E dopo lo spareggio Champions, ecco quello per il ruolo di anti-Juve. Lazio-Inter (ore 20.45) al momento è soprattutto questo e scusate se è poco: quasi nessuno infatti poteva immaginare che il campionato, arrivati a metà febbraio, fosse addirittura una corsa a tre, con bianconeri, nerazzurri e biancocelesti in un solo punto. Oggi però la classifica, a meno di un clamoroso regalo del Brescia, potrebbe allungarsi e questo lo sanno bene sia Conte che Inzaghi, decisi a giocarsi al meglio le rispettive carte a disposizione. Il primo arriva allo scontro diretto forte di un derby vinto in rimonta, ma anche preoccupato dalla sconfitta di Coppa contro il Napoli, non tanto per il risultato in sé, quanto per la riprova di come giocare tante gare ravvicinate possa essere molto complesso.
Proprio questo invece sembra essere l’asso nella manica del secondo, consapevole di non avere una rosa attrezzata come quella dei rivali ma anche di poter pensare solo ed esclusivamente al campionato. Se a questo poi aggiungiamo l’Olimpico delle grandi occasioni (superata quota 60 mila, si va verso il record stagionale), ecco servito il quadro di un big match inatteso, ma comunque tale. “È una partita tra le due ousider del campionato italiano, è questa la definizione migliore – il commento di Conte. – Vincere non è semplice soprattutto in Italia, perché negli ultimi anni c’è stata una squadra che ha fatto man bassa come il Psg in Francia o il Bayern in Germania. La Lazio ha vinto Coppa e Supercoppa ma ha lavorato su dei giocatori e senza vendere chi oggi ha valutazioni importanti, aggiungendo ogni anno, lavorando molto bene sul mercato e rafforzando i reparti. Che vinca il migliore…”.
Il tecnico nerazzurro dunque non vuole prendersi la palma del favorito, sottolineando come i rivali, per quanto meno quotati, abbiano però sulle spalle anni di lavoro che lui, per evidenti motivi, non ha avuto. Concetto che non piace a Inzaghi, deciso a mantenere il basso profilo che gli ha permesso di arrivare sin qui. “Di sicuro abbiamo meno pressione di loro – ha ribattuto il tecnico laziale. – Fa tanto effetto parlare di partita scudetto ma sappiamo la forza dell’avversario. Sarà una sfida importante ma non decisiva, di certo vincere darebbe una spinta in più. Ci meritiamo questa posizione e sappiamo da dove siamo partiti”. Uno a uno e palla al centro, in attesa della sfida sul campo. Per entrambe si tratta di un esame molto importante e la tensione potrebbe giocare un ruolo decisivo, specialmente se la Juve, nel pomeriggio, dovesse fare il suo dovere contro il Brescia.
A livello di formazione sembra star meglio la Lazio, a cui mancherà “solamente” Lulic, mentre l’Inter deve fare i conti con l’ennesimo stop di Sensi, oltre che con un Handanovic non ancora in grado di giocare dall’inizio. Conte confermerà il consueto 3-5-2 con Padelli in porta, Godin, De Vrij e Skriniar in difesa, Candreva, Barella, Brozovic, Vecino e Young a centrocampo, a supporto della coppia offensiva composta da Lukaku e dal rientrante Lautaro Martinez. Altra panchina dunque per Eriksen, evidentemente ritenuto ancora lontano dalla forma migliore, quantomeno per giocare dall’inizio. Classico 3-5-2 anche per Inzaghi, deciso a ottenere il 19esimo risultato utile consecutivo con Strakosha tra i pali, Luiz Felipe, Acerbi e Radu nel reparto arretrato, Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Jony in mediana, Correa (favorito su Caicedo) e Immobile in attacco. Non sarà una partita decisiva, ma di certo indirizzerà non poco la classifica. Perché dopo stasera capiremo se lo scudetto sarà davvero una corsa a tre, questa volta sul serio…