In un clima di attesa per l’intervento di Janet Yellen alle fine della settimana, i mercati europei si muovono ben intonati, spinti dalla pubblicazione dell’indice Pmi composito che misura l’attività manifatturiera e dei servizi nell’Eurozona e che ad agosto è salito grazie ai servizi per il secondo mese consecutivo (a 53,3). L’indice Pmi manifatturiero è invece sceso a 51,8 da 52 di luglio ai minimi da tre mesi.
Il capo economista di Markit, la società che elabora i dati, ha affermato che “l’indice flash Pmi di agosto indica che il ritmo di crescita dell’Eurozona del terzo trimestre si mantiene costante, senza segnali di deragliamento per le incertezze su Brexit”.
Il Ftse Mib stacca tutti e segna un rialzo dell’1,8%, ancora migliore tra i listini europei, sostenuto dalle banche. Ieri inoltre dall’incontro di Ventotene è emersa la volontà di Angela Merkel di sostenere Matteo Renzi, che ha varato “riforme coraggiose” che consentiranno all’Italia di avere “un futuro sostenibile”. Per ora però gli elogi non si sono tradotti in un via libera a un’ulteriore flessibilità, visto che “nel patto di stabilità ce n’è già molta”.
In rialzo anche le principali piazze europee: Parigi +0,74%, Francoforte +0,88% e Londra +0,59%. Questa mattina Tokyo ha chiuso in calo dello 0,6% dopo il dato sulla produzione industriale giapponese che è cresciuta a luglio ma si è mantenuta sotto quota 50 punti, quindi ancora in area di stagnazione. Anche tra le altre borse asiatiche prevale la cautela: Shanghai +0,15%, Shenzhen +0,27%, Hong Kong sulla parità.
Lo spread Btp-Bund si allarga ancora a 122 punti base e 1,15% di rendimento. Il petrolio continua la discesa in calo dello 0,9% con il Wti che scende a 46,95 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è stabile sopra quota 1,13.
A Piazza Affari brilla Unicredit, +5,3% in scia all’indiscrezione sulla vendita della quota detenuta nella polacca Pekao Bank. Della mossa beneficerebbe anche Fineco, che sale tra i migliori titoli del Ftse MIb con un +5%, dal momento che l’eventuale cessione di Pekao ridurrebbe le chance di un taglio della partecipazione da parte della controllante Unicredit.
Fra gli altri titoli bancari, Mediobanca +3,57%, Intesa Sanpaolo +3,30% e Ubi +3,24%.
In evidenza anche Mediaset (+2,9%), che apre a Vivendi sul riassetto di Premium, ma solo dopo l’esecuzione del contratto vincolante siglato in primavera. Gli operatori si attendo che la quadra possa essere trovata.
Fuori dal paniere principali, festeggia Diasorin (+3%) grazie al contratto ottenuto negli Stati Uniti per i test sul virus Zika del valore di 2,6 milioni di dollari da parte del Biomedical Advanced Research and Deveopment Authority del dipartimento della Salute Usa.