Le banche trascinano al ribasso Piazza Affari che in chiusura cede lo 0,45%. Banco Popolare -2,9%, Ubi -2,27%, Intesa Sanpaolo-2,26%. Giù anche Mediaset (-1,4%) dopo il declassamento da parte di Bernstein da marketperform a underperform. Corre Buzzi Unicem (+4,7%) e Saipem (+4,6%) che ha già superato la metà degli ordini previsti per l’intero 2013 nella business unit ingegneria ecostruzioni, superando quota 6 miliardi di euro. Luxottica +2,67%. Fari su Camfin: sarebbero alle battute finali la costituzione della nuova società (formata da investitori tutti italiani) che dovrà lanciare l’Opa sulla società per ritirarla dal mercato e accorciare la catena societaria che da Gpi porta a Pirelli. Clessidra, Intesa Sapaolo e Unicredit avrebbero appena firmato i contratti di finanziamento per dotare la società delle risorse necessarie.
Chiudono invece positivi tra scambi sottili gli altri listini europei, in ripresa sul finale di seduta in una giornata volatile: Londra (+0,71%), Parigi +0,33% e Francoforte +0,19%. La Bundesbank rileva nel suo rapporto mensile sulla situazione economica della Germania che nel secondo trimestre del 2013 la ripresa dovrebbe prendere vigore. I mercati sono in attesa delle indicazioni di politica monetaria di Fed, con il discorso domani di Ben Bernanke al Congresso, e della Bank of Japan. Alla chiusura dell’Europa si muovono in territorio positivo il Dow Jones e il Nasdaq. Le attese su una eventuale frenata della politica espansive negli Usa fanno crollare l’oro che cede lo 0,98% scendendo a quota 1.370 dollari l’oncia. Sul mercato valutario, l’euro dollaro sale a 1,2910 (+0,22%). Il petrolio Wti scivola dello 0,73%% a 96 dollari al barile.
A Wall Street attenzione a Apple in calo sull’attesa dell’audizione dell’ad Tim Cook alla alla sottocommissione di indagine permanente del Senato americano sulla questione dell’elusione fiscale. Apple è una società che ha dei valori: “paghiamo tutte le tasse che dobbiamo, ogni singolo dollaro”, ha detto Cook nel corso dell’audizione. Sotto i riflettori anche JpMorgan che sale nel giorno del voto sulla doppia poltrona del presidente e ad Jamie Dimon.