Buone notizie per i lavoratori. Nel mese di settembre industria e settore terziario attiveranno 435mila contratti di lavoro, 20mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In termini percentuali si tratta del 4,8% in più.
I nuovi contratti riguarderanno soprattutto le imprese di medie dimensioni che presentano il più alto tasso di entrata (dato dal rapporto tra numero di contratti previsti e lavoratori già presenti in azienda) registrato nell’arco degli ultimi dodici mesi.
Questi i dati più rilevanti contenuti nel Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal.
Scendendo nei dettagli, nell’ambito del comparto industria, saranno meccatronica e filiera metallurgico-metallica ad assumere più personale, prevedendo di attivare rispettivamente 21mila contratti circa e 18,2mila (con incrementi tendenziali del 3,9% e del 7,7%). In calo, invece, il settore alimentare che presenta una flessione su base annua di circa 1.500 contratti.
Per quanto riguarda i servizi invece, boom di contratti nella filiera turistica, con 57,5mila entrate (+18,9% in chiave tendenziale). Bene anche il comparto media e comunicazione, che segna un aumento di 1.370 unità.
In questo frangente occorre però sottolineare un dato importante. Secondo i dati di Unioncamere-Anpal, anche a settembre le aziende confermano forti difficoltà nel reperire figure professionali corrispondenti alle loro richieste. Il 31% delle entrate previste risulta, infatti, non facile da trovare, con un incremento, rispetto a settembre 2018, di 5 punti percentuali.
Tra le professioni più ricercate figurano gli operai specializzati (in particolare fabbri ferrai, saldatori, lattonieri, etc.), i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni. Sono i più cercati ma anche i più difficili da reperire.
“A livello territoriale – si legge nel Bollettino – una più alta incidenza di contratti destinati a figure ad elevata specializzazione (quali dirigenti, professionisti, specialisti, etc.) si registra non solo nelle aree più dinamiche del Nord ma anche in contesti provinciali della Sardegna o della Sicilia”.