Il mercato dell’auto continua lungo la strada della ripresa e Fiat-Chrysler mette a segno un risultato migliore di quello registrato dalla media delle altre case automobilistiche. E’ quanto si apprende dai dati ufficiali pubblicati oggi da Acea, che confermano nella sostanza i numeri anticipati ieri da Ihs Global Insight.
Secondo l’associazione europea dei costruttori, a febbraio le immatricolazioni di auto in Europa sono cresciute del 7,3% su base annua, a quota 924.440 vetture. Si tratta del diciottesimo mese consecutivo con il segno positivo. Rialzi su tutti i maggiori mercati: in testa c’è la Spagna (+26,1%), seguita da Italia (+13,2%), Gran Bretagna (+12,0%), Germania (+6,6%) e Francia (+4,5%).
In questo contesto, il mese scorso Fca ha fatto segnare una crescita delle vendite pari all’11,9% su anno, a 65.060 vetture. In aumento anche la quota di mercato del gruppo, salita dal 6,8% al 7,0%. Particolarmente rilevante la performance del marchio Jeep, che segna un +200% di vendite, a 6.066 vetture. Bene anche Fiat (+5,5%), Lancia/Chrysler (+5,8%) e Alfa Romeo (+3,3%).
Nell’Unione Europea più i paesi Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) le vendite del gruppo Fca sono salite a febbraio dell’11,2%, a oltre 66mila vetture, con una quota di mercato passata dal 6,6% al 6,9%.
Le immatricolazioni di Fiat-Chrysler sono aumentate in tutti i principali paesi europei, con incrementi a doppia cifra in Spagna (+40,9%), Gran Bretagna (+10,8%), e Italia (+13,4%). Dati positivi anche in Germania (+9,6%) e Francia (+8,9%).
Nei primi due mesi del 2015, le vendite di Fca sono salite dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2014, a circa 130mila vetture, con una quota di mercato salita dal 6,4 al 6,5%.
Questa mattina, a un’ora dall’avvio degli scambi, il titolo in Borsa di Fca guadagna lo 0,82%, a 15,93 euro. Durante la seduta di ieri il valore delle azioni era arrivato a superare la soglia psicologica dei 16 euro, mettendo a segno un rialzo di circa il 68% da inizio anno.
Oltre ai risultati in termini di vendite, le quotazioni del gruppo sfruttano l’onda lunga delle ipotesi avanzate la scorsa settimana dall’ad Sergio Marchionne, che aveva parlato di possibili accordi con altre big del settore come Volkswagen o Peugeot. Ma a riscaldare gli animi del mercato sono anche le ipotesi sull’Ipo di Ferrari, che potrebbe ottenere una valutazione superiore ai 7 miliardi di euro.