Chiusura in netto calo per Piazza Affari che lascia sul terreno il 2,46%, vicino ai minimi di giornata e sotto i 18mila punti. Pesa ancora il flop della Banca Popolare di Vicenza la cui quotazione è stata respinta ieri da Borsa Italiana per lo scarso flottante. Le vendite affossano quindi il comparto bancario: peggior titolo del Ftse Mib è Mps -7,57%, seguito da Banco Popolare -7,17%. Unicredit -4,68%, Intesa Sanpaolo -2,36%, Bpm -3,54%, Ubi Banca -5,1%. Lo spread Btp-Bund chiude a 134 punti base in rialzo del 4% e con rendimento dell’1,54%.
In difficoltà anche gli altri listini europei, condizionati dai deludenti risultati trimestrali di molte big: Francoforte -1,94%, zavorrata da Commerzbank e Lufthansa e Bmw che paga la stagnazione del fatturato nel primo trimestre. A Parigi il Cac40 cede l’1,54%, male Londra chiude in calo dello 0,9%. Sul fronte macroeconomico la Commissione europea ha ridotto la stima di crescita del Pil quest’anno rispetto alle previsioni di inizio febbraio: nel 2016 crescerà nella zona euro dell’1,6% e nel 2017 dell’1,8% rispetto al precedente 1,7% e 1,9%. Il dato dell’inflazione è stato corretto al ribasso:0,2% quest’anno contro la stima precedente di 0,5%, e per il 2017 1,4% contro la precedente di 1,5%. In Italia, sempre secondo il rapporto di previsione della Commissione europea pubblicato oggi, la ripresa continua, ma resta moderata. La crescita del Pil nel 2016 resta sotto quella della zona euro dello 0,5% sia quest’anno che nel 2017 (nel 2015 la differenza era di 1,1%).
Sempre oggi il Centro Studi di Confindustria ha comunicato che la produzione industriale italiana è leggermente cresciuta dello 0,1% in aprile su marzo, quando era stata stimata una variazione di +0,3% su febbraio. Nel primo trimestre 2016, evidenzia la nota di CsC, l’attività è cresciuta dello 0,8% sul quarto 2015, quando si era avuta una crescita nulla sul precedente. In mattinata il mercato ha dovuto digerire anche il calo dell’indice Pmi cinese che ad aprile è calato ancora, per il 14esimo mese di fila, attestandosi a 49,4 punti contro i 49,7 di marzo e 48,6 di febbraio, sotto la soglia dei 50 punti.
Le preoccupazioni macroeconomiche pesano anche a Wall Street dove gli indici procedono in territorio negativo: l’S&P500 cede l’1% e il Dow Jones lo 0,97%. Vendite diffuse sulle banche e sui tecnologici. Twitter scende ai minimi storici a quota 13,90 dollari e in calo di oltre il 2%. Sul fronte macroeconomico l’indice Ism Usa è salito a 57 punti in aprile. Il petrolio Wti cede il 3,08% a 43,4 dollari al barile e il Brent il 2,51% a 44,68 dollari al barile. L’euro dopo essersi rafforzato sul dollaro a quota 1,16 chiude in leggero ritracciamento dello 0,15 a 1,15099.
A Piazza Affari oltre alle banche le vendite colpiscono Cnh Industrial -6%, complici le prese di beneficio ma anche i giudizi negativi di alcuni broker sul titolo. Giù anche Tenaris -5,34% e Yoox -5,31%.Telecom italia -1,18%. Il focus del mercato è sulle prossime mosse in chiave Metroweb e Inwit. Oggi Technogym, azienda del mondo del wellness, ha debuttato sul listino con un balzo dell’11,38%.