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Lavoro: dai medici ai meccanici, i profili più richiesti fino al 2024

Foto di StartupStockPhotos da Pixabay

Mentre gli ultimi dati sull’occupazione mostrano una realtà sempre più preoccupante, Unioncamere lancia una stima sui fabbisogni occupazionali tra il 2020 e il 2024 che consegna nuove speranze per il futuro.

Lo studio, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, sostiene che nei prossimi 5 anni le aziende avranno bisogno di 900mila laureati, 900mila diplomati e 680mila persone con qualifica professionale per integrare o sostituire i futuri pensionati. Attenzione però “per gli indirizzi di formazione e istruzione professionale si prospettano le maggiori difficoltà, visto che, in 4 casi su 10, non saranno disponibili sul mercato”, avverte Unioncamere. 

Scendendo nei dettagli, il 69% del fabbisogno occupazionale si concentrerà su laureati e diplomati, il 26% su personale con qualifica professionale, il 5% su personale senza particolari qualifiche o titoli di studio.

LAUREATI: LE PROFESSIONI PIÙ RICERCATE

Tra i laureati, la domanda si concentrerà soprattutto su 5 indirizzi: 

  • indirizzo medico-paramedico, per cui si stima saranno necessari 173mila unità, l’indirizzo economico (119mila unità), 
  • ingegneria (117mila unità), 
  • insegnamento e formazione (104mila unità),
  • area giuridica (88mila unità).

Il report confronta il fabbisogno di laureati con l’offerta prevista di neolaureati, arrivando alla conclusione che “si potrebbero verificare a livello nazionale situazioni di carenza nell’offerta di competenze medico-sanitarie (con 13.500 figure mancanti mediamente ogni anno), come nei diversi ambiti scientifici e dell’ingegneria. Mentre al contrario eccedenze di offerta si potrebbero verificare negli ambiti politico-sociale o linguistico”.

DIPLOMATI: COSA CERCA IL MERCATO

Parlando di diplomati il 35% delle richieste riguarda l’indirizzo amministrativo che tra il 2020 e il 2024 avrà bisogno di 260mila persone. Al secondo posto industria e artigianato, con 243mila diplomati concentrati soprattutto nell’indirizzo meccanico (39%) e nell’elettronica (24%). Seguono licei (137mila unità), turismo (78mila unità) e indirizzo socio-sanitario (66mila unità). Facendo un confronto tra domanda e offerta, secondo Unioncamere “si osserva una situazione di eccesso di offerta per i licei e per l’indirizzo tecnico del turismo, enogastronomia e ospitalità”.

FORMAZIONE PROFESSIONALE: LE RICHIESTE

Infine, per quanto riguarda la domanda di occupati per gli indirizzi dell’Istruzione e Formazione Professionale, l’analisi di Unioncamere si stima che il fabbisogno si concentrerà nei seguenti settori:

  • ristorazione (155mila unità), 
  • benessere (113mila unità), 
  • meccanico (100mila unità), 
  • servizi di vendita (64mila unità) 
  • amministrativo segretariale (51mila unità). 

“Il mismatch domanda-offerta per l’istruzione e formazione professionale si presenta eclatante, essendoci un’offerta complessiva in grado di soddisfare solo il 60% della domanda potenziale (fabbisogno medio annuo di 137mila unità contro un’offerta annuale di appena 85mila unità), con situazioni ancora più critiche per gli indirizzi della meccanica, del legno-arredo, della logistica e dell’edilizia”, conclude il report che sottolinea la necessità di strutturare adeguatamente l’offerta formativa dotando i giovani di competenze chiave in grado di rispondere nell’immediato alla domanda delle imprese.

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