Gli occhi del campionato sulla Capitale. È Lazio-Roma (ore 20.30) il piatto forte di questo sabato di Serie A, un po’ per ragioni di classifica e un po’ per il fascino eterno di un derby unico nel suo genere, destinato a regalare emozioni anche a chi non ne è sentimentalmente coinvolto. Certo, la sconfitta dell’Inter a Cagliari contribuisce ad aumentarne ulteriormente il pathos: vincere, per Di Francesco ma anche per Inzaghi, vorrebbe dire rientrare del tutto in zona Champions. Insomma, non siamo ai livelli del 26/5/2013 (finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio con gol di Lulic) e neanche a quelli del 25/5/2015 (spareggio per il terzo posto deciso da Yanga-Mbiwa) ma questa sfida tra biancocelesti e giallorossi vale tanto, tantissimo, e non solo per la supremazia cittadina. Classifica alla mano è soprattutto la Lazio a dover vincere a tutti i costi: il passo falso di Genova ha fatto sì che la distanza dal quarto posto sia arrivata a 7 punti, un qualcosa di rimediabile (all’appello manca ancora la partita da recuperare con l’Udinese) ma solo a patto di conquistare il derby.
“È una gara da non sbagliare, da interpretare e preparare bene, sappiamo quanto conti in questa città – ha confermato Simone Inzaghi. – Per i nostri tifosi e per la nostra classifica è fondamentale, siamo in ritardo ma possiamo accorciare. Dobbiamo fare un’ottima partita, avere grandissimo rispetto per la Roma, per il suo allenatore e per i suoi giocatori, ma di certo non paura”. Anche i giallorossi però, pur avendo 6 punti in più, non possono certo commettere errori. Se è vero, infatti, che la Champions per la Lazio è più un sogno che una reale necessità, in casa Roma vale il discorso opposto. La politica di Pallotta (e Monchi) prevede l’autofinanziamento (ovvero due-tre cessioni illustri a stagione) già in presenza della Coppa, figuriamoci cosa accadrebbe in caso di mancata qualificazione: ragion per cui perdere questo derby, rischiando oltretutto di farsi agguantare proprio dalla Lazio, è un’evenienza che nessuno, sulla sponda giallorossa del Tevere, vuole davvero prendere in considerazione.
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“Sarà un derby sentitissimo e quindi molto delicato, garantisco ai nostri tifosi che ci metteremo cuore, impegno e grande passione, ma anche la testa – le parole di Di Francesco. – Dal punto di vista mentale abbiamo tutti voglia di partecipare a questo grande match. Abbiamo lavorato bene in tutta la settimana, a livello tattico però non voglio dare vantaggi, posso dire che ultimamente abbiamo alternato due moduli sia dall’inizio che a gara in corso. Dipenderà molto dalle fasi di gioco, sono sempre le caratteristiche dei giocatori che caratterizzano i sistemi”. Difficile dire chi possa approcciare meglio il match tra Lazio e Roma: la prima viene dalla semifinale di Coppa Italia col Milan, la seconda, pur avendo avuto una settimana vuota, avrà però in testa l’imminente (e anch’essa decisiva) trasferta di Champions col Porto. A livello di infortuni è messo sicuramente peggio Inzaghi, costretto a rinunciare a Wallace, Luiz Felipe, Lukaku e Berisha, a fronte di un Di Francesco a cui mancherà il solo Under. Formazione dunque obbligata per la Lazio, che giocherà con un 3-5-2 con Strakosha in porta, Bastos, Acerbi e Radu in difesa, Romulo, Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic e Lulic a centrocampo, Correa e Immobile in attacco. Qualche dubbio tattico invece per la Roma, che dovrebbe però optare per un 4-3-3 con Olsen tra i pali, Florenzi, Fazio, Manolas e Kolarov nel reparto arretrato, Cristante, De Rossi e Pellegrini in mediana a supporto del tridente offensivo composto da Zaniolo, Dzeko ed El Shaarawy.