I giovani disoccupati (tra i 15 e i 24 anni), pur aumentati di 30 mila unità nel marzo scorso, sono stati superati dai disoccupati anziani (con più di 50 anni) che sono cresciuti di 59 mila unità. Di fatto i disoccupati anziani sono stati 567 mila nel marzo scorso contro i 524 mila giovani disoccupati. Questa staffetta tra giovani e anziani non ha nulla di positivo. Per lungo tempo abbiamo sentito i lamenti perché in Italia la disoccupazione è soprattutto giovanile, ma ora scopriamo che colpisce anche gli anziani.
Se per i giovani la disoccupazione significa spostare in avanti l’età d’ingresso al lavoro, per gli anziani spesso significa uscirne del tutto dal mercato del lavoro con ancora carichi familiari e credo che quest’ultima sia una prospettiva ben meno positiva. In Italia si perde troppo tempo a parlare di questa o quella disoccupazione e si fa poco per dare a tutti, giovani ed anziani, strumenti di formazione e di sostegno al reddito per reinserirli.
L’articolo è stato estratto dal sito “In più”.