia deve approvare un pacchetto di contingenza, con nuove misure di austerità, che scatteranno se Atene non rispetterà i target di bilancio fissati per il 2015 e 2016. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Il Governo greco deve ora approvare questo pacchetto, e se ci sarà anche un accordo con i creditori su tutte le altre misure, giovedì prossimo ci sarà un Eurogruppo per sbloccare gli aiuti.
Lo spread Btp-Bund chiude in rialzo a 125 punti base e rendimento all’1,48%.
Giornata anche di attesa per il giudizio di Fitch sul rating sovrano (attualmente BBB+ con un outlook stabile) emesso a Borse chiude e per i dettagli dei collocamenti a medio-lungo termine del Tesoro in agenda la prossima settimana.
A Wall Street gli indici si muovono poco mossi. Il Dow Jones scivola dello 0,16% e il Nasdaq -1,88%. Le vendite colpiscono i titoli tecnologici, soprattutto Alphabet, Amazon, Facebook. Il petrolio conferma la risalita: il Wti guadagna il 2,25% a 44,15 dollari al barile e il Brent +2,36% a 45,58 dollari al barile. Il cambio euro dollaro si attesta a 1,1235 (-0,44%9.
A Piazza Affari peggior titolo del Ftse Mib è Telecom Italia -3,09% mentre alla Borsa di San Paolo in Brasile vola Tim Participacoes: i titoli mettono a segno un rialzo dell’8,9% sull’ipotesi che Telecom Italia alla fine venderà la controllata brasiliana.
In fondo al paniere seguono Yoox -2,61% e Fca -2,38. Giù anche Buzzi Unicem -1,82% e Luxottica -1,81%, con il lusso colpito dalla trimestrale deludente di Kering. In vetta al paniere delle blue chip e in controtendenza rispetto all’indice troviamo Mediobanca +4,36%, Poste Italiane +1,63%, Banco Popolare +1,38%, Ubi Banca +1,33%. Tra le utilities sale A2a dell’1,24% mentre perde il 4,39% ACSM-AGAM dopo il no del comune di Como alla vendita di una quota alla utility milanese