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L’auto trascina le Borse di tutta Europa: Milano +0,7% e Fca +2,5%

Accelera più del previsto la produzione industriale tedesca (+0,2% a febbraio) e le Borse rispondono con un rialzo al nuovo segnale positivo in arrivo dall’economia. A Milano l’indice FtseMib guadagna lo 0,96%, a quota 23.803 punti. Fanno meglio la Borsa di Parigi (+1,28%) e quella di Francoforte (+1,01%). Madrid +0,57%. Londra (+1,07%) avanza sull’onda degli M&A.

L’indice complessivo delle Borse europee Stoxx 600 sale dello 0,6% ad un nuovo massimo assoluto. I rialzi più forti riguardano i titoli delle Costruzioni (Stoxx del settore +1,4%), i Media (+1,3%) e l’Automotive (+1,2%).

Intanto, si fa sempre più drammatico il muro contro muro tra Bruxelles e Alexis Tsipras, al secondo giorno della sua visita moscovita. Atene ha saldato la tranche di prestito dovuto al Fmi, ma ora si ritrova con le casse vuote e nuove scadenze in arrivo.

Il quotidiano Kathimerini rivela che i viceministri delle Finanze della zona euro hanno dato ad Atene 6 giorni lavorativi per presentare nuove proposte di riforma, con l’obiettivo di giungere a un accordo all’Eurogruppo del 24 aprile. Intanto il rendimento del Bund decennale tedesco è sceso sotto lo 0,15%, allo 0,149%, nuovo minimo storico. 

Deboli gli indici americani: Dow Jones -0,17%, il Nasdaq -0,13%. Quasi invariato l’S&P500 (-0,01%). La Borsa americana è poco mossa nonostante il dato positivo in arrivo dal mercato del lavoro Usa. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono pari a 281mila, meno delle 283mila previste. La media delle richieste delle ultime quattro settimane (da metà marzo al 4 aprile), pari a 282mila alla settimana, è la più bassa degli ultimi 15 anni. Ma il segnale a favore di un aumento dei tassi è compensato dalle preoccupazioni per il rafforzamento del dollaro.

I conti di Alcoa (-4,8%), la prima azienda ad aver annunciato i numeri del primo trimestre, danno spazio alle preoccupazioni: gli utili sono migliori del previsto, ma il fatturato del colosso dell’alluminio, espresso in dollari, è in calo. 

Non nutre preoccupazioni del genere Walgreen Boots Alliance, che ha come azionista di riferimento l’italiano Stefano Pessina. Il colosso che in America gestisce una rete sterminata di farmacie ed eroga alcuni servizi sanitari sale del 2,8%, a 90,08 dollari, nuovo massimo assoluto dopo i conti dell’ultimo trimestre, chiuso il 28 febbraio scorso con un utile di 1,18 dollari per azione, superiore ai 0,95 dollari indicati dal consensus degli analisti. 

Il dollaro continua a rafforzarsi nel confronti dell’euro: il cambio è a 1,072, da 1,078 della chiusura di ieri sera. Dopo la caduta del 6%, rimbalza il petrolio: il Brent è scambiato a 56,6 dollari al barile (+1,9%), Wti a 51 dollari (+1,2%). A Milano Eni + 0,6%, Saipem -0,3%. Tenaris guadagna l’1,3%. 

A Piazza Affari ha preso il volo Mediaset (+2,5%) sull’onda dell’ipotesi di un’offerta da parte del colosso francese Vivendi. L’ad del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, ha parlato in un’intervista del prossimo esame di eventuali target per acquisizioni. Secondo Mediobanca Securities, “Mediaset potrebbe rappresentare un’opzione strategica interessante” per il gruppo guidato da Vincent Bolloré. 

Nel settore media da segnalare anche il balzo di Rcs Mediagroup (+7%). Nell’Automotive corre FiatChrysler, che guadagna il 2,8% dopo avere annunciato l’emissione di un bond da 3 miliardi di dollari e l’avvio di un investimento da 500 milioni a Termoli per costruire i due nuovi motori Alfa Romeo. Exor sale del 2,2%.

Intanto Bmw avanza dell’1,6%, Volkswagen +1,2%. 

Continua a brillare il lusso: non si ferma Ferragamo (+1,1%) dopo il balzo del 6,2% della vigilia che ieri ha guadagnato il 6,2%. Bene anche Luxottica (+1,4%), Tod’s (+1,9%) e Moncler (+1,6%). A Parigi Lvmh avanza dell’1,1%. Poco mosse le banche: Monte Paschi -0,3%, Intesa +0,3%, Unicredit +0,3%, Mediobanca +2,1%.

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