Non dura l’effetto Cipro: Piazza Affari prima soffre e poi nel pomeriggio sprofonda (-2,5%), trascinando con sè gli altri listini europei (all’eccezione di Francoforte e Londra) che in mattinata erano tutti positivi, in seguito alle voci di un possibile nuovo taglio del rating di Moody’s sull’Italia legato all’incertezza politica intorno alla nascita del nuovo governo. A causare il tracollo del FtseMib nel pomeriggio sono le banche, che registrano ribassi notevoli: Intesa Sanpaolo -5,7%, Unicredit -5,3%, Ubi -5%, Banco Popolare -4,8%.
Dall’altra parte del Mediterraneo intanto crolla anche Bankia: le azioni della banca spagnola affondano in borsa del 41% a 0,148 euro, nell’ambito della ristrutturazione imposta da Bruxelles e in seguito al declassamento del rating da parte di Standard & Poor’s di un gradino a BB- con prospettive negative.
Sale anche lo spread Btp-Bund, che in mattinata era sceso vicino alla soglia dei 300 punti base, salvo poi risalire sopra ai 320, toccando il massimo di 326 punti base nel primo pomeriggio.