Nel 2020 il fatturato delle piccole e medie imprese italiane calerà dell’11% e la redditività lorda del 19%. In caso di nuovi lockdown, come quelli che si prospettano in alcune Regioni, la flessione dei ricavi potrebbe raggiungere il 16,3%. Le previsioni sono contenute nel Rapporto Cerved Pmi 2020.
Dall’analisi emerge poi che il complesso delle imprese private italiane – quindi non solo quelle di piccole e medie dimensioni – rischia di bruciare 1,4 milioni di posti di lavoro entro la fine del 2021, con una riduzione del capitale di 47 miliardi, “qualora, cessate le attuali misure di sostegno, non ci siano prospettive di rilancio”. Con nuovi lockdown, le persone che rischierebbero di rimanere senza lavoro salirebbero a 1,9 milioni, mentre la distruzione di capitale arriverebbe a quota 68 miliardi.
Tornando alle Pmi, lo studio Cerved sottolinea che gli indici di solidità patrimoniale e finanziaria peggioreranno quest’anno, ma – in media – rimarranno comunque a livelli sostenibili. In particolare, gli oneri finanziari si dovrebbero attestare al 15,5% del Mol e i debiti al 68% del capitale netto.
I mancati pagamenti delle piccole e medie imprese hanno raggiunto il picco durante il lockdown (al 45%, dal 29% di gennaio). Nei mesi successivi la situazione è migliorata (a luglio 37% di fatture non saldate), ma “un altro lockdown potrebbe arrestare questa ripresa”, si legge nel rapporto.
“Queste elaborazioni indicano che gli effetti saranno fortemente asimmetrici – commenta Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – Alcuni settori subiranno conseguenze devastanti, mentre altri (pochi) potrebbero addirittura trarne vantaggio. Il Governo ha messo in campo interventi che hanno mitigato gli effetti sui lavoratori e sulle imprese, consistiti in un’ampia estensione della Cassa Integrazione e in un forte sostegno alla liquidità utilizzato da circa 60mila Pmi, che si sono finanziate per 32,5 miliardi, riuscendo a ridurre già da giugno il proprio divario in termini di rischiosità e mancati pagamenti”.