Inzaghi cerca la fuga, Allegri si aggrappa a Sarri. La sfida dell’Olimpico tra Lazio e Inter rischia di segnare una tappa molto importante di questo campionato, perché i nerazzurri, complice il pari di venerdì tra Genoa e Juventus, potrebbero scappare a +4 sulla seconda, dando il là alla prima vera sgasata della stagione. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo la squadra di Sarri, decisa a fermare Inzaghi anzitutto per motivi suoi: una rincorsa al quarto posto, attualmente distante 6 punti, passa da un’impresa contro i vice-campioni d’Europa. E a proposito di Champions, la giornata odierna offrirà anche due gare molto interessanti come Milan-Monza e Bologna-Roma, rese ancor più calde dopo la vittoria del Napoli sul Cagliari (2-1) nell’anticipo di ieri.
Lazio – Inter (ore 20.45, Dazn)
Riflettori puntati anzitutto sull’Olimpico, teatro di un Lazio-Inter interessantissimo sia in chiave scudetto che Champions. Per i nerazzurri, infatti, sarebbe molto importante vincere e approfittare del passo falso della Juventus, ma anche i biancocelesti necessitano dei 3 punti per tornare in quota quarto posto, tanto più nel giorno di Bologna-Roma. Che la posta in palio fosse alta lo si era già capito martedì scorso quando Inzaghi, nonostante un primo posto da conquistare, ha lasciato a riposo Lautaro, Barella e Bastoni con la Real Sociedad. Il risultato è che la sua Inter non è riuscita a sorpassare i baschi, ora però potrà affidarsi ai tre ‘titolarissimi’ contro la sua ex squadra, sfruttando la loro freschezza. La partita nasconde diverse insidie, ma è chiaro che i nerazzurri partono con il favore del pronostico: la Lazio, oltre ad aver giocato (e perso) 24 ore dopo (in trasferta), è lontana parente di quella della scorsa stagione, dunque dovrà fare decisamente di più per impensierire la corazzata di Inzaghi.
Lazio – Inter, le formazioni: Inzaghi rilancia i titolari, Sarri punta su Immobile
Il diktat societario è stato chiaro: l’Inter vuole la seconda stella e Inzaghi si adegua. Così, dopo il turnover di coppa, ecco di nuovo il 3-5-2 tipo, al netto delle assenze di Dumfries, De Vrij, Sanchez e Cuadrado (verrà operato settimana prossima, stop di almeno 3-4 mesi). In difesa, a protezione della porta di Sommer, spazio a Bisseck, Acerbi e Bastoni, con Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo e la coppia d’attacco formata da Thuram e Lautaro. Sarri spera di ritrovare Patric (Romagnoli invece non ci sarà), in caso contrario toccherà a Gila occupare il suo posto. Il 4-3-3 biancoceleste vedrà così Provedel tra i pali, Lazzari, Casale, Patric e Marusic nel reparto arretrato, Guendouzi, Rovella e Luis Alberto in mediana, Felipe Anderson, Immobile (alla terza consecutiva da titolare) e Zaccagni nel tridente offensivo.
Milan – Monza (ore 12.30, Dazn e Sky)
La gara inaugurale della domenica sarà invece a San Siro, dove il Milan di Pioli riceverà il Monza di Palladino. Per i rossoneri si tratta della prima uscita dopo l’eliminazione dalla Champions, dunque sarà ancor più importante non sbagliare, sia per dare un segnale positivo che per non esasperare i 70 mila sugli spalti. Tra questi ci sarà anche Ibrahimovic, pronto a debuttare da dirigente proprio contro la squadra del suo ex “boss” Galliani: solo una notizia curiosa per chi non crede al destino, un segnale impossibile da ignorare per chi, invece, pensa che nulla accada per caso. Dal punto di vista tecnico si tratta di una sfida delicata, perché il Monza ama mettere in difficoltà le grandi con i suoi duelli a tutto campo (Palladino, del resto, è stato allievo di Gasperini), anche se col Milan, almeno finora, ha raccolto solo sconfitte. E’ chiaro però che molto ruota attorno al Diavolo, chiamato a dare un’accelerata alla sua stagione avara di soddisfazioni: da qui al 14 gennaio, giorno dello scontro diretto con la Roma, i rossoneri affronteranno Monza, Salernitana, Sassuolo, Cagliari (Coppa Italia) ed Empoli, con il chiaro intento di fare filotto e scuotere la propria classifica.
Milan – Monza, le formazioni: Pioli recupera Kjaer, Musah non convocato
L’emergenza difensiva delle scorse settimane è stata parzialmente superata, perché se è vero che Thiaw e Kalulu ne avranno ancora per parecchio tempo e Calabria è squalificato, lo è anche che Kjaer è tornato a lavorare in gruppi e dunque è nuovamente a disposizione dopo oltre 50 giorni di stop. Il 4-3-3 rossonero vedrà dunque Maignan in porta, Florenzi, Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Loftus-Cheek, Reijnders e Pobega (Musah, affaticato, non è stato neanche convocato) a centrocampo, Pulisic, Giroud e Leao in attacco. Palladino, sotto gli occhi emozionati di Galliani, tenterà il colpaccio con un 3-4-1-2 con Di Gregorio tra i pali, D’Ambrosio, Caldirola e Pablo Marì nel reparto arretrato, Kyriakopoulos, Gagliardini, Pessina e Ciurria in mediana, Colpani alle spalle della coppia offensiva formata da Mota Carvalho e Colombo.
Bologna – Roma (ore 18, Dazn)
A completare il quadro domenicale sarà il match del Dall’Ara, con Bologna e Roma pronte a contendersi il quarto posto, attualmente appannaggio del Napoli. Per scavalcare gli azzurri occorre vincere, viceversa entrambe resterebbero dietro, col rischio di essere sorpassate anche dalla Fiorentina, a sua volta in campo contro il Verona (ore 15). Inutile dire che questo scontro diretto, a inizio stagione, non era minimamente contemplato, visto che nessuno pensava a un Bologna così, invece è diventato realtà grazie alla splendida stagione dei rossoblu, ma anche alla rimonta giallorossa. Tolte le prime tre giornate di agosto, infatti, la Roma di Mourinho ha raccolto ben 24 punti in 12 partite, meno solamente di Juventus e Inter. Il maestro proverà così a tenere a bada l’allievo Thiago Motta, ormai sul taccuino di diverse società, in Italia e non: l’italo-brasiliano offre un gran bel calcio, inoltre sa gestire la rosa nel miglior modo possibile, sia dal punto di vista tattico che umano. A rendere il tutto ancora più incerto, poi, ci si mettono infortuni e squalifiche della Roma, costretta, come vedremo tra poco, a giocarsi una partita delicatissima senza i suoi uomini migliori.
Bologna – Roma, le formazioni: Mou senza Lukaku e Dybala, Belotti unica punta
La ‘corrida’ con la Fiorentina è costata cara a Mourinho, costretto a rinunciare agli infortunati Dybala e Azmoun (a cui si è aggiunto Aouar) e agli squalificati Lukaku e Zalewski. Quella odierna sarà così una Roma da reinventare, specialmente in un attacco ridotto ai soli El Shaarawy e Belotti, unici a disposizione del tecnico portoghese. Il 3-5-1-1 giallorosso vedrà così Rui Patricio in porta, Mancini, Llorente e Ndicka in difesa, Kristensen, Cristante, Paredes, Bove ed El Shaarawy a centrocampo, Pellegrini alle spalle dell’unica punta Belotti. Thiago Motta cercherà di approfittare della situazione con un 4-3-3 con Skorupski tra i pali, Posch, Beukema, Calafiori e Kristiansen nel reparto arretrato, Ferguson, Freuler e Moro in mediana, Ndoye, Zirkzee e Saelemaekers in attacco.
Napoli – Cagliari 2-1, Mazzarri sale al quarto posto: “Vittoria fondamentale”
Spettatore interessatissimo della sfida del Dall’Ara sarà Walter Mazzarri, che grazie al successo sul Cagliari è balzato al quarto posto, seppur con l’asterisco. Oltre a Bologna e Roma, infatti, anche la Fiorentina potrebbe riagganciarlo in caso di vittoria sul Verona, intanto però il Napoli ha fatto il suo dovere e questo, alla luce del momento, è sicuramente ciò che conta di più. Battere gli uomini di Ranieri non è stato semplice, anche perché gli azzurri hanno sprecato tantissime occasioni, per poi farsi beffare in una delle poche concesse nella ripresa. Dopo il gol di Osimhen al 69’ (gran colpo di testa su assist del rientrante Mario Rui), infatti, il Cagliari ha trovato il pari con il solito Pavoletti, quantomai rapace a deviare un cross di Luvumbo alle spalle di Meret. A quel punto il Napoli ha seriamente temuto di non riuscire a vincere al Maradona nemmeno stavolta, ma a spezzare il tabù ci hanno pensato Osimhen e Kvaratskhelia, proprio come nella scorsa stagione: il primo ha lavorato un pallone sporco con il solito strapotere fisico e tecnico, il secondo lo ha scaraventato in rete con l’aiuto del palo (75’).
Nel finale c’è stato spazio per qualche altro brivido, da una parte (gol annullato a Politano) e dall’altra (colpo di testa di Dossena alto di poco), ma il risultato è rimasto fermo sul 2-1, regalando a Mazzarri il secondo successo consecutivo dopo quello in Champions. “Questa vittoria era importantissima, bisognava ripartire perché siamo il Napoli – ha esultato il tecnico azzurro -. Si sarebbe innescato un brutto meccanismo se non fosse arrivata, anche le convinzioni morali della squadra potevano essere messe alla prova. Nel primo tempo la porta sembrava stregata, ma abbiamo fatto un possesso palla record, non posso chiedere di più alla squadra. Forse c’era anche un po’ di nervosismo per i risultati, infatti sono molto contento che abbiano segnato sia Osimhen che Kvara, avevano bisogno di tornare protagonisti come l’anno scorso”.