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Lavoro: 566mila assunzioni previste a giugno e quasi 1,4 milioni entro agosto. Trainano costruzioni e servizi

Pixabay

A giugno, le imprese prevedono circa 566mila nuove assunzioni, che si elevano a quasi 1,4 milioni nel trimestre giugno-agosto. Questi numeri indicano una stabilità rispetto all’anno precedente, con una leggera diminuzione dello 0,3% rispetto a giugno 2023, ma con un modesto incremento dello 0,6% nel trimestre corrispondente. I settori trainanti risultano essere le costruzioni, il commercio e i servizi avanzati, che registrano incrementi rispettivamente del 16,6%, del 10,5% e dell’11,5%. Tuttavia, si segnala un rallentamento nel comparto manifatturiero, soprattutto nelle regioni del Nord Est, dove si registra un calo complessivo sia su base mensile (-4,4 mila) che trimestrale (-10,3 mila). Anche a giugno sono difficili da reperire il 47,6% dei profili ricercati. Questo quadro è delineato nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, redatto da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Prosegue il rallentamento del manifatturiero, soprattutto nel Nord Est

Nel mese in corso, il settore manifatturiero ha un fabbisogno complessivo di 84mila lavoratori entro giugno e di 223mila nel trimestre. Le maggiori opportunità di lavoro provengono dalle industrie della meccatronica, che ricercano 21mila lavoratori al mese e 55mila nel trimestre, seguite dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (15mila al mese e 39mila nel trimestre) e dalle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (13mila al mese e 46.000 nel trimestre).

D’altra parte, la domanda di lavoro nel settore delle costruzioni si attesta su quasi 52mila assunzioni a giugno e oltre 130mila nel trimestre. Nel settore dei servizi, sono disponibili oltre 430mila contratti di lavoro nel mese in corso e oltre 1 milione nel trimestre giugno-agosto.

Tra i vari settori, il turismo si distingue per offrire le maggiori opportunità di impiego, con circa 161mila lavoratori ricercati nel mese e 351mila nel trimestre, seguito dal commercio (76mila nel mese e 190mila nel trimestre) e dal comparto dei servizi alle persone (71mila nel mese e 169mila nel trimestre).

A livello territoriale, il Mezzogiorno evidenzia una dinamica positiva, trainata soprattutto da costruzioni e commercio, con un saldo tendenziale in aumento sia su base mensile che trimestrale. Al contrario, altre regioni come il Nord Est subiscono una flessione, con un calo complessivo sia nel mese (-4,4 mila) che nel trimestre (-10,3 mila). Più stabili, sempre rispetto ad un anno fa, Nord Ovest e Centro.

Difficoltà a reperire il 47,6% dei profili ricercati

Le imprese di medie dimensioni continuano a giocare un ruolo chiave nell’assorbimento della forza lavoro, con circa 196mila contratti previsti nel solo mese di giugno. Tuttavia, nonostante il numero di opportunità di lavoro, persiste una sfida nel reperire profili adeguati, con il 47,6% delle posizioni aperte che risultano difficili da colmare. Questo problema è particolarmente evidente nelle professioni tecniche e ad elevata specializzazione. I tecnici in campo ingegneristico, ad esempio, registrano un tasso di difficile reperimento del 66,7%, seguiti dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (58,5%) e dai tecnici della distribuzione commerciale (58,1%). Anche gli ingegneri e i tecnici informatici presentano una sfida considerevole con un tasso del 56,7%. Tra le figure degli operai specializzati, si distinguono per la difficoltà di reperimento i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica (75,1%), gli operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (73,1%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (70,2%). Anche gli operai addetti a macchinari nell’industria tessile e delle confezioni risultano difficili da reperire, con un tasso del 76,3%.

Nonostante un lieve calo rispetto all’anno precedente, la domanda di lavoratori immigrati rimane significativa, con 104mila ingressi programmati nel mese, pari al 18,4% del totale. Tra i settori che ricorrono maggiormente alla manodopera straniera si confermano i servizi operativi di supporto a imprese e persone (il 34,3% degli ingressi programmati sarà coperto da personale immigrato), i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (28,4%), la metallurgia (22,6%) e le costruzioni (21,8%).

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