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Lavoro, incontro Letta-sindacati: in arrivo un miliardo i giovani

Nel provvedimento in arrivo mercoledì in Consiglio dei ministri dovrebbe essere prevista la riduzione della pausa obbligatoria prevista dalla riforma Fornero fra due contratti a termine, probabilmente a 10-20 giorni e un miliardo di euro come incentivo (attraverso il credito d’imposta) per i nuovi contratti a tempo indeterminato agli under-30 nel Mezzogiorno

Lavoro, incontro Letta-sindacati: in arrivo un miliardo i giovani

Il premier Enrico Letta ha confermato ai leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, “l’intenzione del governo di adottare un provvedimento a favore dell’occupazione giovanile, incentivando le assunzioni a tempo indeterminato”. Il Presidente del Consiglio ha anche ribadito “l’impegno di giungere rapidamente alla definizione del tema esodati”. Lo hanno comunicato le parti sociali in una nota congiunta diffusa al termine del vertice informale di questa mattina a Palazzo Chigi con il Premier.

Ieri Letta aveva annunciato che “mercoledì in Consiglio dei ministri il governo varerà un piano nazionale per l’occupazione giovanile, con un’attenzione particolare per il Sud, ma che riguarderà tutta Italia”. Il provvedimento dovrebbe essere composto da tre punti fondamentali: riduzione della pausa obbligatoria prevista dalla riforma Fornero fra due contratti a termine, probabilmente a 10-20 giorni; un miliardo di euro come incentivo (attraverso il credito d’imposta) per i nuovi contratti a tempo indeterminato agli under-30 nel Mezzogiorno; potenziamento dei servizi per l’impiego. 

Il miliardo in arrivo “è un inizio, ma non è sicuramente una cifra esaustiva – ha commentato il numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi –. Per poter davvero raggiungere un assorbimento dell’occupazione giovanile bisognerebbe innanzitutto creare lavoro e il lavoro lo si crea se si ritrova la crescita. Quindi non sarà una cosa immediata, non è con un incentivo che la situazione cambierà, purtroppo vedete ogni giorno ci sono centinaia di casi di crisi al ministero dello Sviluppo economico, perciò prima bisogna cambiare il clima economico del Paese e far ripartire la crescita partendo dalla impresa manifatturiera”.

Al Presidente del Consiglio, anche Camusso, Bonanni e Angeletti “hanno sottolineato l’esigenza di una presa di posizione forte e di una azione incisiva del governo sulle nuove vertenze che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro”. Cgil, Cisl e Uil hanno poi recepito “la volontà di affrontare i temi proposti e sottolineato la necessità di partire dal fisco per dare reali prospettive al lavoro”.

Dai primi giorni del mese di luglio, governo e sindacati avvieranno un confronto “sui temi dell’evasione fiscale e della redistribuzione del reddito – hanno annunciato ancora le parti sociali –, a partire dal taglio della tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni”. 

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