Anche la Germania testa la settimana lavorativa di quattro giorni anziché cinque. In un’era caratterizzata da rapidi cambiamenti e dalla crescente richiesta di flessibilità, il governo tedesco, sotto la guida di Olaf Scholz, ha lanciato un’iniziativa che consente ai dipendenti di 45 aziende selezionate di adottare una settimana lavorativa di soli quattro giorni a parità di salario. Un progetto guidato dalla società di consulenza manageriale berlinese Intraprenör con la collaborazione dell’organizzazione no-profit 4 Day Week Global (4DWG). Questo approccio innovativo mira a valutare gli impatti di una riduzione dell’orario di lavoro sulla produttività e sul benessere dei lavoratori.
Berlino, attualmente alle prese con una crescita della produttività in declino costante dal 2017 e una carenza di manodopera, potrebbe trovare nella settimana corta una soluzione interessante per rinvigorire il proprio panorama occupazionale. Qualora riuscisse a dimostrare un impatto positivo sulla produttività aziendale e sul benessere dei dipendenti, potrebbe esercitare una positiva influenza sulle strategie aziendali e sulle politiche del lavoro in diverse realtà europee, proponendosi come un modello innovativo per affrontare le sfide del mondo del lavoro contemporaneo.
Settimana corta: a che punto siamo in Italia?
Negli ultimi anni hanno lanciato esperimenti simili anche Spagna, Islanda, Svezia, Finlandia e Regno Unito. E l’Italia? Pur non essendoci ancora cambiamenti a livello legislativo o sperimentazioni su vasta scala, alcune aziende italiane stanno gradualmente adottando la settimana lavorativa di quattro giorni. Intesa Sanpaolo è stata tra le prime, coinvolgendo circa 28 mila dipendenti, dei quali il 70% ha scelto questa opzione. Recentemente, Lamborghini ha firmato un accordo sindacale che prevede una rotazione tra una settimana di lavoro di cinque giorni e una di quattro, mentre EssilorLuxottica offre ai dipendenti la possibilità di lavorare quattro giorni a settimana per 20 settimane all’anno.
Secondo stime dell’Istat, una riduzione dell’orario di lavoro potrebbe avere effetti positivi sulla produttività aziendale. Gli esperti suggeriscono che la settimana lavorativa più breve potrebbe migliorare anche la salute mentale dei dipendenti. Come sottolinea l’economista Pedro Gomes, “La settimana lavorativa è un costrutto sociale, politico ed economico che dovrebbe evolversi con il cambiamento delle società”.