Aumenta il gap di genere nel mercato del lavoro nel 2021. Dopo la diminuzione registrata nel 2020, l’occupazione femminile registra un dato negativo nel 2021 e si allarga quindi la distanza dai livelli pre-Covid. In questo scenario, l’occupazione maschile torna ad aumentare nel 2021, ampliando così il gender gap sotto il profilo dell’occupazione che, però, a Milano rimane meno ampio rispetto alla media nazionale e a quella lombarda. Sono i principali risultati dell’analisi realizzata dal Centro Studi di Assolombarda.
“Dopo un 2020 in cui aveva tenuto più che a livello nazionale – ha affermato Valeria Negri direttore del Centro Studi di Assolombarda -, il mercato del lavoro femminile a Milano non riparte nel 2021. Al contrario, risale l’occupazione maschile. Si amplia così il gender gap nella nostra città, con il differenziale di occupazione tra i due generi che sfiora i 10 punti percentuali”. A Milano, hanno visto ridursi i posti di lavoro – 5mila occupate, di contro crescono per gli uomini di +11 mila unità.
Più in generale, durante lo scorso anno non sono stati recuperati i livelli occupazionali pre-Covid: i 6mila occupati in più non colmano i -48mila registrati durante l’emergenza.
Lavoro, gap di genere: a Milano il trend decrescente è più sostenuto negli ultimi 4 anni
A Milano nel 2021 per quanto riguarda i tassi di occupazione la differenza tra uomini e donne sale a 9,8 punti percentuali dagli 8,8 nel 2020 (anno in cui l’emergenza aveva ridotto le distanze rispetto ai 10,2 punti percentuali nel 2019 e ai 10,9 punti percentuali nel 2018) grazie alla elevata concentrazione di lavori ad alto contenuto professionale e in settori di valore come la sanità, l’occupazione femminile.
A fine 2021 sono ancora -42 mila gli occupati totali nella città metropolitana rispetto al 2019 (pari al -2,8%), dato che emerge dalla somma di -23 mila donne (in calo del -3,3%) e -19 mila uomini (-2,3%).
Però a Milano il trend decrescente è invece più sostenuto, negli ultimi 4 anni, infatti, si è ridotto di ben 2 punti percentuali (da 15,9 nel 2018 a 13,9 nel 2021). In ogni caso, il gender gap a Milano rimane ben inferiore rispetto a quanto rilevato nel complesso della Lombardia (13,9 punti percentuali) e in Italia (17,7).
A livello nazionale il mercato milanese rimane il più favorevole per le donne
Nonostante questo arretramento sul gap di genere, Milano per opportunità lavorative a vantaggio delle donne resta la città più avanzata sia dell’Italia che della Lombardia, con un tasso di occupazione del 63% (664mila donne lavoratrici nel 2021). Un dato superiore alla media lombarda (59,6%) e alla media italiana che risulta essere il fanalino di coda dell’Europa, sotto la soglia del 50%.
La disoccupazione femminile è al 6,6% rispetto a quello maschile al 6,3%. Mentre il divario in termini di tasso di inattività è molto più ampio: la quota di donne in età lavorativa che non ha un lavoro e neppure lo cerca, è al 32,5% contro un 22,1% per gli uomini. Ma il dato sull’inattività femminile a Milano risulta più contenuto se raffrontato sia al dato lombardo del 36,3% che di quello italiano del 44,6%.