All’insegna del tre. Come i gol segnati al Crotone, come i punti messi in tasca, come le posizioni scalate in classifica, soprattutto come il terzo posto conquistato in solitaria. Scegliete voi su cosa soffermarvi, quel che è certo è che la Juventus era obbligata a vincere e lo ha fatto, ritrovando così un pizzico di fiducia in vista dei prossimi impegni, decisamente più probanti. Il fanalino di coda Crotone, infatti, non poteva creare particolari problemi e così è stato, ma la Signora non si presentava certo nelle migliori condizioni. Fiaccati nel morale dopo Napoli e Oporto e nel fisico per via delle numerose defezioni, i bianconeri necessitavano di una risposta da parte dei leader rimasti, Ronaldo su tutti.
L’hanno avuta, non c’è che dire, perché CR7, da navigato squalo d’area, non poteva restare indifferente all’odore di sangue sparso dalla difesa calabrese, non a caso la più perforata del campionato (58 con i 3 di ieri). E così il portoghese, dopo aver fallito una comoda occasione, ha usato la testa, in senso letterale: il doppio stacco con cui ha bucato il povero Cordaz (38’, 45’) ha permesso ai suoi di andare all’intervallo con un comodo 2-0, rendendo la ripresa poco più di un allenamento.
Il famelico Cristiano ha cercato più volte il tris che gli avrebbe donato di diritto il pallone, invece s’è dovuto “accontentare” di veder far festa a McKennie, autore del definitivo 3-0 con un tocco ravvicinato sugli sviluppi di un corner (66’). Pirlo porta a casa una vittoria importante, nella speranza di recuperare qualcuno (quantomeno un Morata più in condizione) per la trasferta di Verona di sabato prossimo: là, infatti, servirà molto di più per ottenere i 3 punti.
“Eravamo partiti un po’ nervosi, le ultime due sconfitte ci avevano portato un po’ di nervosismo e meno lucidità – l’analisi del tecnico bianconero – I due gol ci hanno agevolato, ma abbiamo sbagliato troppi passaggi per frenesia, comunque l’importante era portare a casa i tre punti. Scudetto? Tutte le squadre dietro all’Inter sono le antagoniste, dunque ci siamo anche noi”.
Archiviato il campionato è di nuovo tempo di pensare alla Champions, che questa sera torna con altri due ottavi come Atletico Madrid-Chelsea e, soprattutto, Lazio-Bayern Monaco (ore 21). Partita difficilissima per la squadra di Inzaghi, forse perfino proibitiva, alla luce di ciò che hanno saputo fare i tedeschi tra la scorsa stagione (Champions League, Bundesliga, Coppa di Germania) e questa (Supercoppa Europea, Supercoppa di Germania, Mondiale per Club). Ma anche gli invincibili di Flick hanno qualche punto debole, come dimostra la sconfitta di sabato contro l’Eintracht: il 2-1 di Francoforte ha rimesso in discussione il campionato, con il Lipsia tornato a soli 2 punti di distacco. Una rondine però non fa primavera, ragion per cui pensare a un Bayern in crisi sarebbe assurdo: la missione resta difficilissima, ma la Lazio ha tutto il diritto di provarci.
“Vogliamo fare una partita che ci consenta di restare aggrappati alla qualificazione fino alla fine – ha confermato Inzaghi – Affrontare il Bayern in un ottavo di Champions è il coronamento di cinque anni di lavoro, proveremo a sfidarlo con la giusta spensieratezza, senza pensare ai loro punti deboli ma piuttosto ai nostri di forza. I tedeschi sono quasi ingiocabili, noi però sappiamo come affrontare queste partite nel migliore dei modi”.
“Voglio che il Bayern mostri tutto il suo potenziale – ha ribattuto Flick – Abbiamo visto le gare della Lazio contro il Borussia, hanno giocato molto bene. Klose (suo vice, n.d.r.) può darci un bell’aiuto, è stato in squadra con alcuni loro calciatori e conosce anche Inzaghi”.
A sentire il tecnico tedesco, insomma, non ci sarà il rischio di vedere un Bayern poco concentrato, ma la Lazio, ovviamente, spera che non sia così. Il tecnico biancoceleste dovrà fare a meno di Radu, Luiz Felipe e Pereira, per il resto tutti a disposizione per un 3-5-2 con Reina in porta, Patric, Acerbi e Musacchio in difesa, Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto e Marusic a centrocampo, Correa e Immobile in attacco.
Qualche problema in più per i bavaresi, costretti a rinunciare agli infortunati Gnabry, Tolisso, Pavard, Douglas Costa e Muller. Flick però può comunque contare su un 4-2-3-1 di tutto rispetto con Neuer tra i pali, Kimmich, Boateng, Alaba e Davies nel reparto arretrato, Goretzka e Roca in mediana, Sané, Choupo-Moting e Coman alle spalle dell’unica punta Lewandowski.