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Lavoro per robot nelle case di riposo

Entra in scena il RIBA, sviluppato dal RIKEN-TRI Collaboration Center for Human-Interactive Robot Research, un progetto avviato nel 2007 presso il Nagoya Science Park, nel Giappone centrale. L’ultima versione (RIBA II), grazie a giunture snodabili e sensori tattili, può inginocchiarsi e sollevare un paziente.

Lavoro per robot nelle case di riposo

L’Italia ha uno dei punti di forza della sua struttura manifatturiera nella robotica. E ha anche una popolazione in rapido invecchiamento. Mettendo assieme le due cose, perché non robotizzare alcuni dei lavori più faticosi per infermieri e assistenti nelle case di riposo per anziani?

É quello che si sta facendo in Giappone, un paese che condivide con l’Italia una expertise nella robotica e un numero crescente di anziani. Così, è arrivato sulla scena il RIBA (Robot for Interactive Body Assistance), sviluppato dal ‘RIKEN-TRI Collaboration Center for Human-Interactive Robot Research (RTC)’, un progetto avviato nel 2007 e alloggiato al Nagoya Science Park, nel Giappone centrale. L’ultima versione (RIBA II), grazie a giunture snodabili e sensori tattili, può inginocchiarsi e sollevare un paziente dal letto o dal pavimento, posandolo poi su una sedia a rotelle, risparmiando così agli infermieri uno dei compiti più fisicamente gravosi.

 

 

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