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Le banche e il peggioramento della congiuntura trascinano giù le Borse ma a Milano è febbre Premafin

LE BANCHE SCHIACCIANO PIAZZA AFFARI. ESPLODE LA FEBBRE PREMAFIN +42%

La Ue rivede al ribasso le stime di crescita dell’Italia. E su Piazza Affari piovono, a metà mattinata, le vendite. L’indice FtseMib segna un calo dell’1,29%, a quota 16333 punti. Scivola in terreno negativo anche la Germania sostenuta in avvio dal dato in miglioramento dell’indice della fiducia tedesca: il Dax di Francoforte viaggia a -0,36%, Londra +0,22%, il Cac parigino -0,09%.

I dati Ue sull’Italia non rappresentano una novità: per la Ue il pil tricolore scenderà dell’1,3% nel 2012, in linea con buona parte delle previsioni avanzate in queste settimane, ma al di sotto del dato prececente (+0,1%). Resiste il segno più per Francia (+0,4%) e Germania (+0,6%), ma la conferma ufficiale cade su un terreno fertile, visto il clima di incertezza che si profila in vista del G20 di Mexico City in programma nel week end. Sull’onda di questi dati lo spread Btp/Bund risale a quota 367 bp.
 
Perde così colpi, dopo l’avvio positivo, il settore bancario italiano. Pesa in particolare la discesa di Unicredit, in ribasso del 4,97%, e degli altri Big: Intesa perde il 3,38%, Banco Popolare -3,7%. Brusca inversione di MontePaschi che scende del 4,28%.

I risultati del settore bancario, sull’onda delle svalutazioni dei titoli greci in portafoglio, tengono banco in tutta Europa. Arretra Commerzbank –3,6%, dopo aver approvato svalutazioni per 670 milioni dei titoli greci. La banca prepara un aumento di capitale per rafforzare il core Tier 1 convertendo in azioni alcuni strumenti ibridi.

L’istituto franco-belga Dexia scende intanto di quasi il 3%, appesantito dall’enorme perdita registrata nel 2011.
Brusca perdita anche per il Credit Agricole -4,1% a 4,80 euro. La terza banca di Francia ha comunicato di avere chiuso il quarto trimestre 2011 con una perdita di 3,07 miliardi di euro, anche per effetto di un accantonamento straordinario da 220 milioni di euro a fronte di eventuali problemi della controllata greca.  

Dopo una partenza brillante, Finmeccanica scivola dello 0,28%. Fiat cala del 4,05%. Fra le utility, scivola A2A, -2,21% declassata da Citigroup, tiene  Enel +0,02%, promossa dalla stessa Citigroup a neutral da sell: il target price è stato alzato a 3 euro da 2,8 euro. Debole Mediaset: -4,1%.

Generali avanza dello 0,156%. Premafin segna +42% dopo l’offerta di Sator e Palladio Finanziaria. Salvatore Ligresti, al proposito, non si è sbilanciato: “Valutiamo tutto con attenzione”. Fondiaria Sai intanto perde il 4,8% a 1,61 euro. Unipol scende del 4,52%.

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