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Lavoro e competenze digitali di base essenziali per 3 assunti su 5 secondo Unioncamere

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Quasi il 71% delle aziende nel 2021 ha investito in tecnologie digitali, nuove formule organizzative e nuovi modelli di business: e in questa direzione sono andate le richieste di personale con la domanda di competenze digitali di base per la comunicazione visiva e multimediale per 2,8 milioni di profili professionali ricercati, pari al 60,5% del totale delle entrate previste. Lo afferma l’indagine 2021 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal sul binomio lavoro e competenze digitali sottolineando però che le difficoltà di reperimento del personale adeguato crescono al crescere delle competenze chieste.

Inoltre, il 42% delle imprese adotta strategie di investimento integrate in grado di combinare queste tre aree della digital transformation. Nell’implementazione della transizione digitale assume un’importanza strategica l’acquisizione di candidati con competenze adeguate.

Lavoro e competenze digitali: il mismatch tra domanda e offerta di lavoro

La difficoltà di reperimento dei titoli di studio con competenze digitali (di base) è uno degli effetti del mismatch domanda e offerta di lavoro, ossia quel fenomeno per cui le imprese hanno difficoltà a trovare i profili di cui necessitano.

Nel 2021 le imprese hanno domandato competenze digitali di base per la comunicazione visiva e multimediale a 2,8 milioni di profili professionali ricercati (pari al 60,5% del totale delle entrate), abilità relative all’utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici a 2,3 milioni di posizioni (il 50,5%) e capacità di gestione di soluzioni innovative 4.0 a 1,7 milioni di entrate (il 36,4%).

Inoltre, ad oltre un quinto delle entrate programmate è richiesto con un elevato grado di importanza il possesso di capacità di base per la gestione e produzione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, mentre le competenze matematico-informatiche e di gestione di soluzioni innovative sono considerate molto rilevanti, rispettivamente, per il 16% e per il 10,9% delle entrate programmate.

Richiesta di eskill per grado di importanza

Ma le difficoltà di reperimento si intensificano al crescere del grado di importanza attribuito all’eskill richiesto per lo svolgimento della professione. In particolare, per le competenze digitali di base si passa da una difficoltà di reperimento pari al 34,9% nel caso di richiesta della competenza al 37,8% per il grado di importanza elevato; per le capacità matematico-informatiche il gap è molto più ampio (dal 36% al 40,3%), mentre per le competenze 4.0 la difficoltà varia dal 37% al 40,9%.

Per gestire le sfide tecnologiche e gestionali che le imprese devono affrontare è strategico, secondo l’indagine 2021 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, il possesso di eskill combinate tra loro. La domanda di eskill mix (ossia la padronanza di almeno due delle tre competenze digitali) ha riguardato 646mila posizioni: il mix di competenze digitali è più richiesto ai laureati (44,1%) – in particolare nelle materie STEM come ingegneria elettronica e dell’informazione (84,5%) e scienze matematiche e fisiche ed informatiche (73,5%) – rispetto ai diplomati (16%).

Per tali mix di competenze le difficoltà di reperimento raggiungono il 40% della domanda, che nell’ambito delle professioni specialistiche si concentrano nelle figure legate all’implementazione dei processi di digitalizzazione nell’organizzazione aziendale, quali ingegneri elettrotecnici (il 77,9% delle entrate per le quali il mix di competenza è ritenuto strategico è di difficile reperimento), progettisti e amministratori di sistemi informatici (65,0%) e analisti e progettisti di software (64,2%). Appare elevato anche il dato relativo ai medici (64,6%) e ai professori di scuola primaria (63,6%) anche per effetto della pandemia. Con riferimento invece alle professioni tecniche, il mix di competenze digitali è difficilmente reperibile anche per i tecnici programmatori (68,5%), tecnici esperti in applicazioni (62,7%), tecnici meccanici (52%) e disegnatori industriali (48,4%).

Lavoro e competenze digitale: difficoltà di reperimento per aeree geografiche

I valori più elevati per le criticità nelle ricerche di candidati con competenze digitali si concentrano nel Nord Est, a cominciare da Friuli-Venezia Giulia (49,6%) e Veneto (45,3%), seguite da alcune regioni del Nord Ovest, come Piemonte (41,1%) e Liguria (40,1%) e del centro Italia, come Umbria (45,4%) e Marche (41,0%). A livello provinciale, più difficoltà si segnalano a Gorizia (54%), Terni (51,5%) e Belluno (50,3%). Subito a ridosso della top 10, Caltanissetta (46,7%), prima delle province del Sud e Isole.

Il Nord Est presenta il maggiore mismatch per la capacità di applicare tecnologie 4.0 (51,1%), con picchi in Trentino-Alto Adige (52,4%) e Friuli Venezia Giulia (52,3%). Fra le province, ad evidenziare le maggiori difficoltà sono le imprese collocate nella provincia di Terni (67,4%), seguita da Rieti (64,6%) e da Belluno (64,4%). Infine, è di nuovo Caltanissetta (al 44° posto, con criticità riscontrate nel 44,9% dei casi) a comparire per prima in classifica tra le rappresentanti del Mezzogiorno.

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