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Le banche frenano Piazza Affari, Apple affonda il Nasdaq

FIRSTonline - Giuseppe Baselice

Piazza Affari inizia la settimana in controtendenza rispetto agli altri listini europei: tra i principali, il Ftse è il peggiore e l’unico insieme a Francoforte in territorio negativo. Alla fine chiude con una perdita superiore al mezzo punto percentuale, a 19.295,83 punti. Mentre le altre Borse sono guardinghe dopo il via alle sanzioni Usa contro l’Iran (che però “salvano” alcuni Paesi tra cui l’Italia, per quanto riguarda l’importazione di petrolio) e in attesa dell’importante elezione midterm di martedì 6 novembre negli States, su Milano pesano soprattutto due fardelli: in primis l’ennesimo scontro sulla manovra italiana all’Eurogruppo, che è solo il preludio a un altro confronto del ministro Giovanni Tria in programma martedì per l’Ecofin. “Attendiamo una risposta per il 13 novembre, e spero che avremo una risposta”, ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, criticando nuovamente il provvedimento italiano. La mediazione di Tria non rasserena ancora del tutto i mercati, visto che gli esponenti della maggioranza hanno già più volte detto che la legge di Bilancio, che farà aumentare il debito pubblico senza significativi impatti sulla crescita, non cambierà di una virgola.

Poi sul Ftse Mib pesa anche la giornata no delle banche, venerdì scorso promosse dall’esame Eba (a parte alcuni istituti più piccoli tra cui Carige) ma oggi sotto la lente critica di Goldman Sachs. Il broker Usa punta l’indice sul calo degli utili, dei maggiori costi della provvista e della progressiva scadenza dei prestiti Tltro (quadriennali) della Bce, che hanno assicurato al sistema italiano una importante raccolta a costi molto contenuti. Tra i titoli peggiori Bper -3,4%, Banco Bpm -2,14%, Intesa Sanpaolo -1,51%, Unicredit -1,8%. Lo spread Btp Bund, tuttavia, riprende respiro e scende sotto i 290 punti base. Continua a salire il prezzo del petrolio: il Brent ormai è sui 74 dollari al barile, il Wti sui 64. Ne beneficiano Saipem ed Eni, in controtendenza con guadagni rispettivamente dell’1,28% e dello 0,6%. Tra gli energetici in territorio positivo anche Snam +0,84%, che mercoledì 7 novembre presenta a San Donato il nuovo piano industriale. Il miglior titolo è Campari +1,56%, bene anche Fca +1,2%. Soffrono invece gli altri industriali, tra i peggiori del Ftse Mib con Stm che perde quasi il 4%, Cnh Industrial e Brembo che cedono oltre il 2%. L’euro si apprezza sul dollaro e sfonda la soglia di 1,14.

La seduta a Wall Street è iniziata in modo contrastato. Il Dow Jones Industrial Average e l’S&P 500 hanno aperto in leggero rialzo per la quarta volta su cinque mentre il Nasdaq Composite è in calo per la seconda volta di fila a causa del peso esercitato dai titoli tech e in particolare da Apple (-2,2%): il produttore dell’iPhone continua a soffrire per via dell’outlook deludente fornito la settimana scorsa congiuntamente a un esercizio record. Il gruppo ha inoltre sollevato timori sull’andamento degli iPhone, di cui non fornirà più il numero di unità vendute. La capitalizzazione è scesa sotto i mille miliardi di dollari conquistati il due agosto scorso (vale 973,6 miliardi). Gli investitori sono sull’attenti alla vigilia delle elezioni di metà mandato con cui il partito democratico potrebbe riprendere il controllo della Camera mentre quello repubblicano quasi certamente manterrà il controllo sul Senato. Si guarda poi alla riunione della Federal Reserve che questa settimana dovrebbe lasciare i tassi al 2-2,25%.

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Categories: Finanza e Mercati