Lazio-Napoli 1-2: gli azzurri agguantano la vetta. La squadra di Spalletti ottiene una vittoria al cardiopalma in quel di Roma, trovando la rete decisiva a pochi secondi dalla fine con un gran tiro di Fabian Ruiz. Un segnale in chiave Scudetto? Impossibile dirlo con certezza, non a 11 giornate dal termine, ma è chiaro che il messaggio al campionato è molto forte, anzi fortissimo: con le milanesi che stentano e la Juve, almeno per ora, a distanza di sicurezza, gli azzurri si candidano prepotentemente alla vittoria finale, il tutto a una settimana dallo scontro diretto col Milan che diventa un vero e proprio spartiacque per il destino del campionato.
Lazio-Napoli 1-2, l’analisi della partita
Partita che si prospettava tesa e vibrante e le attese, non c’è che dire, sono state rispettate. Il Napoli ha cercato sin dall’inizio di farla sua, ma la Lazio, al di là del risultato, l’ha giocata meglio per larghi tratti, difettando solo al momento decisivo. Questione di testa anzitutto, visto che la posta in palio era sicuramente più alta per gli azzurri, costretti a vincere per non sprecare la chance offerta dalle milanesi. E così, a fronte di un Napoli impreciso e macchinoso, c’è stata una Lazio più in palla e sciolta, incapace però di concretizzare le occasioni avute. Luis Alberto, Milinkovic, Immobile, Felipe Anderson e Pedro hanno spaventato Ospina, senza però trovare il guizzo giusto, mentre gli azzurri, dopo una fase di sofferenza, sono riusciti a colpire.
Il primo graffio lo ha provocato Insigne con un destro a giro dei suoi (62’), poco prima che gli annullassero il raddoppio per fuorigioco. Ma i biancocelesti non si sono persi d’animo e all’88’ hanno gelato Spalletti con un tiro da fuori di Pedro, su cui il portiere colombiano non ha potuto nulla. L’1-1 sembrava mettere la parola fine alla contesa, lasciando tutto invariato sia in chiave Scudetto che Champions, ma al 94’, giusto pochi secondi prima che Di Bello fischiasse la fine, ecco il tiro di Fabian Ruiz dalla distanza che ha regalato al Napoli 3 punti pesantissimi, forse addirittura decisivi per il campionato.
Le parole di Spalletti e Sarri
“Questa è una grande squadra, formata da ragazzi che non hanno paura di niente – ha esultato Spalletti -. Ci rompono i c… dicendo che non abbiamo carattere e invece la mia squadra ne ha eccome, non abbiamo accettato il pareggio contro una Lazio che sta molto bene e siamo andati a prenderci il successo. Noi lottiamo per grandi obiettivi, siamo davanti a squadre attrezzate, ma non si può dire che dobbiamo vincere altrimenti è un fallimento, questo non è vero e non è giusto”.
“È stata una buona partita, nel primo tempo abbiamo giocato solo noi, col rammarico di averlo chiuso 0-0, poi un’ingenuità al 94 ci è costata la partita – ha replicato Sarri – L’aspetto positivo è che tre mesi fa il Napoli per noi era ingiocabile, oggi invece l’abbiamo affrontato più che alla pari, avendo più occasioni da gol di loro. Che piega sta prendendo la stagione? L’obiettivo è fare il meglio possibile, continuare a crescere dal punto di vista della qualità espressa e migliorare nei dettagli, per far sì che le prestazioni si trasformino in risultati”.
Spezia-Roma 0-1, l’analisi della partita
Per una parte di Roma che piange ce n’è un’altra che ride, seppur al termine di una partita ricca di sofferenze. I giallorossi di Mourinho hanno espugnato La Spezia solo al 99’ con un rigore di Abraham, al termine di un vero e proprio assedio respinto solo da un grandissimo Provedel. Il portiere dei liguri ha salvato quasi tutto, tranne appunto il penalty assegnato da Fabbri in pieno recupero per un fallo (netto) di Maggiore su Zaniolo. La Roma ha meritato la vittoria, su questo non ci sono dubbi, anche se è giusto dire che la partita è stata indirizzata dalla decisione dell’arbitro di espellere Amian per doppia ammonizione a fine primo tempo: scelta discutibile, visto che il fallo è sembrato essere davvero leggero.
Ad ogni modo i giallorossi stavano dominando anche prima, come dimostrano le numerose occasioni avute nei primi 20’, su tutte con Pellegrini (due volte), Abraham e Mancini. Nella ripresa però, complice la superiorità numerica, la squadra di Mou ha caricato a testa bassa colpendo un palo con Cristante, sprecando una clamorosa chance con Veretout, trovando un super Provedel su Zaniolo e Pellegrini, vedendo la palla danzare sulla linea dopo un cross di Mkhitaryan. Al 96’ Zaniolo ha colpito due traverse consecutive (!) da ottima posizione, ma sulla prima ha pesato la scarpata di Maggiore, entrato duro sul suo volto per tentare di contrastarne il colpo di testa: Fabbri, richiamato dal Var, ha indicato il dischetto e Abraham ha realizzato il tanto agognato gol del vantaggio.
Atalanta-Sampdoria (ore 20.50, Dazn), le formazioni
A chiudere la 27esima giornata saranno Atalanta e Sampdoria, attese da una partita molto importante sia per la zona Champions che per la salvezza. I nerazzurri, reduci dalla bella vittoria di Atene, possono tornare a meno 3 dalla Juventus e restare virtualmente quarti grazie alla gara da recuperare col Torino, i blucerchiati invece, pur avendo 4 lunghezze di vantaggio sul Venezia, vorrebbero allungare e tirarsi fuori dai guai una volta per tutte. Il match, insomma, è delicato, anche perché sia Gasperini che Giampaolo dovranno fare a meno di giocatori molto importanti.
Ai bergamaschi mancheranno gli squalificati Djimsiti e Demiral, oltre ai soliti Zapata, Muriel, Ilicic, Palomino e Miranchuk, dunque il tecnico dovrà nuovamente rimescolare le carte del suo 3-4-1-2 puntando su Musso in porta, Toloi, Scalvini e De Roon in difesa, Hateboer, Koopmeiners, Freuler e Zappacosta a centrocampo, Pasalic sulla trequarti, Malinovskyi e Boga in attacco. Giampaolo invece dovrà fare a meno di Candreva e Bereszynski, oltre ovviamente a Gabbiadini e Damsgaard, dunque opterà per un 4-3-1-2 con Falcone tra i pali, Conti, Yoshida, Colley e Murru nel reparto arretrato, Sabiri, Rincon e Thorsby in mediana, Sensi alle spalle della coppia offensiva composta da Caputo e Quagliarella.