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Lazio nuova regina della Serie A ma Juve e Inter hanno giocato meno

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Il campionato ha una nuova regina, seppur con un asterisco grosso come una casa. Si tratta della Lazio, che da ieri pomeriggio è in testa alla classifica con due punti di vantaggio sulla Juve e addirittura otto sull’Inter. E’ chiaro però che tutto questo, oltre che dall’incredibile marcia degli Inzaghi’s, è figlio dei rinvii della Serie A, che hanno inevitabilmente condizionato le graduatorie. Ai bianconeri di Sarri manca una partita, ai nerazzurri di Conte due: e visto il clima di polemiche infuocate che ne è scaturito, ecco che il primato della Lazio diventa quantomeno provvisorio. Tutto ciò però non deve inficiare il lavoro dei biancocelesti, sin qui semplicemente perfetto: anche senza l’emergenza Coronavirus e il caos di una Lega sempre più in balìa degli eventi, infatti, loro sarebbero comunque stati in piena lotta scudetto.

Le vittorie con Genoa e Bologna hanno dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che questa Lazio non è lassù per caso e che Juventus e Inter, se non lo stanno già facendo, dovranno presto preoccuparsi anche di lei. La squadra di Inzaghi ha imparato a vincere pure le partite sporche, come quella di ieri contro i rossoblu di Mihajlovic, che per tutto il secondo tempo hanno perfino giocato meglio, sfiorando a più riprese il gol che, forse, avrebbe rimesso tutto in discussione. I biancocelesti però avevano già arrotondato il risultato con un primo tempo spettacolare, nel quale oltre ai gol di Luis Alberto (18’) e Correa (21’) erano arrivate almeno altre tre clamorose occasioni. Va detto però che il Bologna non era certo rimasto a guardare: basti pensare che, nell’azione che ha poi portato al 2-0, Soriano si era letteralmente mangiato la palla del pareggio.

Nel secondo tempo, complice un Luis Alberto acciaccato e un Immobile in giornata no, i rossoblu hanno preso coraggio e solo il Var (giustamente peraltro) ha tolto loro la gioia del gol: prima a Denswil (tocco col braccio), poi a Tomiyasu (fuorigioco di Palacio a inizio azione). Al fischio finale di Abisso i 40 mila dell’Olimpico hanno potuto urlare al cielo tutta lo loro felicità: la Lazio, giunta al 21esimo risultato utile consecutivo (19 vittorie e 2 pareggi), è in testa al campionato. “Non avrei mai immaginato di essere primo dopo 26 giornate – ha ammesso Inzaghi in conferenza stampa. – Lo scudetto si deciderà in base alla costanza che avranno le squadre, sperando di non perdere giocatori importanti nelle ultime partite. Sogno una festa come quella del 2000, lotteremo fino alla fine”. 

Per una sponda biancoceleste del Tevere in brodo di giuggiole, ce n’è un’altra giallorossa decisamente preoccupata e non solo per il possibile trionfo degli odiati cugini. I tifosi della Roma infatti vedono la zona Champions sempre più a rischio, come dimostra il meno 3 dall’Atalanta (con una partita in meno e lo scontro diretto a favore) in classifica. La vittoria sul Lecce e la qualificazione europea hanno riportato un pizzico di serenità in più, ora però c’è la trasferta di Cagliari (ore 18), una delle poche che verranno regolarmente giocate in questa strana domenica di campionato. 

“Penso sarebbe stato giusto far giocare tutti a porte aperte o chiuse, oppure rinviare l’intere giornata per garantire la regolarità del torneo – il pensiero di Fonseca. – Ad ogni modo pensiamo alla nostra partita, la squadra è motivata e in fiducia ma anche stanca. Non abbiamo avuto il tempo di recuperare dopo il Gent, ma continuo a credere nel quarto posto: sono ottimista di natura e poi vedo che anche i ragazzi ci credono”. Le fatiche europee però si sentono, ecco perché il tecnico portoghese si affiderà a un po’ di inevitabile turnover, anche per chi, come Dzeko, le ha giocate praticamente tutte. Questa volta il bosniaco dovrebbe rifiatare e con lui anche Kolarov, Carles Perez e lo squalificato Mancini, per una Roma che si schiererà con un 4-2-3-1 con Pau Lopez in porta, Bruno Peres, Smalling, Fazio e Spinazzola in difesa, Cristante e Veretout a centrocampo, Under, Mkhitaryan e Kluivert sulla trequarti, Kalinic in attacco. 

Maran, dopo lo stop forzato di settimana scorsa a Verona, vuole riprendere a correre con un 4-3-1-2 che vedrà Cragno tra i pali, Cacciatore, Pisacane, Klavan e Pellegrini nel reparto arretrato, Rog, Cigarini e Ionita in mediana, Nainggolan alle spalle della coppia offensiva composta da Joao Pedro e Simeone.  

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