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Lavoro: oltre 1,4 milioni di contratti entro luglio

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Fra maggio e luglio le aziende italiane intendono attivare 1,4 milioni di contratti, di cui 425mila solo questo mese. Intanto, continua la crescita del numero delle imprese: a maggio si registra una crescita di 220mila unità, il 16,2% del totale. È quanto emerge dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi tra maggio e luglio 2018.

Quanto alla distribuzione territoriale dei nuovi posti di lavoro, al Sud dovrebbero essere attivati 120mila contratti, di cui 30mila solo in Campania, che fa segnare il record regionale. Seconda posizione per il Nord-Ovest (117mila), trainato dalla Lombardia, in cui il settore privato prevede di attivare quasi 80mila contratti di lavoro. Bene anche per il Nord-Est (110mila), con il Veneto in prima fila a quota 45mila. Al Centro sono previsti invece circa 80mila contratti di lavoro, di cui 36mila solo nel Lazio.

Intanto però si aggrava la mancata corrispondenza fra domanda e offerta di lavoro. Rispetto ad aprile, questo mese sale dell’1% la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese, che riguarderà il 22% dei 425mila contratti programmati. Le imprese incontreranno maggiori difficoltà nella ricerca di candidati con elevata specializzazione (è ritenuto difficile il reperimento del 37,2% delle professioni intellettuali e scientifiche), di tecnici (35,3%), nonché di artigiani e operai specializzati (29,7%).

Le difficoltà maggiori si registrano nel reperimento di specialisti in scienze matematiche, informatiche, fisiche e chimiche (il 57% dei 3.500 profili previsti in entrata è ritenuto di difficile reperimento). Seguono gli ingegneri (39,1%).

Fra gli artigiani e operai specializzati, maggiori difficoltà di reperimento vengono segnalate per fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (39,8% la difficoltà di reperimento dei 6.700 contratti) e per fabbri ferrai costruttori di utensili e assimilati (39% dei 3.500), arrivando poi al 41% delle 4mila entrate di artigiani ed operai specializzati di installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche ed elettroniche.

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