Dopo oltre un anno di trattative, Assoelettrica, Confindustria, Utilitalia-Confservizi, Energia Concorrente, Enel, Gse, Sogin, Terna e i sindacati di settore Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil hanno siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto (oltre 53 mila lavoratori) scaduto il 31 dicembre 2015.
L’intesa prevede un aumento di 105 euro, di cui 70 sui minimi contrattuali, 20 sul premio di produttività, 15 sul welfare contrattuale. L’aumento di 70 euro è in 2 tranche: dal 1 febbraio 35 euro e dal 1 aprile 2018 altri 35. “Con questa intesa – dicono i segretari Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani – ribadiamo la centralità del contratto nazionale e del lavoro, del potere d’acquisto attraverso un congruo incremento dei minimi, il miglioramento del welfare contrattuale”. Previsto un fondo di solidarietà di settore.
Entrando più nel dettaglio, l’aumento medio sui minimi di 70 euro è distribuito in 2 tranche: dal 1 febbraio 2017, 35 euro; dal 1 aprile 2018, 35 euro.
Per quanto attiene al premio di produttività (210 euro nel 2017, 280 euro nel 2018: complessivamente 20 euro mensili a regime), al termine della vigenza contrattuale – e in relazione alle variazioni in positivo o negativo dell’inflazione consuntivata – si procederà al trasferimento sui minimi dell’importo. Una volta ufficializzati i dati consuntivi di inflazione nel triennio, se il tasso di inflazione sarà uguale o superiore a quanto previsto alla firma del rinnovo (2,7%), l’importo stanziato dei 20 euro sarà inglobato nei minimi contrattuali; se inferiore, si procederà all’inglobamento nei minimi dell’inflazione e alla stabilizzazione della differenza sul premio di produttività.
Una delle innovazioni contrattuali è costituita da un “welfare aziendale” orientato alle attuali esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie.
“Penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Il contratto degli elettrici risponde alla necessità di certezze nella erogazione del salario (105 euro nel triennio) e prosegue con una importante funzione nel contratto nazionale nella distribuzione della produttività” ha affermato Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil.