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Lavoro: con il Pnrr 730mila nuovi occupati entro il 2026

Photo by KOBU Agency on Unsplash

La riuscita del Pnrr avrà un effetto molto positivo sul lavoro: da qui al 2026, avremo 730mila nuovi posti di lavoro di cui 381mila donne e 132mila giovani, con un impatto del +3,2% sul tasso di occupati rispetto allo scenario senza il piano. Gli impatti più forti saranno generati dalla trasformazione digitale che porterà 200mila occupati in più, specie nella fascia d’età tra i 15 e i 34 anni, e la transizione green altri 180mila in più. Sono i risultati elaborati dall’agenzia del lavoro Randstad, sulla base dell’impatto che l’attuazione puntuale di tutte e sei le missioni del Pnrr potrebbe avere, entro quattro anni, sul mondo del lavoro.

Secondo l’indagine, la missione 1 – innovazione, competitività, cultura e turismo – avrà il maggior impatto occupazionale: 205mila nuovi posti (+0,9%). A seguire la missione 2 – relativa alla transizione ecologica – che creerà ben 182mila posti di lavoro (+0,8%) così spartiti: 68mila nel settore energie rinnovabili, idrogeno e mobilità sostenibile, altri 68mila nel campo dell’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, altri 23mila per economia circolare, agricoltura sostenibile e tutela del territorio e delle risorse idriche.

Per quanto riguarda la missione 3 – infrastrutture per la mobilità sostenibile – aggiungerà circa 46mila posti, mentre la missione 4 – istruzione e ricerca – altri 114 mila. Infine, la missione 5 – inclusione e coesione – ne creerà 137mila e la missione 6 – relativa alla salute – altri 46mila.

“Oltre che un’opportunità per rendere il nostro paese più efficiente, innovativo e sostenibile è una formidabile occasione di rilancio dell’occupazione, ma per coglierla serve un impegno congiunto di istituzioni, mondo formativo e imprese”, ha dichiarato Marco Ceresa, ceo di Randstad.

Il programma di Enel e Elis per i giovani tecnici del domani

Tra i progetti più quotati per la realizzazione di queste stime – nell’ambito della missione 2 – c’è il nuovo programma targato Enel “Energie per crescere” che consentirà la formazione e l’avvio professionale di 5.500 giovani in collaborazione con l’ente di formazione Elis.

Come sottolineato da Nicola Lanzetta, direttore di Enel Italia, la transizione energetica “può generare opportunità di crescita per il Paese” e che è “fondamentale coinvolgere le nuove generazioni”. Per gestire reti elettriche sempre più all’avanguardia sono necessarie figure tecniche. E proprio con questo obiettivo nasce l’iniziativa di Enel ed Elis: formare queste figure operative e rispondere al fabbisogno sul territorio nazionale.

I candidati saranno valutati da Elis che si occuperà anche della formazione negli istituti certificati da Accredia e dell’individuazione dei percorsi professionali. Sono previsti anche rimborsi per l’attività di formazione. Dopo le cinque settimane di formazione, i candidati potranno essere assunti in una delle aziende partner della multinazionale dell’energia, con un contratto a tempo determinato di almeno 6 mesi e con la possibilità di proseguire il rapporto di lavoro.

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