Sulle Borse europee pesano i risultati aziendali e i profit warning. In una seduta priva di indicatori macro rilevanti le vendite sono scattate sui listini in scia ai dati corporate.
A Lisbona crolla Portugal Telecom sulle incertezze relative all’operazione di fusione con Oi, la tedesca Sap ruzzola sull’annuncio che non raggiungerà gli obiettivi previsti. Profit warning anche per Philips e Ibm. Quest’ultima ha registrato nel terzo trimestre un calo degli utili del 99,6%a 18 milioni di dollari rispetto ai quattor miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Il crollo dei profitti è dovuto alla cessione della divisione chip, in perdita, per cui il gruppo dovrà sborsare 1,5 miliardi di dollari. In controtendenza Adidas che sale sulle voci, riportate dal The Wall Street Journal”, secondo cui un consorzio di investitori di Hong Kong, formato dal fondo Jynwel Capital della famiglia del miliardario cinese Low e il fondo sovrano di Abu Dhabi, avrebbe intenzione di offrire circa 1,7 miliardi di euro (2,2 miliardi di dollari) per acquistare da Adidas l’americana Reebok.
Sotto pressione i listini europei: Milano chiude in calo dello 0,86%, Parigi -1%, Londra -0,68% e Francoforte -1,5%. Piazza Affari in giornata è riuscita a portarsi in territorio positivo sostenuta dai dati sugli ordini all’industria e dal comprato bancario nel giorno in cui la Bce ha iniziato gli acquisti di covered bond. Gli acquisti di Abs inizieranno invece più avanti. L’Istat ha reso noto che ad agosto gli ordinativi dell’industria sono tornati a salire dopo tre cali mensili consecutivi. L’aumento dell’1,5% rispetto al mese di luglio si deve agli incrementi degli ordini sia sul mercato estero (+2,5%) sia su quello interno (+0,7%).
Lo spread Btp-bund chiude in risalita a 172 punti base. Oggi è iniziato il collocamento del nuovo Btp-Italia che a metà giornata aveva raggiunto richieste per 2,13 miliardi di euro, sotto le precedenti edizioni. Dalla Bundesbank arrivano indicazioni a luci e ombre per l’economia tedesca: nel terzo trimestre la crescita sarà piatta o in leggero aumento grazie alla spesa per i consumi, il che significa che Berlino ha perso vigore come motore d’Europa ma anche che potrebbe evitare di entrare in recessione.
A Wall Street gli indici si muovono contrastati: il Dow Jones cede lo 0,21%. L’S&P500 sale dello 0,38% e il Nasdaq dello 0,67%. Il cambio euro dollaro sale a 1,2779 (+0,14%), l’oro dello 0,4% a 1.244 dolalri l’oncia e il petrolio Wti cede lo 0,69% a 82,18 dollari.
A Piazza Affari comparto bancario a doppia velocità: Bper +1,44%, Banco Popolare +0,98% e Mediobanca +0,87% guidano i rialzi del Ftse Mib, mentre finiscono in rosso Intesa -0,82% Unicredit –0,90% Bpm -0,09%, Ubi -0,26%, cede oltre l’1% invece Mps -1,88%. Sono attesi per il 26 ottobre i risultati degli stress test. Tra i migliori titoli del listino anche Autogrill +0,64% e Telecom Italia +0,58%. In fondo al Ftse Mib Mediaset -4,29%, Wdf -3,98%, Unipolsai -3,09%, Prysmian -2,9% e Saipem -2,88%. Eni -2,26. Sui petroliferi pesa la caduta del greggio.
Luxottica chiude prudente -0,7% dopo che diverse fonti hanno confermato che il secondo ad è stato individuato: verrà comunicato prima ai comitati aziendali competenti e poi al mercato.