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Le banche e il petrolio sostengono Piazza Affari (+0,9%). Crolla Mediaset. Impennata di Atene

La locomotiva europea ha ripreso vigore. Grazie alla spinta dei consumi, la crescita tedesca ha accelerato segnando +0,7% nel quarto trimestre (+2,8% su base annua), sopra le attese degli analisti (più del doppio delle previsioni, +0,3%).

Il dato ha aiutato i listini europei all’indomani dell’accordo per la tregua in Ucraina e in attesa dell’Eurogruppo di lunedì. Milano è maglia rosa (+0,96%) spinta dal comparto bancario, Londra +0,67%, Parigi +0,7%, Madrid +1,68% e Francoforte +0,4%. L’indice russo Micex sale dell’1,96%.

La Borsa di Atene balza del 5,6% grazie alle banche dopo l’annuncio dello stanziamento da parte della Bce di ulteriori 5 miliardi di euro disponibili attraverso l’Ela (Emergency liquidity program). Il rendimento del debito a dieci anni si attesta al 10%. Il Paese ha inoltre registrato un rialzo del Pil dell’1,7% nel quarto trimestre su base annua e un calo dello 0,2% su base congiunturale.

A livello di Eurozona, la crescita si è attestata a +0,3% da +0,2% del precedente trimestre e nell’intera Unione europea a +0,4% da +0,3%. I dati sono superiori alle stime. Nello stesso periodo un anno fa crescita si era però attestata a +0,9% e +1,3%. Nell’intero 2014 il Pil è cresciuto dello 0,9% nell’Eurozona e dell’1,4% nell’Ue.

In Italia si è fermata la caduta. L’Istat ha stimato la crescita zero nel quarto trimestre e -0,3% su base annua. I rendimenti dei Btp raggiungono i Bonos spagnoli a 1,61% (1,58% quelli spagnoli) e lo spread chiude a 127 punti base.

Positiva anche l’Asia con Hong Kong che ha chiuso a +1,07% e Shanghai a +0,96%. Tokyo +0,37%.

Acquisti anche su Wall Street con il Dow Jones che torna sopra quota 18mila punti e l’S&P500 che segna nuovi record. I listini sono spinti dai petroliferi con il petrolio Wti che sale del 3,30% a 52,9 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è stabile a 1,1412 (+0,08%).

Le vendite però colpiscono American Express per la perdita dell’esclusiva con la catena Costco Wholesale e Zynga, il produttore di videogiochi social come Farmville a causa di una trimestrale deludente e un outlook negativo per l’anno in corso.

Sul fronte macroeconomico la fiducia del Michigan è scesa a 93,6 punti dai 98,1 del mese precedente, peggio delle attese degli analisti. Meglio delle attese hanno invece fatto i prezzi all’import di gennaio calati del 2,8% rispetto a dicembre, il maggior ribasso in sei anni. 

A Piazza Affari il Ftse Mib beneficia del rally delle banche: Unicredit +3,75%, Intesa +3,15%, Ubi Banca +1,38%. Mediobanca scivola dello 0,63% dopo lo smobilizzo di Groupama. In evidenza sul paniere principale anche Pirelli +2,95% sopra i 13 euro dopo i conti del 2014 e grazie alle indicazioni sulla crescita della redditività operativa nel 2015 e all’appeal offerto dalla possibile partnership nei pneumatici per camion in Asia. Eni +2,33% in sintonia con il buon andamento del comparto energetico internazionale e in scia alla risalita del prezzo del petrolio.

In fondo al Ftse Mib c’è Mediaset (-6,52%) che paga il collocamento da parte di Fininvest. Realizzi anche su Buzzi Unicem (-2,10%), Atlantia (-1,7%), Stm (-1,57%) e Finmeccanica (-1,45%).

Fuori dal listino principale continua il rally di Saras (+4,94%) grazie all’aumento dei margini di raffinazione.

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Categories: Finanza e Mercati