Un derby con vista Champions. Lazio-Roma (ore 15), oltre alla solita supremazia cittadina, mette in palio punti pesantissimi per la classifica e torna così ad essere una partita di cartello, proprio come in passato. Il merito è soprattutto dei biancocelesti, di nuovo competitivi e in grado di giocarsela alla pari con i rivali di sempre, a loro volta chiamati a dare un segnale a tutto il campionato. Se i giallorossi vogliono davvero contendere lo scudetto alla Juve non possono sbagliare questo derby, altrimenti il castello costruito da Spalletti rischierebbe di crollare. “E’ una partita speciale che vale per due classifiche, quella del campionato e quella dell’eterno confronto – ha spiegato il tecnico giallorosso. – Inzaghi è stato molto bravo a costruire una Lazio d’alta classifica, loro hanno qualità ma non sono certo il Real Madrid…”. Stoccata da derby, tipica di una città che vive la rivalità cittadina come poche altre al mondo. Sul fronte Lazio però nessuna replica, solo la consapevolezza di poter mettere in difficoltà una Roma che sembrava molto più quotata e che invece, numeri alla mano, ha solamente un punto in più in classifica. “Il derby è una partita a sé, può influenzare un’intera stagione – il commento di Inzaghi. – Per vincere servirà una prestazione perfetta, dovremo mettere in campo grinta e umiltà. Sappiamo che loro sono forti ma anche che possiamo batterli”. A livello di campo sembrerebbe star meglio la Lazio, sostanzialmente al completo e in grado di schierare l’undici tipo, mentre la Roma ha diversi problemi di formazione, su tutti l’assenza di Salah, fermatosi in settimana per una distorsione alla caviglia e costretto a un lungo stop (complice la Coppa d’Africa tornerà solo a febbraio). Spalletti potrebbe dar fiducia a El Shaarawy, rilanciare Totti oppure tenerli in panchina tutti e due e cambiare sistema di gioco. Al momento sembra questa l’ipotesi più probabile, con una Roma che si schiererebbe con un 3-4-2-1 con Szczesny in porta, Rudiger, Fazio e Manolas in difesa, Bruno Peres, De Rossi, Strootman ed Emerson a centrocampo, Nainggolan e Perotti sulla trequarti alle spalle di Dzeko. Inzaghi invece confermerà il 4-3-3 con Marchetti tra i pali, Basta, Wallace, De Vrij e Radu nel reparto arretrato, Parolo, Biglia e Lulic in mediana, Felipe Anderson, Immobile e Keita nel tridente offensivo.
La domenica di Serie A verrà però aperta dal Milan, impegnato all’ora di pranzo (12.30) a San Siro contro il Crotone. Partita che, almeno sulla carta, sembrerebbe agevole per gli uomini di Montella, eppure il tecnico rossonero non si fida e predica grande attenzione. “Non sarà affatto una gara semplice – ha spiegato in conferenza stampa. – Negli ultimi tempi il Crotone ha guadagnato equilibrio e continuità, non dobbiamo sottovalutarlo altrimenti rischiamo di perdere punti pesanti”. Una mancata vittoria, in effetti, sarebbe quasi imperdonabile, tanto più in una giornata che ha visto (e vedrà) numerosi scontri diretti, ecco perché Montella vuole confermare il trend positivo dei suoi contro le piccole. “E’ un campionato equilibrato, ci sono quattro o cinque squadre in tre punti – ha proseguito. – Siamo veramente tutti vicini, ecco perché dico che ogni partita può essere fondamentale”. Il tecnico dovrà affrontare questa senza diversi giocatori importanti, su tutti Bonaventura e Bacca: il primo rischia di saltare anche le prossime con Roma e Atalanta, il secondo è ancora ai box. Il 4-3-3 rossonero vedrà così Donnarumma in porta, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Pasalic, Locatelli e Sosa a centrocampo, Suso, Lapadula e Niang in attacco. Nicola risponderà con un modulo speculare con Cordaz tra i pali, Rosi, Ferrari, Ceccherini e Martella nel reparto arretrato, Capezzi, Barberis e Rohden in mediana, Palladino, Trotta e Falcinelli nel tridente offensivo.