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Lavazza lancia un’opa su Ivs Group a 7,15 euro, premio dell’11%. Obiettivo: il delisting. Il titolo si adegua in Borsa

L’opa sarà lanciata da E-Coffe Solution, controllata da Luigi Lavazza, e Ivs Partecipazioni che controlla Ivs Group, attarverso il veicolo Grey. Operazione mirata al rafforzamento nel settore della distribuzione di caffè anche attraverso le macchinette. Di recente l’acquisito della società di distribuzione online francese MaxiCoffee

Lavazza lancia un’opa su Ivs Group a 7,15 euro, premio dell’11%. Obiettivo: il delisting. Il titolo si adegua in Borsa

Il gruppo Lavazza punta sulle macchinette distributrici di caffe e lo fa prendendo il controllo di Ivs Group, la società quotata a Piazza Affari che opera appunto nel settore del foodservice e in particolare nel mercato dei distributori automatici di bevande e snack, “leader di mercato in Italia e secondo player nell’Unione Europea”, dice una nota.

L’opa a 7,15 euro per azione, premio dell’11%. Il titolo si adegua

E-Coffee Solutions, controllata da Luigi Lavazza, e Ivs Partecipazioni, azionista di maggioranza di Ivs Group, lanceranno dunque un’opa totalitaria per cassa su Ivs Group a 7,15 euro per azione, prezzo che valorizza il 100% del capitale circa 650 milioni. Lavazza detiene già circa il 20% del capitale di Ivs attraverso Torino 1895 investments. L’offerta “è finalizzata a ottenere la revoca delle azioni Ivs dalla quotazione e dalle negoziazioni, su Euronext Milan, che potrà essere conseguita anche attraverso una fusione in presenza delle relative condizioni”.

L’operazione, che avverrà attraverso il veicolo Grey, “comporta un premio pari al 11% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni Ivs rilevato il 22 aprile 2024 e dell’8,1% rispetto al prezzo ufficiale, del 6,9% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Ivs alla data del 19 aprile 2024″ e del “18,9% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni Ivs degli ultimi 6 mesi”. L’azione si adegua, balza a Piazza Affari del 10,25% a 7,1 euro.

Nel contesto della operazione, “sono previste opzioni di acquisto e vendita esercitabili dal 2027 in seguito alle quali, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari, il Gruppo Lavazza verrebbe ad acquisire il controllo su IVSG” dal 2027. “

Baravalle (ceo Lavazza): ci misuriamo con i grandi player internazionali

“La struttura dell’operazione nel caso in cui, a partire dal 2027, venissero esercitate le opzioni previste dagli accordi consentirebbe al gruppo Lavazza di rafforzare la propria capacità di misurarsi con gli altri grandi player del caffè a livello internazionale, grazie a una dimensione sempre più di rilievo, anche nel canale strategico del vending, strutturandosi in modo ancora più solido per competere nel complesso scenario macroeconomico attuale”, ha spiegato Antonio Baravalle, presidente di E-Coffee Solutions e ceo del gruppo Lavazza. Infatti, con quest’operazione Ecs av rà la possibilità di proseguire il suo percorso di crescita nel settore del vending, “in coerenza con l’obiettivo di rafforzare i diversi canali in cui operiamo a vari livelli”, ha aggiunto Baravalle. L’adozione di tecnologie e strategie di omnicanalità da parte del gruppo Lavazza, inoltre, consentirebbe di implementare il presidio del canale, facilitando l’accesso diretto al consumatore. “Ecs, e con essa il gruppo Lavazza, potranno diventare sempre più un punto di riferimento globale in un settore molto frammentato come quello del vending, un canale sempre più strategico che continueremo a presidiare con i nostri prodotti”, ha concluso Baravalle.

Grey sarà il veicolo dell’operazione

Nel dettaglio, Grey lancerà l’opa sul 28,36% del capitale e dopo la conclusione dell’offerta Ivs Partecipazioni conferirà un altro 50,75%, mentre Torino1895 (gruppo Lavazza) conferirà il 20,4% già detenuto. Ivs Partecipazioni arrivera’ cosi’ ad avere almeno il 51% del capitale di Grey. Le parti hanno quindi sottoscritto un patto parasociale per gestire la governance di Grey, nonchè opzioni call e put che potranno portare il gruppo Lavazza ad avere il controllo di Ivs Group (o della societa’ eventualmente nata dalla fusione tra Grey e Ivs) a partire dal 2027 e fino al 2034. In caso di integrale adesione all’offerta da parte di tutti i titolari delle azioni oggetto dell’offerta, il controvalore massimo complessivo dell’offerta, è pari a 184,7 milioni di euro.

Fatturato Ivs Group cresciuto del 34% nel 2023

Ivs Group ha registrato un fatturato consolidato nel 2023 pari a 726,1 milioni di euro, in aumento del 34% rispetto al 2022. Nel vending, il numero totale di erogazioni del gruppo ha sfiorato il miliardo, risultando pari a 991,5 milioni da 827,2 milioni del 2022 (+19,9%). Le acquisizioni realizzate nel corso dell’anno hanno contribuito pro-rata alle vendite del 2023 per circa 1,4 milioni. L’ebitda adjusted è risultato in crescita a 116,2 milioni (+26,2%) e l’ebit adjusted a 35,9 milioni da 23 milioni del 2022 (+56,1%). L’utile netto si è attestato a 17,6 milioni rispetto ai 7,6 milioni del 2022. Infine, la posizione finanziaria netta è stata negativa per 421,1 milioni (417 milioni al 31 dicembre 2022 dopo pagamenti per acquisizioni per 6 milioni e 11 milioni per acquisti di quote di minoranza; inoltre sono stati effettuati investimenti tecnici per 56,2 milioni.

Gruppo Lavazza: ricavi in crescita del 13% lo scorso anno

Gruppo Lavazza ha registrato ricavi pari a 3,1 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 13% rispetto al 2022. A tale risultato ha contribuito l’acquisizione del rivenditore online francese MaxiCoffee che ha potenziato la presenza internazionale del gruppo. Il fatturato ha registrato una stabile e continua crescita sia nel canale Home sia nel canale Fuori Casa: in particolare nell’e-commerce la crescita è stata del +28% vs 2022. L’EBITDA, pari a 263 milioni di euro, mostra una contrazione rispetto a 309 milioni di euro del 2022, con un EBITDA margin pari all’8,6%, rispetto al 11,4% del 2022. La strategia del gruppo è stata di limitare l’aumento dei prezzi al consumatore in un contesto inflattivo, proteggendo i volumi e assorbendo parte dell’incremento dei costi all’interno dei propri margini. L’utile netto è stato pari a 68 milioni di euro, rispetto ai 95 milioni di euro dello scorso esercizio.

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