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Le banche danno slancio alla Borsa italiana (+0,5%), secondo miglior listino d’Europa dopo Lisbona

Progressi tra il 2 e il 3,5% per le banche dopo le “Considerazioni finali” del governatore della Banca d’Italia e i giudizi dolci di Moody’s: se ne avvantaggia Piazza Affari (+0,57%) che risulta la seconda miglior Borsa d’Europa – Spicca Mps ma anche Bpm e Ubi – In controtendenza Saipem, Stm e Cnh – Conto alla rovescia per Draghi – Oro ancora giù

Le banche danno slancio alla Borsa italiana (+0,5%), secondo miglior listino d’Europa dopo Lisbona

Milano sale grazie allo sprint delle banche ed è la migliore d’Europa +0,55%, a parte Lisbona che guadagna lo 0,8%. Al contrario Parigi -0,24% paga la bufera su Bnp Paribas che potrebbe dover pagare fino a 10 miliardi di dollari nell’ambito della controversia con gli Stati Uniti perché accusata di aver violato le sanzioni contro diversi Paesi tra cui Iran, Sudan, Cuba. Francoforte chiude piatta e Londra è debole -0,39% in scia al comparto minerario.

L’Europa guarda alla riunione di giovedì dell’Eurotower dove Draghi dovrebbe varare misure di Qe. Nel frattempo oggi la Bce ha pubblicato un documento congiunto con la Boe in cui delinea le varie opzioni per rivitalizzare il mercato degli Abs nell’ottica di aumentare gli impieghi al settore privato, in particlare alle Pmi. Nel documento si fa riferimento a una migliore armonizzazione delle regole, alla definizione di principi che migliorino la trasparenza e di dati più completi. “Il rilancio degli Abs – spiegano Bce e Boe – può giocare un ruolo utile nell’assicurare che non vi è una nuova accumulazione di rischi, inclusi quelli derivanti dalla dipendenza da un’unica fonte di finanziamento”. Oggi nella sua relazione annuale, il presidente di Bankitalia, Ignazio Visco, ha confermato il superamento della fase acuta della crisi ma ha sottolineato la necessità di attuare in tempi rapidi cambiamenti nelle politiche economiche sia in Italia che in Europa per accelerare il ritmo della ripresa e dare risposte alla situazione dell’occupazione. Lo spread chiude in calo a 165 punti base.

Alla chiusura dell’Europa Wall Street procede contrastata attorno alla parità. Il Dow Jones cede lo 0,14%, il Nasdaq lo 0,02% mentre l’S&P500 sale dello 0,04%. I listini risentono dei dei dati macro poco convincenti. Il dato sulla fiducia dei consumatori rilevata dall’Università del Michigan è risultato peggiore delle attese: a 81,9 punti contro 82,5 attesi e 84,1 di fine aprile. L’indice Pmi di Chicago a maggio è invece salito a 65,5 punti dai 63 punti precedenti. Inferiori alle attese la crescita dei redditi degli americani migliorati dello 0,3% contro lo 0,4% stimato mentre le spese per i consumi sono calate dello 0,1% contro le attese di un aumento della stessa percentuale. L’euro scambia sul dollaro in rialzo dello 0,26% a 1,3638 mentre il petrolio Wti cede lo 0,79% a 102,76 dollari al barile. L’oro è in calo dello 0,85% a 1.244,83 dollari l’oncia.

A Piazza Affari corrono le banche che non risentono dell’intervento di Moody’s che ha tagliato a negativo l’outlook di quattro istituti italiani nell’ambito di un maxi taglio sulle prospettive di 82 banche europee in seguito alla revisione del quadro regolamentare in relazione alle crisi bancarie da parte della Ue. Gli acquisti sul comparto sono stati favoriti dalle attese di M&A dopo le parole di Visco che ha auspicato nuove intregrazioni per recuperare efficienza e nella direzione di una maggiore separazione tra banche e fondazioni azioniste. Miglior titolo del Ftse Mib è Mps che balza di oltre il 7%, Banco popolare +3,89%, Bpm +3%, Mediobanca +2,4%, Ubi +2,43%. In fondo al Ftse Mib Saipem -1,3%, Eni -0,69%, Cnh -0,43%, Telecom Italia -0,33%.

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