Mercato dell’auto in Europa ancora in ripresa a marzo. Secondo di dati Acea, il mese scorso le vendite di auto sono cresciute del 10,4%, a 1.489.796 unità. Nel primo trimestre del 2014 la crescita è stata dell’8,1%, a 3.353.180 unità. Tuttavia, spiega l’Acea, in termini assoluti il dato di marzo rappresenta il secondo più basso per questo mese dall’inizio delle serie Acea nel 2003.
In risalita anche le immatricolazioni in Europa del gruppo Fiat, che hanno registrato un aumento a marzo del 4,2% su base mensile e del 2,8% sul trimestre rispetto allo stesso periodo del 2013. La quota di mercato del Lingotto, tuttavia, è scesa a marzo al 5,7% (dal 6% di febbraio) e nel trimestre e al 6,1% (dal 6,4% di ottobre-dicembre). Fiat a marzo ha venduto complessivamente 84.377 nuove auto, mentre da gennaio a marzo le vendite sono state pari a 203.824 unità.
Quanto al mercato italiano nel suo complesso, la crescita è stata del 5% a marzo e del 5,8% nel primo trimestre. Risultati ancora migliori sono stati registrati negli altri principali mercati europei: in Gran Bretagna +17% su mese e +13,7 su trimestre, in Spagna rispettivamente +10% e +11,8%, in Francia +8,5% e +2,9%, in Germania +5,4% +5,6%.
“Si sta consolidando l’inversione di tendenza del mercato europeo dell’auto, grazie certamente al contributo dei 5 major markets (Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna), tutti in territorio positivo, anche se con dinamiche di mercato diverse”, ha commentato Romano Valente, direttore generale dell’Unrae, l’Associazione dei costruttori esteri in Italia.
“Per quanto riguarda l’Italia – ha aggiunto –, i risultati positivi del nostro mercato sono direttamente influenzati dal rinnovo stagionale del parco rent a car e da alcuni anticipi dei noleggi a lungo termine, dopo il prolungamento dei contratti per effetto della crisi. La conseguenza è stata in marzo il calo del segmento dei privati al 58% di quota, la più bassa nella storia dell`automobile in Italia, ma soprattutto testimone del fatto che le vendite alle famiglie sono rimaste stagnanti ai livelli dello scorso anno, mantenendo acute le sofferenze delle concessionarie”.