Le banche italiane devono chiudere ancora più sportelli prima che sia troppo tardi: si sa, da alcuni anni la riduzione dei costi degli istituti di credito è necessaria e basata sul taglio del personale e sulla riduzione del numero degli sportelli. Ma questa operazione è ancora insufficiente. Il numero dei lavoratori bancari in Italia è infatti costantemente calato negli ultimi 5 anni, passando da 338.035
unità al 31 dicembre 2008 a 309.540 unità al 31 dicembre 2012.
Nello stesso periodo è costantemente sceso anche il numero degli sportelli, passato però solo 34.169 a 32.538 unità. In sostanza, i lavoratori sono calati dell’8,4%, livello comunque molto inferiore a quello di altri Paesi europei, come l’Irlanda che ha registrato un calo del 21%, ma ancora peggio hanno fatto gli sportelli che sono scesi del 4,6% contro un calo del 31% per la Danimarca, del 17% per la Spagna, del 28% per l’Olanda e così via.
Discrepanza rilevante, se si pensa che entro pochi anni e già da un po’ di tempo era previsto il lento ma inesorabile declino dello sportello, destinato a soccombere di fronte alla rivoluzione digitale del servizio bancario. Di questo, del resto, si discute proprio in questi giorni: oggi si è appena aperto a Roma l’incontro tra Abi e i sindacati dei bancari per discutere del contratto collettivo nazionale di lavoro e del Fondo di solidarietà. Soluzione però ancora lontana: si va verso lo sciopero.